Gli operatori di monopattini criticano il nuovo Codice della Strada: “È inapplicabile”

Il nuovo Codice della Strada presenta alcuni aspetti problematici che rischiano di inficiare l'uso dei monopattini elettrici in Italia

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 14 Dicembre 2024 14:53

Il nuovo Codice della Strada entra ufficialmente in vigore oggi, ma per quanto riguarda i monopattini elettrici c’è ancora grande incertezza. A sottolinearlo sono i consumatori di Consumerismo No Profit, gli operatori dello sharing di Assosharing, i produttori e distributori come Platum e Attiva, nonché i rivenditori, che hanno creato l’Alleanza per la mobilità sostenibile. Attraverso questa iniziativa, chiedono un intervento urgente del Governo per risolvere le gravi criticità del nuovo Codice.

Gli aspetti critici del nuovo Codice della Strada

Il nuovo Codice della Strada, con i nuovi divieti di circolazione e gli obblighi di casco, targa e assicurazione per gli utilizzatori, presenta infatti problematiche significative che potrebbero compromettere gravemente la micro-mobilità in Italia. Questa modalità di trasporto, fondamentale per il decongestionamento del traffico e la riduzione delle emissioni di CO2 e polveri sottili, rischia di subire un duro colpo.

In particolare, l’impossibilità di circolare sulle ciclabili extraurbane, dove invece sono autorizzate le e-bikes, sembra contraddire l’obiettivo di aumentare la sicurezza degli utilizzatori. Le piste ciclabili, infatti, sono senza dubbio l’ambito più sicuro per chi utilizza il monopattino, e incentivare l’uso di queste aree, quando possibile, appare come l’opzione preferibile rispetto alla viabilità ordinaria.

L’obbligo di casco, valido per tutti gli utilizzatori indipendentemente dall’età e dalla potenza del monopattino, rappresenta una misura unica in Europa, che non appare proporzionata rispetto ai mezzi e agli scopi, né ai costi e benefici. “Questo rende estremamente difficoltoso l’utilizzo dei monopattini in sharing, che giocano un ruolo cruciale nel decongestionamento urbano”, spiega l’Alleanza. La difficoltà di fornire caschi, come avviene per le moto in sharing, renderebbe di fatto impossibile l’utilizzo per la maggior parte degli utenti.

L’introduzione della targa e dell’assicurazione, senza chiarimenti su come saranno realizzate, sui tempi, i processi e i costi associati, sta creando totale confusione tra i circa mezzo milione di utilizzatori quotidiani e generando grande incertezza anche tra i rivenditori, che non sanno come rispondere alle domande di chiarimento dei consumatori.

Le richieste dell’Alleanza

“Questi elementi di criticità possono essere agevolmente superati con un approccio costruttivo e attraverso soluzioni che salvaguardano i condivisibili obiettivi della regolamentazione (aumento della sicurezza, agevole sanzionabilità delle infrazioni, protezione di terzi in caso di incidenti) senza penalizzare utilizzatori ed operatori e mantenendo il positivo contributo della micro-mobilità privata ed in sharing al decongestionamento del traffico e al miglioramento dell’ambiente”, spiega la nuova Alleanza per la mobilità sostenibile.

In particolare, l’Alleanza per la mobilità sostenibile chiede al Governo di:

  • Esplicitare, tramite un chiarimento normativo, che è consentita la circolazione dei monopattini su tutte le ciclabili, sia urbane che extraurbane, e nelle zone pedonali dove è permessa la circolazione delle e-bikes, rispettando i limiti di velocità indicati di volta in volta.
  • Confermare l’obbligatorietà del casco, estesa anche ai maggiorenni per una maggiore tutela, ma limitatamente ai monopattini con potenza superiore a 400W.
  • Adottare il modello tedesco per le targhe e le assicurazioni, già in vigore con successo da anni, in cui non esiste un registro nazionale, ma una “targa assicurativa” gestita dalle singole compagnie di assicurazione, che conservano i dati dei veicoli e dei rispettivi proprietari e li mettono a disposizione delle autorità.