Materie prime critiche: quali sono e dove si trovano in Italia. Mappa aggiornata

La geografia delle materie prime critiche in Italia, dove si trovano, quali sono e come verranno gestite: la mappa Ispra aggiornata delle risorse

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Pubblicato: 25 Luglio 2024 12:06

L’Italia, storicamente ricca di risorse minerarie, sta vivendo una fase di rinnovato interesse per le materie prime critiche, cruciali per il progresso tecnologico e la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile.

Recentemente, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha avviato un programma minerario nazionale che prevede una mappatura aggiornata delle risorse e il perfezionamento di una strategia per la gestione delle materie prime critiche. Ecco quali sono e dove si trovano.

Quali sono le materie prime critiche in Italia: l’elenco 

Le materie prime critiche in Italia, identificate attraverso recenti aggiornamenti e rapporti come quello dell’Ispra, includono una varietà di minerali e risorse che sono essenziali per l’industria moderna e per le tecnologie avanzate.

Ecco un elenco delle principali materie prime critiche attualmente identificate e dove si trovano:

  • Feldspato: si trova in diverse miniere attive in Italia, particolarmente concentrate nelle regioni del Lazio e della Sardegna. Viene utilizzato per l’industria ceramica e per la produzione di vetro;
  • Fluorite: si trova a Bracciano (nel Lazio) a Silius (in Sardegna), dove ci sono miniere attive. Mentre a Genna Tres Montis (Sud Sardegna) c’è una miniera in fase di ristrutturazione destinata a diventare una delle più importanti d’Europa. Viene impiegata nell’industria dell’acciaio, del vetro, dell’elettronica e della refrigerazione;
  • Litio: scoperto nei fluidi geotermici in Toscana, Lazio e Campania. Viene impiegato essenzialmente per la produzione di batterie e tecnologie per la transizione energetica;
  • Cobalto: si trova in Sardegna e Piemonte (dove c’è il deposito di Punta Corna, di particolare importanza) e viene utilizzato in leghe speciali e batterie ricaricabili. Il deposito di Punta Corna in Piemonte è di particolare importanza;
  • Tungsteno: lo si trova in Calabria (Cosentino e Reggino), Sardegna orientale e settentrionale, Alpi centro-orientali. Viene impiegato in leghe per utensili e applicazioni ad alta resistenza;
  • Magnesite: si trova principalmente in Toscana e viene utilizzata in diversi settori industriali, inclusi materiali refrattari e ceramiche;
  • Bauxite: localizzata nella zona dell’Appennino centrale, ma anche in Puglia e a Nurra (Sardegna). È il minerale principale per l’estrazione di alluminio;
  • Celestina (Stronzio): si trova nelle Sulfare siciliane, principalmente nel nisseno (Caltanissetta e provincia) e viene utilizzata in vari settori, inclusi prodotti chimici e materiali ceramici;
  • Grafite: in Piemonte (Torinese), Liguria (Savonese), Sila (Calabria). Utilizzata in lubrificanti, batterie e come materiale conduttivo;
  • Barite: nelle zone del Bergamasco e del Bresciano e in Trentino. È una risorsa importante per l’industria cartaria, chimica e meccanica.

Cosa sono gli elementi critici

Gli elementi critici, noti anche come materie prime critiche, sono materiali che sono essenziali per l’economia e le tecnologie moderne perché sono spesso utilizzati in settori strategici come la tecnologia, l’energia rinnovabile, l’elettronica, l’automotive, e l’aerospaziale. Esempi comuni di tali elementi includono le terre rare (usate nei magneti permanenti e in vari componenti elettronici), il litio e il cobalto (essenziali per le batterie ricaricabili), il nickel (importante per le batterie e l’acciaio inossidabile), e il grafene (utilizzato in applicazioni avanzate di elettronica e materiali compositi).

La gestione degli elementi critici è fondamentale per sostenere la crescita economica e tecnologica, nonché per garantire la sicurezza e la sostenibilità a lungo termine, ma è problematica, soprattutto per quanto riguarda la fornitura. Questi rischi possono derivare da vari fattori, tra cui la limitata disponibilità geografica, la dipendenza da poche fonti di approvvigionamento, le difficoltà estrattive, l’instabilità politica nei paesi produttori, e le sfide ambientali e sociali legate alla loro estrazione. Di conseguenza, molte nazioni e organizzazioni internazionali lavorano per identificare, valutare e mitigare i rischi associati a queste risorse.

Quali sono le materie prime del futuro

Le materie prime sono risorse che stanno guadagnando importanza a causa delle loro applicazioni emergenti e del loro ruolo cruciale nella transizione verso tecnologie più sostenibili e avanzate. In particolare, guardando a quelle che possono essere considerate le materie prime del futuro, il litio emerge come uno dei protagonisti principali. Utilizzato soprattutto nelle batterie per veicoli elettrici e dispositivi elettronici, è essenziale per le batterie ricaricabili ad alta capacità. Queste sono fondamentali non solo per l’elettrificazione dei trasporti, ma anche per la gestione delle energie rinnovabili, rendendo il litio cruciale per la transizione verso un futuro energetico più sostenibile.

Accanto al litio, il cobalto gioca un ruolo complementare nelle batterie agli ioni di litio. Questo metallo è necessario per stabilizzare la capacità e la durata delle batterie, assicurando che queste possano operare a lungo termine senza degradarsi. Il cobalto è dunque un componente chiave per garantire la performance e la longevità delle batterie moderne.

Le terre rare, un gruppo di elementi essenziali come neodimio e disprosio, sono anch’esse fondamentali per il futuro tecnologico. Questi elementi trovano applicazione in magneti permanenti, catalizzatori e tecnologie elettroniche come smartphone e computer. La loro capacità di creare magneti potenti e di contribuire a tecnologie sostenibili li rende indispensabili per l’industria high-tech.

La grafite, un’altra materia prima cruciale, è utilizzata nelle batterie, in particolare quelle al litio, così come nei lubrificanti e nei materiali refrattari. La grafite svolge un ruolo centrale nella produzione di batterie avanzate, rendendola un elemento essenziale per le tecnologie di accumulo dell’energia e per altre applicazioni tecnologiche.

Il nickel, con il suo utilizzo nelle batterie per veicoli elettrici e nelle leghe ad alta resistenza, rappresenta un altro materiale fondamentale. La sua capacità di migliorare la durata e la capacità delle batterie, specialmente quando combinato con il litio, lo rende un elemento chiave per le tecnologie di accumulo energetico.

C’è poi il rame, un materiale noto per la sua eccellente conducibilità elettrica, che rimane essenziale con l’aumento della domanda per elettronica e infrastrutture energetiche. La sua importanza nel condurre elettricità e nel supportare le tecnologie emergenti lo rende un materiale irrinunciabile.

Una menzione meritano anche il silicio, utilizzato principalmente nelle celle solari e nei semiconduttori, per questo altrettanto cruciale e il magnesio, con il suo utilizzo nelle leghe leggere per l’industria automobilistica e aerospaziale, così come nella produzione di materiali refrattari (rappresenta un materiale importante per migliorare l’efficienza energetica e ridurre il peso dei veicoli).

Infine ci sono l’idrogeno, che si presenta come una chiave per la transizione energetica, offrendo una fonte di energia pulita, il grafene, che con le sue eccezionali proprietà di conduzione elettrica e resistenza promette di rivoluzionare molteplici settori, e il tellurio, impiegato nei pannelli solari ad alta efficienza e nei semiconduttori.