Un nuovo focolaio di legionella è stato individuato nel quartiere San Siro di Milano, in un’area circoscritta che include via Rembrandt e le strade limitrofe. La segnalazione arriva da Ats Città Metropolitana, che sta conducendo campionamenti e accertamenti per individuare l’origine del contagio. Al momento sono stati registrati 11 casi, tutti con fattori predisponenti alla malattia, otto ricoveri e un decesso avvenuto il 3 novembre. La situazione ricorda episodi recenti nella stessa area metropolitana, rendendo le indagini particolarmente delicate e complesse.
L’area coinvolta e i primi accertamenti
Ats ha confermato che i casi si concentrano all’interno di un perimetro di circa 500 metri tra via Capecelatro, via Tracia, via Preneste, via Rembrandt e via Morgantini. I contagiati hanno età comprese tra 28 e oltre 90 anni e, secondo le prime valutazioni, non si conoscerebbero tra loro né frequenterebbero gli stessi ambienti. Un elemento che rende l’indagine epidemiologica più complessa, perché non permette di individuare con immediatezza un unico luogo di esposizione. Come previsto dai protocolli, i primi campionamenti vengono effettuati nelle abitazioni dei pazienti e negli impianti condominiali. Stando alle informazioni raccolte, gli impianti coinvolti sarebbero diversi fra loro, un dato compatibile con un eventuale serbatoio esterno, non limitato a un singolo edificio.
Come avviene il contagio da legionella
La legionella è un batterio presente in ambienti acquatici, in particolare all’interno di impianti idrici, tubature, serbatoi e sistemi di climatizzazione dove l’acqua ristagna e raggiunge temperature tra 20 e 45°C. Il contagio avviene esclusivamente tramite inalazione di micro-gocce d’acqua contaminate. Non è possibile contrarre l’infezione tramite il consumo di acqua potabile, né attraverso contatti con altre persone.
Proprio per questa modalità di trasmissione, gli esperti analizzano sempre sia gli impianti domestici sia eventuali fonti esterne, come torri di raffreddamento o fontane pubbliche. È uno scenario già verificato in passato in alcune aree della Lombardia.
I precedenti: Crescenzago, Corsico e Buccinasco
L’area metropolitana di Milano registra oltre 400 casi di legionella ogni anno, generalmente episodi isolati. Più rari i focolai. L’ultimo episodio significativo in città risale a luglio: nove contagi e un decesso tra i residenti di via Rizzoli, nel quartiere di Crescenzago. Anche in quel caso gli inquilini segnalarono problemi all’impianto idrico, che fu clorato in via preventiva.
Un altro episodio complesso fu registrato tra aprile e ottobre nel Sud-Ovest milanese, tra Corsico e Buccinasco: 60 contagi e quattro decessi, con la presenza del batterio sopra soglia in diversi condomini. Le indagini portarono ad ampliare il raggio d’azione, includendo torri di raffreddamento e fontane pubbliche, tra cui la celebre fontana del Mappamondo.
Il Municipio 7 e Ats stanno diffondendo indicazioni di prevenzione rivolte ai cittadini della zona. Le operazioni consigliate riguardano la pulizia e la sanificazione delle docce, dei rompigetto e delle tubature, anche in assenza di una conferma definitiva del luogo di origine del batterio.