Danni da record per i disastri del maltempo, 120 miliardi nel 2024: il conto della crisi climatica

Secondo i calcoli del gruppo riassicurativo Swiss Re, le perdite causate dagli eventi meteorologici estremi ammontano nel primo semestre 2024 a 120 miliardi di dollari

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 9 Agosto 2024 07:00

Oltre al numero sempre maggiore di vittime, il conto presentato dall’emergenza climatica diventa più caro anche sul fronte economico. Il gruppo riassicurativo Swiss Re ha stimato nei primi sei mesi del 2024 danni per 120 miliardi di dollari provocati da eventi meteorologici estremi, come grandine, alluvioni o uragani. Si tratta di una crescita del 62% rispetto alla media degli ultimi 10 anni, a livello globale.

Le perdite per le catastrofi naturali

Da quanto emerge dall’elaborazione realizzata dalla società leader mondiale nel settore di assicurazioni e riassicurazioni, sull’ammontare delle perdite economiche causate dalle catastrofi naturali nella prima metà di quest’anno, sono 60 i miliardi di danni su beni assicurati.

Nella maggior parte dei casi le perdite economiche derivano dalle conseguenze di temporali di piccola e media durata, che stanno diventando sempre più frequenti, le cosiddette tempeste convettive (Severe convective storms), ossia temporali caratterizzati da forti venti, tornado, grandine e piogge intense.

Secondo quanto spiegato dal gruppo, le Scs hanno reso il primo semestre del 2024 il secondo tra periodi analoghi con il costo più alto in termini di danni mai registrato dalla Swiss Re, pari a 42 miliardi di dollari in tutto il globo. Un aumento superiore dell’87% rispetto alla media decennale.

“Negli ultimi anni i temporali sono stati uno dei principali fattori di aumento delle perdite, in particolare quelle coperte da polizze – ha spiegato Balz Grollimund, Head Catastrophe Perils di Swiss Re – Ciò è dovuto all’aumento della popolazione e dei valori immobiliari nelle aree urbane, ma anche ad una maggiore vulnerabilità dei beni assicurati per esempio rispetto alla grandine. Pertanto, è probabile che gli eventi con perdite ingenti dovute a questo pericolo siano sempre più frequenti”.

Le stime di Swiss Re

Negli Stati Uniti, 12 temporali di questo tipo hanno causato nel 2024 danni da circa 1 miliardo di dollari. Sempre secondo il gruppo riassicurativo svizzero, dal 2008 i danni dovuti alle tempeste connettive negli Usa sono cresciuti dell’8% ogni anno.

Le alluvioni provocate da nubifragi avvenuti negli Emirati Arabi Uniti, in Germania e in Brasile, hanno causato danni superiori alla media, pesando per il 14% sulle perdite assicurate globali.

Nella penisola arabica, in particolare, i forti temporali avvenuti ad aprile hanno portato a inondazioni improvvise, con conseguenti danni senza precedenti negli Emirati Arabi Uniti che, stando alle stime del settore, avranno un impatto sulle perdite dei beni assicurati da almeno 2 miliardi di dollari, rendendo l’evento il disastro naturale più costoso mai registrato nel Paese.

Almeno fino ad oggi: secondo le previsioni di Swiss Re, le alte temperature del clima, la rapida crescita urbana, l’alterazione dell’uso del suolo, gli scarsi sistemi di drenaggio e i terreni asciutti, non faranno che aggravare in futuro i danni provocati dalla crisi climatica.

“Le perdite assicurate dovute a tempeste e temporali sono cresciute a causa di un mix di fattori, tra cui l’inflazione che ha contribuito all’aumento dei costi. E con lo sviluppo economico, l’esposizione continuerà ad aumentare“, ha spiegato Jérôme Haegeli, capo economista di Swiss Re.

“Ecco perché è fondamentale investire in misure di prevenzione, proteggendo le comunità dalle inondazioni o migliorando le norme edilizie o attrezzandosi contro le forti grandinate”, conclude Haegeli.