Povertà in Italia ai massimi storici: un aumento del 41% rispetto al 2019

Il recente report della Caritas mostra delle stime impietose, con un aumento del 41% degli assistiti rispetto al 2019. A rischio povertà assoluta anziani e famiglie

Foto di Francesca Secci

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 20 Giugno 2024 08:07

Secondo il recente Report “Povertà 2024” della Caritas italiana, la povertà nel nostro Paese ha raggiunto livelli storici senza precedenti, configurandosi come un problema strutturale. Nel 2023, i centri di ascolto e i servizi informatizzati della Caritas hanno assistito 269.689 persone, un aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Il confronto con i dati del 2019 rivela un preoccupante incremento del 40,7%, una percentuale veramente alta.

Un quadro drammatico

Le ultime stime dell’Istat, pubblicate a marzo, rivelano che il 9,8% della popolazione italiana vive in povertà assoluta. Questo significa che più di 5 milioni e 750 mila persone, equivalenti a oltre 2 milioni e 234 mila famiglie, non dispongono dei beni essenziali per una vita dignitosa. La definizione di povertà assoluta, secondo l’Istat, si riferisce a coloro che non possono accedere a un paniere di beni e servizi fondamentali come cibo, vestiti, alloggio e cure mediche.

Il rischio di povertà ed esclusione sociale

Accanto a chi vive in povertà assoluta, circa 13 milioni e 391 mila persone sono a rischio di povertà o esclusione sociale, rappresentando il 22,8% della popolazione. Questo dato, seppur in calo rispetto al 24,4% del 2022, indica ancora una situazione critica, con il Sud Italia che registra la maggiore incidenza di questo fenomeno (39%).

Grave deprivazione materiale in aumento

La grave deprivazione materiale, contrariamente al rischio di povertà ed esclusione sociale, è in aumento con un incremento del 4,4%. Nonostante una crescita della spesa media delle famiglie del 3,9% nel 2023, l’inflazione ha determinato un calo del potere d’acquisto dell’1,8%. Secondo la Banca d’Italia, il reddito disponibile delle famiglie è aumentato grazie alla ripresa dell’occupazione, ma il caro vita ha ridotto il potere di acquisto, portando il tasso di risparmio ai livelli più bassi dagli anni Sessanta.

Famiglie con bambini: una categoria in crescita di povertà

Il report pone un’attenzione particolare sulle famiglie con bambini, segnalando che un bambino su sette nella fascia d’età 0-3 anni vive in condizioni di povertà assoluta. Questa situazione influisce negativamente sulle abilità cognitive, socio-emozionali e fisiche dei più piccoli, compromettendo il loro sviluppo futuro e mettendo a rischio la capacità dei genitori di sostenere e proteggere i loro figli. Uno dei problemi principali è il fatto che gli stipendi non crescono quanto l’inflazione, e questo causa problematiche economiche.

Senza fissa dimora e anziani: le nuove frontiere della povertà

Il documento della Caritas mette in luce anche le condizioni dei senza fissa dimora e degli anziani, categorie sempre più colpite dalla povertà cronica. Tra gli assistiti dalla rete Caritas, l’incidenza delle persone straniere è scesa al 57%, anche a causa della diminuzione delle presenze ucraine nel nostro Paese. La quota dei nuovi accolti è calata dal 45,3% al 41%, mentre le povertà intermittenti e croniche continuano a crescere, colpendo in particolare quei nuclei che oscillano tra la condizione di bisogno e la vulnerabilità prolungata.

La risposta della Caritas

La Caritas ha erogato oltre 3,5 milioni di interventi nel 2023, fornendo principalmente beni e servizi materiali, alloggi e supporto socio-assistenziale. La fragilità economica rimane il bisogno più rilevato, con molte persone che dichiarano un reddito insufficiente o assente. Le famiglie assistite presentano spesso livelli di istruzione bassi, evidenziando una correlazione tra la povertà economica e la mancanza di opportunità educative.

Monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente di Caritas Italiana, ha parlato dell’importanza dell’impegno collettivo nel combattere la povertà. “L’attenzione ai poveri non è compito solo di Caritas e di altre realtà organizzate, ma di tutti”, ha dichiarato. Anche il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha ribadito la necessità di un impegno straordinario da parte di tutti per affrontare le crescenti disuguaglianze e l’esclusione sociale.