Autovelox illegali sequestrati in tutta Italia: le multe non sono valide

Un'operazione della Procura di Cosenza ha portato alla scoperta di autovelox non omologati in diverse regioni italiane: subito è scattato il sequestro dei dispositivi

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Pubblicato: 29 Luglio 2024 18:47

Dopo una lunga indagine coordinata dalla Procura di Cosenza, numerosi autovelox illegali sono stati sequestrati in tutta Italia. La Polizia Stradale ha scoperto infatti che tanti dispositivi usati per rilevare e sanzionare le violazioni dei limiti di velocità non erano omologati.

Dove erano presenti gli autovelox illegali

Gli autovelox sequestrati si trovavano in diverse regioni italiane, tra cui Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia e Sicilia. Tra le città coinvolte ci sono:

  • Arcola;
  • Carlentini;
  • Cerignola;
  • Formigine;
  • Modena;
  • Pianezza;
  • Piadena;
  • Pomarico;
  • Reggio Emilia;
  • San Martino in Pensilis;
  • Vicenza;
  • Venezia.

Qual è il modello di autovelox incriminato

Gli autovelox appartenevano a società private che li noleggiavano agli enti locali. Gli investigatori hanno riscontrato la mancata omologazione dei dispositivi e l’assenza del prototipo necessario per la verifica della loro accuratezza.

Il gip ha emesso il provvedimento di sequestro sui misuratori di velocità autovelox denominati T-Exspeed v.2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale dislocate lungo la SS 106, la SS 107 e la SP 234 in Calabria.

Quella avvenuta nell’ultimo anno, fa sapere la Polstrada, è stata “un’indagine lunga, complessa e articolata, irta di ostacoli in considerazione della delicatezza della materia e delle implicazioni economiche che riguardano il settore”, che ha poi coinvolto tutta l’Italia.

Il legale rappresentante della società appaltatrice è stato denunciato a piede libero per frode nella pubblica fornitura.

Multe annullate: buchi nei bilanci dei Comuni

Un aspetto critico emerso dall’indagine riguarda il possibile danno erariale per le amministrazioni locali. Le multe annullate e i risarcimenti conseguenti potrebbero rappresentare un costo significativo per gli enti che hanno utilizzato i dispositivi non omologati.

Gli automobilisti che sono stati multati dopo le rilevazioni del T-Exspeed v.2.0 potrebbero infatti ottenere con successo l’annullamento della multa e addirittura a ulteriori risarcimenti, procedendo in sede legale.

Le sanzioni basate su misurazioni non conformi alla legge non sono valide e potranno essere contestate con successo in tribunale, come confermato da una recente sentenza della Cassazione, con un effetto domino che si ripercuoterà sui bilanci comunali.

Quanto valgono le multe degli autovelox in Italia

Nel 2023 c’è stato un record di multe nel nostro Paese, in aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente, per un totale monstre pagato dagli italiani di più di 1,5 miliardi di euro.

Solo nelle 20 città più grandi d’Italia le entrate dovute agli autovelox ammonterebbero, secondo il Codacons, a circa 65 milioni di euro. La top 4 delle città con più entrate dovute alle infrazioni dei limiti di velocità è la seguente:

  • Firenze – 18,7 milioni di euro;
  • Milano – 8,5 milioni di euro;
  • Roma – 7,5 milioni di euro;
  • Genova – 5 milioni.

In base a quanto riportato dall’associazione dei consumatori, attraverso l’analisi dei dati mondiali, ci sarebbero oltre 11mila autovelox in Italia, molti di più di quelli presenti negli altri Paesi europei come la Francia (3.745) e la Germania (4.690).

Cosa è cambiato con il decreto Autovelox

Il 28 maggio 2024 è stato pubblicato in Gazzetta il decreto Autovelox, che dà 12 mesi di tempo agli enti per adeguarsi rispetto alla collocazione e all’uso dei rilevatori di velocità. Cambiano queste regole:

  • devono essere segnalati almeno 1 km prima fuori dai centri abitati;
  • devono essere individuati con un provvedimento del prefetto che ne giustifichi il posizionamento (per la pericolosità della strada, ad esempio);
  • viene introdotta una distanza minima tra uno e l’altro;
  • non possono essere posizionati su strade con limite inferiore ai 50 km/h in strade urbane o con limite ridotto sotto i 20 km/h della norma per altre strade.

Serviranno, nelle intenzioni del ministro Matteo Salvini, a limitare l’abuso degli autovelox in Italia, e quindi abbassare il quantitativo di multe che raggiungono gli italiani con il “piede pesante” sull’acceleratore.