Fissato il prezzo di San Siro, ma Inter e Milan litigano sulla manifestazione di interesse

L'Agenzia delle Entrate ha inviato dal Comune di Milano la valutazione dell'area di San Siro che Inter e Milan dovrebbero comprare per costruire il nuovo stadio

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 1 Novembre 2024 23:44

Circa 200 milioni di euro. Ecco quanto costerebbe per Inter e Milan acquistare lo stadio di San Siro e tutta l’area necessaria per la realizzazione del progetto del nuovo impianto a fianco del Meazza. Dopo le sollecitazioni del primo cittadino Giuseppe Sala, il Comune di Milano ha ricevuto la tanto attesa valutazione da parte dell’Agenzia delle Entrate sui terreni che le due società dovranno comprare prima di poter iniziare a costruire. Per poter mandare avanti l’operazione l’amministrazione meneghina aspetta ora di ricevere ufficialmente la manifestazione di interesse, sulla quale sarebbero però nate alcune complicazioni.

La distanza tra Inter e Milan

Il Comune, infatti, potrà comunicare formalmente ai due club l’esatta valutazione fatta dall’Agenzia delle Entrate sull’area di San Siro una volta ricevuto il documento che prelude alla fase di acquisto dei terreni da edificare.

Ma tra Inter e Milan si starebbe registrando una certa distanza sul testo della manifestazione di interesse da presentare a Palazzo Marino, tanto che la consegna è stata rimandata alla prossima settimana.

Secondo quanto riportato da Repubblica, motivo del contendere sarebbe una cosiddetta “clausola San Donato“, che i rossoneri vorrebbero inserire per tenersi aperta anche un’uscita d’emergenza nel caso in cui, come già avvenuto in questi anni di trattative, le cose dovessero complicarsi.

Una condizione che andrebbe di traverso ai nerazzurri, i quali, a differenza dei cugini che sul piano B nell’hinterland milanese hanno già speso circa 55 milioni di euro, non hanno ancora avviato i lavori nell’area di Rozzano individuata come alternativa alla costruzione di un nuovo stadio a San Siro.

La “clausola San Donato”

Il Milan sta invece portando avanti due veri e propri progetti paralleli, con le opere di bonifica e recinzione dell’area San Francesco a San Donato ormai in stato avanzato.

Anche l’iter burocratico con l’amministrazione sull’Accordo di Programma, passo decisivo per permettere al Milan di presentare il progetto definitivo per il suo nuovo impianto, procede a passo spedito.

A conferma dell’intenzione del Milan di non rinunciare fino all’ultimo all’impianto di San Donato, ci sarebbero gli ulteriori 15 milioni investiti dalla proprietà RedBird rendicontati nel bilancio 2023/24, riportato da Calcio e Finanza.

“La Capogruppo – si legge nel fascicolo – ha ricevuto nel giugno 2023 dalla controllante ACM Bidco B.V. un versamento in conto futuro aumento di capitale (da deliberarsi entro il 30 giugno 2026) per un importo pari a 40 milioni di Euro e, nel giugno 2024, un ulteriore versamento in conto futuro aumento di capitale (da deliberarsi entro il 30 settembre 2027) per un importo pari a 15 milioni di Euro; in entrambi i casi i versamenti sono stati effettuati al fine di dotare la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. dei fondi necessari per coprire i costi direttamente o indirettamente correlati al progetto del nuovo stadio“.

“Tra gennaio e marzo 2024 Sportlifecity srl, società controllata da AC Milan – è scritto ancora nel fascicolo -, ha perfezionato taluni atti di acquisto di terreni siti nel Comune di San Donato Milanese e nel Comune di Milano (terreni questi ultimi situati a ridosso del Comune di San Donato Milanese) per circa 490.801 mq di superficie catastale totale”.

Investimenti che però non fanno stare tranquillo il sindaco del comune dell’hinterland, Francesco Squeri, che ai vertici rossoneri ha richiesto un incontro chiarificatore sul progetto e che sarebbe pronto a inviare loro una lettera di rivalsa per farsi rimborsare le spese sostenute in caso di rinuncia alla costruzione dello stadio.