Se l’orizzonte temporale del 2026 non permette calcoli che potrebbero essere ripensati e stravolti decine di volte in questi quattro anni, quella che si apre rischia di essere già una settimana cruciale per le Olimpiadi invernali che si svolgeranno in Italia nelle sedi di Milano e Cortina. Questo perché nel pomeriggio di venerdì 16 settembre sarà in visita in Italia Thomas Bach, il presidente del Cio (il Comitato Olimpico Internazionale): il suo viaggio – oltre che per la consegna alla sua persona di un riconoscimento come il Collare D’oro, il più prestigioso premio dello sport italiano – è finalizzato a tastare il polso sull’avanzamento dei lavori in vista della kermesse olimpica.
Ad accoglierlo sarà l’amministrazione delegato di Milano-Cortina 2026, ma qui sta il primo intoppo: quel ruolo infatti al momento risulta del tutto vacante a causa delle dimissioni di Vincenzo Novati, che ha lasciato la carica lo scorso 25 agosto dopo le innumerevoli sfiducie ricevute dai vertici federali. Per sbrigare la matassa in questi giorni è intervenuto direttamente il premier Mario Draghi, che sta lavorando assieme a Giovanni Malagò (potentissimo presidente del Coni) affinché quello scranno venga assegnato ad Andrea Abodi, attuale presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e già numero uno in passato della Lega Serie B di calcio.
Olimpiadi Milano-Cortina, quanto valgono i fondi inseriti del decreto Aiuti bis
Chiunque sia il prossimo amministratore delegato del comitato olimpico, il suo compito principale durante l’incontro con Thomas Bach sarà quello di illustrare tutti i progetti che sono stati messi a bilancio per arrivare pronti al grande evento. Anche qui l’incertezza regna sovrana, dal momento che l’elenco completo degli interventi è stato ufficializzato solo nelle ultime ore. A renderlo noto è stata la società Infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026, che ha inviato ben tre liste diverse (comprendenti altrettante tipologie di lavori che verranno realizzati) ai tre enti territoriali coinvolti, ossia la Regione Lombardia, la Provincia autonoma di Bolzano e la Regione Veneto.
A pubblicare per primo il documento è stato il governatore leghista Luca Zaia, che tramite uno dei tanti Bollettini regionali ha informato l’opinione pubblica su quanto sta avvenendo. E l’impressione che in molti hanno avuto di primo acchito è che non saranno delle Olimpiadi a spesa zero per le casse dello Stato – come ipotizzato in un primo momento da diversi esponenti del mondo dello sport – dato che, tra opere definite “indifferibili” (ossia quelle che occorre realizzare ad ogni costo, pena il mancato svolgimento dei Giochi stessi) e quelle classificate come “essenziali” (ossia le opere di completamento urbanistico per agevolare viaggi e spostamenti di delegazioni e turisti), viene fissata una cifra complessiva che andrà a gravare sull’erario pubblico pari a 2 miliardi e 165 milioni di euro.
Quanto costano le Olimpiadi Milano-Cortina 2024 alle casse dello Stato
Che l’organizzazione di Milano-Cortina 2026 richieda un massiccio investimento di denaro pubblico lo si deduce anche dal testo del decreto Aiuti bis, che proprio in questi giorni si appresta ad essere approvato dal Parlamento. Al suo interno infatti compare il paragrafo che stanzia in maniera esplicita un nuovo finanziamento da 400 milioni di euro per le Olimpiadi.
Come detto, i blocchi di interventi esplicitati dall’azienda edile che li porterà a termine sono tre e riguardano altrettanti ambiti specifici: i villaggi in cui alloggeranno le delegazioni provenienti da tutto il mondo, gli stadi che ospiteranno le gare (intesi chiaramente come piste) e le opere di mobilità quali strade, superstrade e ferrovie. Di seguito riportiamo i dettagli dei tre elenchi, con tanto di costo di realizzazione per ogni voce inserita dalla società Infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026.
Olimpiadi Milano-Cortina, tutte le spese e gli interventi previsti per il 2024
Nel primo elenco vi sono opere per 168,8 milioni di euro: quelle assolutamente da realizzare nel minor tempo possibile coprono da sole circa 108 milioni di euro. Le opere indifferibili sono:
- Un nuovo impianto di innevamento dello stadio delBiathlon ad Anterselva, dal valore di 6,5 milioni di euro.
- La riqualificazione dello Ski Jumping Stadium di Predazzo, che costerà 23,5 milioni di euro.
- Il Villaggio Olimpico di Predazzo, che sorgerà presso la Guardia di Finanza per una spesa complessiva di 11 milioni di euro.
- Il Villaggio Olimpico di Cortina d’Ampezzo, l’opera più importante, che da sola impiegherà ben 47,8 milioni di euro.
- Altri interventi a Bormio, a Livigno e a Milano (tra cui l’ampliamento del parcheggio del Forum di Assago) valgono in totale 73,6 milioni di euro.
Nel secondo elenco troviamo spese complessive per 318,2 milioni di euro, di cui 178 milioni per interventi essenziali indifferibili e 140 milioni per opere essenziali. In questo capitolo le spese maggiori sono proprio a Cortina d’Ampezzo:
- La ristrutturazione del trampolino 1956 e la creazione della Medal Plaza costeranno all’incirca 10 milioni di euro.
- Per la nuova pista da bob, slittino e skeleton sono stati stanziati 85 milioni di euro.
- L’adeguamento dello Stadio del ghiaccio vale poco più di 6 milioni di euro.
- Gli interventi alla pista Olimpia delle Tofane impiegheranno 1,3 milioni di euro.
- La voce più corposa sono i 93,5 milioni di euro per la proposta di partenariato pubblico-privato per un sistema integrato di modalità intermodale, oltre a 15 milioni di euro per la riqualificazione di immobili da destinare a servizi di ospitalità.
- Altre opere verranno realizzate a Baselga di Pinè (Trento), a Tesero, a Verona e a Milano, per una spesa complessiva di 92,7 milioni di euro.
Infine il terzo e ultimo elenco, quello dedicato alle infrastrutture per la mobilità e i trasporti. Al suo interno vengono elencati solo progetti di opere essenziali, che sono in totale 34. Questo è il capitolo che sta suscitando le maggiori critiche: non solo perché è il più dispendioso – gli interventi impiegheranno in totale una cifra complessiva di 1 miliardo e 678 milioni di euro – ma anche perché buona parte di quello che viene previsto non sarà ancora stato completato nel 2024.
Le voci più attenzionate sono i 211 milioni di euro per il collegamento della Stazione di Malpensa con la rete ferroviaria nazionale (Ferrovie Nord), ma anche i 120 milioni di euro per la variante Trescore Entratico e i 119 milioni di euro per la variante di Vercurago. A cappello di tutto questo, l’aspetto che preoccupa gli esperti è che i numeri di oggi rappresentano comunque delle stime al ribasso, cosa che lascia prevedere come il ruolo dello Stato non potrà che aumentare nei prossimi 4 anni.