Si era già parlato di una intesa tra le parti, ma ora è tutto ufficiale. I clienti TimVision continueranno a vedere i contenuti trasmessi da Dazn. I due colossi hanno svelato i dettagli dell’accordo non esclusivo siglato.
Cosa vedere
Tutte le dieci partite di Serie A settimanali trasmesse da Dazn saranno visibili per i clienti TimVision, come detto. Ciò sarà garantito fino al 2029, comprendendo l’intera offerta sportiva della piattaforma streaming. È bene sottolineare, però, come ciò riguardi i contenuti rientranti nel pacchetto d’iscrizione e non gli eventi pay per view, che richiedono un pagamento extra per poter avviare la diretta. Una partnership che ha dato i suoi frutti e nessun motivo per essere interrotta.
Scendiamo però nel dettaglio, così da evidenziare cosa di fatto vedranno gli utenti TimVision per altri cinque anni garantiti. Avranno la certezza di non perdere neanche una gara di serie A, dal momento che Dazn ha i diritti per trasmetterle tutte. Tre di queste saranno in co-esclusiva con Sky, come noto, visibili via decoder o in streaming con abbonamento a NOW, che punta fortemente sulle Coppe europee.
Spazio ad altre competizioni, per un panorama sportivo davvero intrigante:
- La Liga Portugal;
- Uefa Women’s Champions League;
- NFL (National Football League);
- Serie A di basket;
- Bcl (migliori partite);
- Eventi Fiba;
- gare di Ufc;
- Incontri di Boxe;
- Eventi trasmessi su Eurosport 1 e 2 (tennis, ciclismo, sport invernali e Olimpiadi).
Quanto vale l’accordo
Al netto delle polemiche degli utenti, connesse al blocco ancora frequente dello streaming, così come ai costi aumentati di frequente, Dazn continua a essere l’unica alternativa omnicomprensiva per lo streaming della Serie A.
Il sistema di controllo sulla pirateria, inoltre, promette di aumentare il giro d’affari, grazie soprattutto alle multe previste per gli utenti. Queste dovrebbero rappresentare uno spauracchio bastevole per scegliere di abbandonare il ben noto “pezzotto”.
Importante sottolineare, inoltre, come l’accordo attuale tra Dazn e Tim si poggi su un modello differente rispetto a quello originario. Prima, infatti, si prevedeva la distribuzione in esclusiva fino al 2021, salvo una rivisitazione nell’estate 2022.
In questo caso, invece, ci si sarebbe accordati su una quota d’incasso fissa per ogni singola stagione. A ciò si unisce però una percentuale variabile per la distribuzione del servizio, dipendente dal numero dei clienti.
La compagnia guidata da Pietro Labriola verserà circa 50 milioni di euro ogni anno, per un totale di 250 milioni di euro per l’intera durata del contratto. Ecco a quanto ammonta il minimo fisso garantito. Non è invece possibile calcolare la cifra variabile, che dipenderà da vari fattori. Uno di questi, come detto, è proprio la lotta allo streaming pirata, in un settore però che continua ad aggiornare i propri costi. Una triste realtà che non riguarda soltanto l’ambito sportivo ma l’intero settore d’intrattenimento, da Netflix a Disney+, da Apple TV a Prime Video, con l’aggiunta di opzioni pubblicitarie per risultare ancora accessibili ai più.
Tornando alla quota fissa, Tim avrà un netto risparmio, considerando i 340 milioni di euro a stagione versati in precedenza. Si trattava dell’accordo originario, che generò non pochi problemi e venne poi rivisto al ribasso dopo la prima stagione (grazie soprattutto all’Antitrust, che ritenne lesiva della concorrenza l’esclusività garantita a TimVision).