Ora legale: quanto si risparmia e perché

Usata per la prima volta nel Regno d'Italia nel 1916, l'ora legale è stata abolita e reintrodotta più volte nel nostro Paese: conviene davvero?

Pubblicato: 24 Luglio 2023 09:00

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Nell’ambito dell’economia, ci sono aspetti che possono sembrare insignificanti, come le variazioni temporali, ma che hanno un impatto significativo sulle attività commerciali e produttivi. Tra questi c’è anche la differenza tra l’ora solare e l’ora legale, due concetti che iniziamo a conoscere già da piccoli, quando ci viene spiegato quando e come si cambia l’ora.

Non tutti sanno però qual è la vera differenza tra i due. Si discute, non solo in Italia, dell’adozione di un unico sistema per tutto l’anno. Tra posizioni contrarie e posizioni favorevoli, è bene conoscere a fondo la questione per costruirsi una propria opinione.

Che cos’è l’ora solare

L’ora solare è il sistema di misurazione del tempo in cui le giornate vengono suddivise in 24 ore, con l’orario del mezzogiorno solare corrispondente al momento in cui il Sole è nel punto più alto nel cielo. Questo sistema segue il moto apparente del Sole, e varia in base alla longitudine.

Considerando che la rotazione della Terra non è uniforme, l’ora solare può presentare leggere differenze da un luogo all’altro, è inoltre standardizzata in base all’appartenenza geografica di un territorio, e non è dunque considerabile come una divisione “naturale” del tempo.

Bisogna sottolineare che la suddivisione in ore, minuti e secondi è in ogni caso solo una convenzione, e non sempre nella Storia umana è stato così.

Che cos’è l’ora legale

L’ora legale è un’alterazione intenzionale dell’orologio rispetto all’ora solare per alcuni mesi dell’anno per sfruttare meglio la luce del Sole e ottimizzare il risparmio energetico. Durante l’ora legale, le lancette degli orologi vengono spostate in avanti di un’ora rispetto all’ora solare convenzionale.

Perché si adotta l’ora legale

Ci sono diverse motivazioni per cui la maggior parte dei Paesi ha scelto di adottare per un lungo periodo dell’anno, l’ora legale, che hanno ripercussioni su diverse sfere della vita dei cittadini e delle realtà economiche.

Perché si vuole estendere l’ora legale

Nonostante i potenziali aspetti positivi, ci sono opinioni contrastanti sulla validità dell’ora legale. Alcuni Paesi hanno deciso di utilizzare l’ora legale tutto l’anno, mentre altri ne stanno valutando l’abolizione totale.

Da alcuni studi regionali è emerso che i benefici dell’ora legale non si sono mai concretizzati in alcune parti del mondo, o addirittura il cambiamento ha avuto un impatto negativo su alcune attività produttive, facendo lievitare le spese.

Oltre alle valutazioni economiche, molti governi hanno aperto il dibattito sugli effetti per l’ambiente. Con il riscaldamento globale, ad esempio, “allungare” la luce di un’ora, può significare dover fare fronte a più caldo durante la giornata, e quindi aumentare l’uso di condizionatori e ventilatori.

Ci possono essere poi preferenze culturali, a causa di tradizioni e abitudini locali che rendono l’adozione dell’ora legale più o meno utile o attraente, e ci può essere la volontà di rendere più semplice un sistema che può causare complicazioni e confusione per alcuni settori, come i trasporti e le comunicazioni internazionali, le operazioni aziendali e i sistemi sanitari.

Qual è il risparmio nell’adottare l’ora legale?

Da quando si usa l’ora legale in Italia

Nel Regno d’Italia l’ora legale è stata usata per la prima volta per fare fronte alla guerra nel 1916 e rimase in vigore fino al 1920. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu ripristinata e abolita diverse volte. In quegli anni rimase in vigore per un tempo record: dal 14 giugno 1940 al 2 novembre 1942.

Durante gli eventi della guerra civile, della liberazione e delle occupazioni, in diversi territori del Paese si usavano orari differenti. L’ora legale venne istituzionalizzata e adottata definitivamente con la legge 503 del 1965. Durava quattro mesi, dall’ultima domenica di maggio all’ultima domenica di settembre, e fu applicata per la prima volta nel 1966.

Quanto dura e quando inizia l’ora legale

Nel 1980 venne estesa a 6 mesi, dalla prima domenica di aprile e dall’anno dopo dall’ultima domenica di marzo. Nel 1966 l’Italia e il resto d’Europa decisero di estenderla a 7 mesi.

Dal 2010 Roma ha ufficialmente recepito la direttiva 2000/84/CE del Parlamento Europeo e ha fissato l’inizio dell’ora legale alle 2 dell’ultima domenica di marzo e il termine alle 3 dell’ultima domenica di ottobre – pratica comunque già in uso nel nostro Paese dall’anno dell’ultima estensione.

Quanto risparmia l’Italia con l’ora legale

Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, ha prodotto delle stime di risparmio che riguardano l’utilizzo dell’ora legale in Italia. Nei 7 mesi di adozione del sistema in un anno, in Italia si risparmierebbero circa 220 milioni di euro, grazie a una riduzione dei consumi domestici di energia di 410 milioni di kWh.

I calcoli sono fatti sul costo del kWh medio per il cliente domestico tipo in tutela, circa 53 centesimi di euro al lordo delle imposte, moltiplicati per il fabbisogno di oltre 150 mila famiglie.

Oltre all’impatto economico, l’azienda ha quantificato anche quello ambientale. Nella Penisola vengono prodotte grazie all’ora legale circa 200 mila tonnellate in meno di emissioni nell’atmosfera di anidride carbonica.

Secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh dal 2004 al 2022, con un risparmio per i cittadini 2 miliardi di euro.

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