L’Imposta sul reddito delle persone fisiche o Irpef è dovuta dalle persone fisiche per il possesso dei redditi, come quelli fondiari (fabbricati e terreni), di capitale, di lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo, di impresa, di pensione, prodotti in Italia. Sono soggetti passivi tutte le persone residenti e non residenti nel territorio dello stato. L’Irpef si applica sul reddito complessivo del soggetto e viene calcolata, al netto degli oneri deducibili, in base alle aliquote, divise per scaglioni. Prima di capire chi risparmia sulle tasse grazie all’ultima riforma entrata in vigore nel 2022, è bene sapere chi deve pagare effettivamente questa tassa e in quale misura.
Indice
Chi sono i soggetti residenti e non residenti
Per il nostro sistema fiscale, è residente in Italia chiunque passi la maggior parte dell’anno nel nostro Paese, ovvero 183 giorni all’anno (che diventano 184 in quelli bisestili). Il contribuente deve essere iscritto all’Anagrafe delle persone residenti o avere il proprio domicilio o dimora abituale nella Penisola. Sono considerati residenti in Italia anche i cittadini emigrati in territori con un regime fiscale privilegiato. Per i soggetti residenti il reddito complessivo è formato da tutti i redditi prodotti in qualsiasi parte del mondo.
Diversamente, per i soggetti non residenti il reddito complessivo è formato esclusivamente dai redditi prodotti in Italia, al netto di alcuni oneri deducibili, ad esempio le donazioni, e le detrazioni. Non spettano tuttavia a questa categoria le detrazioni per carichi di famiglia.
Esiste poi una seconda categoria di soggetti non residenti, i cosiddetti soggetti Schumacher, che pur non essendo residenti in Italia producono almeno il 75% del loro reddito annuale in Italia e non fruiscono di agevolazioni fiscali nel proprio stato di residenza. Tali soggetti usufruiscono di tutte le detrazioni previste per i soggetti residenti, comprese quelle per carichi di famiglia.
Calcolo dell’Irpef con oneri e detrazioni
L’Irpef, come già detto, si calcola applicando le aliquote per scaglioni al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili, come i contributi previdenziali e assistenziali e le erogazioni liberali per gli enti no profit.
È determinata sottraendo dall’imposta lorda le detrazioni, ad esempio per il coniuge, i figli a carico e gli altri familiari a carico, e quelle riconosciute per alcune tipologie di spese sostenute durante l’anno, ad esempio quelle per salute, istruzione, interessi sul mutuo.
Devono essere inoltre sottratti i crediti di imposta spettanti, dove presenti.
Quali sono i quattro scaglioni delle aliquote Irpef
Fino al 2022 erano in vigore cinque aliquote Irpef.
Reddito imponibile | Aliquota | Imposta dovuta |
Fino ai 15 mila euro | 23% | 23% sull’intero importo (3.450 euro) |
Dai 15,001 fino ai 28 mila euro | 27% | 3.450 euro più 27% sul reddito che supera i 15 mila euro |
Dai 28,001 fino ai 55 mila euro | 38% | 6.960 euro più 38% sul reddito che supera i 28 mila euro |
Dai 55,001 e fino ai 75 mila euro | 41% | 17.220 euro più 41% sul reddito che supera i 50 mila euro |
Oltre i 75 mila euro | 43% | 25.420 euro più 43% sul reddito che supera i 75 mila euro |
Dal 2022 sono entrate in vigore le nuove aliquote Irpef, modificate attraverso la legge di Bilancio, riassunte nella tabella seguente.
Reddito imponibile | Aliquota | Imposta dovuta |
Fino ai 15 mila euro | 23% | 23% sull’intero importo (3.450 euro) |
Dai 15,001 fino ai 28 mila euro | 25% | 3.450 euro più 25% sul reddito che supera i 15 mila euro |
Dai 28,001 fino ai 50 mila euro | 35% | 6.700 euro più 35% sul reddito che supera i 28 mila euro |
Oltre i 50,001 | 43% | 14.400 euro più 43% sul reddito che supera i 50 mila euro |
Chi risparmia con le nuove aliquote Irpef
Come è facile intuire, ci sono alcune categorie di contribuenti che hanno beneficiato dalla revisione delle aliquote dell’Irpef. Vediamo dunque quanto si risparmia e chi ci ha guadagnato.
Per chi ha un reddito complessivo fino a 15 mila euro non è cambiato niente, mentre gli altri contribuenti possono risparmiare dai 20 euro fino ai 920 euro all’anno. Anche chi rientra negli scaglioni più alti paga meno tasse, perché l’Irpef è progressiva.
L’apparente aumento per la fascia dai 50 mila euro in su, è infatti bilanciato dalle percentuali più basse sul reddito derivante dal secondo e dal terzo scaglione. Di seguito una tabella per capire meglio in che modo tutti i contribuenti con redditi sopra i 15 mila euro hanno beneficiato dell’ultima riforma dell’Irpef.
Reddito complessivo | Importo dovuto prima del 2022 | Importo dovuto attualmente | Risparmio annuo |
15.000 euro | 3.450 euro | 3.450 euro | 0 euro |
16.000 euro | 3.720 euro | 3.700 euro | 20 euro |
28.000 euro | 6.960 euro | 6.700 euro | 260 euro |
29.000 euro | 7.340 euro | 7.050 euro | 290 euro |
40.000 euro | 11.520 euro | 10.900 euro | 620 euro |
50.000 euro | 15.320 euro | 14.400 euro | 920 euro |
51000 euro | 15.700 euro | 14.830 euro | 870 euro |
55.000 euro | 17.220 euro | 16.550 euro | 670 euro |
75.000 euro | 25.420 euro | 25.150 euro | 270 euro |
100.000 euro | 36.170 euro | 35.900 euro | 270 euro |
200.000 euro | 79.170 euro | 78.900 euro | 270 euro |
500.000 euro | 208.170 euro | 207.900 euro | 270 euro |
1.000.000 euro | 423.170 euro | 422.900 euro | 270 euro |