Poste riapre la cessione del credito: quando e come

Poste apre al ritorno della cessione del credito per il Superbonus, ma mette dei paletti importanti: ecco da quando fare richiesta e chi può ottenerlo

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Pubblicato: 8 Agosto 2023 22:00

Importanti novità in ottica Superbonus, con Poste Italiane che torna a riaprire il servizio di acquisto dei crediti d’imposta legato alla misura pensata dal Governo. Una notizia che era nell’aria già da diverse settimane e che, dopo anche l’intervento della sottosegretaria al MEF Lucia Albano presso la Commissione Finanze della Camera, è diventata ufficiale tramite una nota arrivata dalla stessa azienda. Cresce però ora l’attesa dei contribuenti che dovranno aspettare ancora qualche settimana prima di poter avviare le pratiche con Poste che, dal canto suo, ha messo anche dei paletti ben precisi per la richiesta d’acquisto dei crediti per il Superbonus.

Il comunicato di Poste sul Superbonus

La decisione di riaprire le pratiche per l’acquisto dei crediti è arrivata sicuramente sotto spinta del Governo che negli ultimi giorni aveva parlato di questa possibilità. Poste, dal canto suo, dopo le parole di Albano nel corso dell’interrogazione a riposta immediata del 19 luglio presso la Commissione Finanze della Camera, aveva sottolineato di essere in dirittura d’arrivo con la chiusura delle procedure per riprendere a riacquistare i crediti incagliati.

Novità importante che è arrivata nella giornata di martedì 8 agosto 2023 con una nota alla stampa pubblicata sul sito di Poste in cui si fa riferimento all’iniziativa in linea con le indicazioni del Governo “che conferma il sostegno costante di Poste Italiane alle famiglie e al sistema Paese”.

Cosa cambia per la cessione del credito

Ma nella nota pubblicata sul sito di Poste ci sono anche importanti dettagli da dover prendere in considerazione per l’acquisto dei crediti del Superbonus. Prima di tutto le date, perché secondo quanto comunicato da Poste le pratiche potranno partire da ottobre 2023, mese non tanto vicino, ma neanche lontano.

Poi, si sottolinea, l’acquisizione dei crediti sarà rivolta esclusivamente alle persone fisiche e limitata alle cosiddette prime cessioni per un ammontare massimo di 50.000 euro.

Dove chiedere la cessione

Non solo Poste, va sottolineato, mette a disposizione la cessione del credito. Infatti anche Banca BPM ha dichiarato la propria disponibilità a riattivare la cessione del credito e nelle ultime settimane sono arrivate novità sulle piattaforme per favorire la domanda e l’offerta di crediti.

Come riferito anche dalla sottosegretaria al MEF Albano, sono state predisposte da parte di operatori privati alcune piattaforme di intermediazione che permettono la valutazione di offerte per l’acquisto di bonus edilizi quali “Finanza, Finanza.tech, SìBonus, Giroconto, Innovacredit e da ultimo Federbonus”. E quest’ultima piattaforma, la più recente in termini di operatività, è stata messa a punto da Federcontribuenti.

Nessuna informazione è invece stata fornita sulla piattaforma-veicolo affidata a Enel X, soluzione sostenuta dal Governo in alternativa ad un intervento normativo quale, ad esempio, la compensazione esterna con F24 per banche e intermediari finanziari, di parte dei crediti con i debiti dei propri clienti e correntisti.

Le polemiche sui crediti bloccati

Ma intanto impazza la polemica per i crediti bloccati, con il Movimento 5 Stelle che definisce il Governo “menefreghista” sull’argomento. “Dal Cdm ci aspettavamo qualcosa di concreto sullo sblocco dei crediti fiscali incagliati. Da quando il governo ha deciso di scrivere la parola “fine” sul superbonus 110%, le promesse sulle soluzioni a questo problema si sono susseguite con cadenza giornaliera. Purtroppo agli annunci non è seguito nulla” ha detto Agostino Santillo, vicecapogruppo M5s alla Camera.

“Adesso il settore dell’edilizia rischia il colpo di grazia definitivo, con un’emorragia di posti di lavoro difficilmente arginabile. Agli esodati del Superbonus 110% rinnoviamo tutta la nostra vicinanza. La nostra battaglia comunque non si fermerà” hanno sottolineato i pentastellati.