Condizionatori, come risparmiare in bolletta con l’arrivo del caldo: i consigli di Enea

Con l’arrivo della stagione estiva l’Enea fornisce 14 indicazioni pratiche per utilizzare in modo ottimale i condizionatori

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha pubblicato una guida per ottimizzare e risparmiare sull’uso dei condizionatori. La guida offre 14 consigli pratici che spaziano dalla manutenzione alla classe energetica, dagli incentivi all’integrazione di pompe di calore e impianti fotovoltaici.

Sempre più condizionatori in Italia, i dati nelle regioni

I condizionatori sono molto diffusi nelle case degli italiani. Come ricorda Enea, riprendendo i dati Istat, “il 48,8% delle famiglie dispone di un sistema di climatizzazione estiva, una percentuale che sale al 51,2% nel Mezzogiorno (49,1% al Nord e 44,2% al Centro). A livello regionale, la diffusione maggiore si registra in Veneto (70%), con la Valle d’Aosta in coda con il 4,7% delle famiglie che ne dispone”.

Le famiglie che risiedono nei comuni più piccoli non di montagna (fino a 50mila abitanti) accendono il condizionatore con maggiore frequenza, con il 31% che lo utilizza quasi ogni giorno. Inoltre, l’uso quotidiano aumenta con il numero dei componenti della famiglia. La maggior parte dei sistemi installati è costituita da mono-split a pompa di calore (56%), che possono essere usati sia per raffrescare sia per riscaldare. Il 24% delle famiglie utilizza condizionatori di vecchia generazione che forniscono solo aria fredda, mentre il 20% ha impianti centralizzati o autonomi che servono l’intera abitazione.

“Non tutti i dispositivi utilizzati per il raffrescamento sono uguali: grazie ai rendimenti elevati, i climatizzatori a pompa di calore ad alta efficienza richiedono meno energia rispetto ai condizionatori di vecchia generazione, riducendo le bollette e contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 e l’impatto ambientale”, spiega Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano. “Bisogna inoltre considerare il vantaggio di poter sfruttare lo stesso impianto per riscaldare e raffrescare. Se abbinati con impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, rappresentano una valida tecnologia per la realizzazione degli edifici a zero emissioni richiesti dalla nuova Direttiva Ue Epbd ed il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo”, aggiunge Calabrese.

I consigli per l’uso efficiente dei climatizzatori: attenzione alla classe energetica

I tecnici di Enea consigliano di adottare i seguenti 14 accorgimenti nell’uso delle pompe di calore per la climatizzazione estiva, al fine di massimizzare i benefici ambientali e i risparmi energetici.

Come qualsiasi altro elettrodomestico, anche il climatizzatore richiede pulizia e manutenzione per funzionare correttamente. Inoltre, è importante controllare la tenuta del circuito del gas. “Se il condizionatore non viene mantenuto correttamente, tende a lavorare sotto sforzo, consumando fino al 30% in più di energia elettrica rispetto ai parametri di fabbrica“, spiega la guida. Oltre all’aspetto energetico, è importante sottolineare che nei filtri dell’aria e nelle ventole si annidano spesso muffe e batteri dannosi per la salute, “tra cui il batterio della legionella, che può essere mortale”.

Indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, per ridurre i consumi e le emissioni di CO2 è sempre preferibile scegliere modelli con una classe energetica superiore alla A. Il consumo energetico annuo indicato sull’etichetta energetica si riferisce a 1.400 ore di funzionamento in modalità riscaldamento e 350 ore in modalità raffrescamento, includendo anche il consumo in modalità standby. Ad esempio, un modello in classe A+++ può consumare fino al 40% in meno di elettricità rispetto a uno in classe B.

Bonus condizionatore, risparmio in arrivo

Nei climatizzatori con sistema di controllo inverter, la velocità di rotazione del compressore viene costantemente regolata, permettendo prestazioni ottimali in qualsiasi condizione di utilizzo e adeguando la potenza frigorifera e termica all’effettiva necessità. Questi modelli sono particolarmente indicati per chi prevede di tenere l’aria condizionata accesa per molte ore consecutive. Sebbene siano più costosi rispetto ai modelli con tecnologia on-off, offrono un minore consumo energetico, ridotta rumorosità e maggiore comfort ambientale.

Occhio poi agli incentivi: fino al 31 dicembre 2024, il bonus condizionatore consente di usufruire di una detrazione fiscale del 50% o del 65%, a seconda dell’intervento effettuato e della tipologia di apparecchio acquistato.

Dove posizionare il condizionatore

Attenzione anche alla posizione, dato che durante l’installazione è importante posizionare il climatizzatore nella parte alta della parete: l’aria fredda tende a scendere e si mescola più facilmente con l’aria calda, che invece tende a salire.

È comune lasciare le persiane aperte anche quando non si è in casa, permettendo al calore di entrare attraverso gli infissi. Attivando il climatizzatore al rientro, questo deve affrontare un elevato fabbisogno di energia per raffrescare gli ambienti. Chiudere le persiane, abbassare le tapparelle o schermare con tende i serramenti nelle ore centrali delle giornate estive consente di ridurre l’apporto solare all’interno dell’abitazione e, conseguentemente, l’energia richiesta dai climatizzatori.

La normativa stabilisce che durante la stagione estiva la temperatura interna non deve scendere sotto i 24-26 gradi centigradi. Tuttavia, spesso bastano due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna per raggiungere un comfort adeguato. In molti casi, per evitare la sensazione di caldo opprimente, è sufficiente attivare la funzione “deumidificazione”, poiché l’umidità fa percepire una temperatura più alta di quella reale. Per Enea installare un climatizzatore più potente in corridoio nella speranza che raffreschi l’intera abitazione è inutile; l’unico risultato sarà quello di prendere un colpo di freddo ogni volta che si attraversa il corridoio, poiché sarà l’unico ambiente raffrescato.

Il climatizzatore raffresca e deumidifica l’ambiente in cui è installato trasferendo il calore e l’umidità all’esterno. L’ingresso di aria calda nella stanza costringe l’apparecchio a lavorare di più per riportare la temperatura e l’umidità ai livelli desiderati, aumentando il consumo energetico. È consigliabile, invece, aprire le finestre nelle ore più fresche della notte se il climatizzatore non è in funzione.

Quando accenderlo

Per evitare dispersioni inutili, è necessario isolare termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. Inoltre, è opportuno assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie.

Imposta il termostato a una temperatura confortevole e utilizza i programmi di raffreddamento per ottimizzare il consumo energetico quando non sei in casa o di notte. Queste funzioni permettono di ridurre al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio e aumentare il comfort. Inoltre, consentono di accendere e spegnere il climatizzatore anche a distanza e di tenerlo in funzione solo per il periodo di tempo realmente necessario. La funzione “notte” o “sleep” regola la temperatura ambiente durante le ore notturne in base alla variazione della temperatura corporea.

Nelle ore più calde, limita l’utilizzo di apparecchiature come computer, televisori, elettrodomestici e luci che contribuiscono ad aumentare la temperatura interna dell’abitazione.

Il massimo vantaggio si ottiene abbinando l’impianto a pompa di calore a un sistema fotovoltaico, che può coprire il consumo di energia elettrica necessario per il funzionamento della macchina. È essenziale sincronizzare il funzionamento del climatizzatore con la produttività dell’impianto fotovoltaico, che è massima durante le ore centrali della giornata.

Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo utile per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare, valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre a ridurre i costi per la climatizzazione estiva degli ambienti fino al 40%, questi interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici.