Tutto quello che c’è da sapere sull’assegno circolare

L'assegno circolare è un documento di pagamento garantito dalla banca che lo emette, il quale assicura al beneficiario la disponibilità immediata dei fondi specificati

Foto di Francesca Cimellaro

Francesca Cimellaro

Avvocato Civilista

Laureata presso l'Università degli Studi di Milano, in seguito alla formazione presso il Foro di Milano, è iscritta all'albo degli avvocati di Varese e si occupa principalmente dell'ambito civilistico.

Pubblicato: 7 Giugno 2019 12:45Aggiornato: 6 Maggio 2024 12:57

Quando si acquista un bene di valore, la somma necessaria per il pagamento potrebbe essere considerevole. Per questo motivo, per evitare di pagare in contanti, si usa emettere un assegno bancario oppure un assegno circolare. I due tipi di assegno presentano sostanziali differenze che riguardano la garanzia sulla presenza di denaro sul conto di chi lo emette.

Che cos’è un assegno bancario

L’assegno bancario è un titolo di credito riferito al conto corrente di cui è titolare il firmatario. Una volta che il ricevente mette all’incasso l’assegno i fondi vengono prelevati dal conto corrente a cui è collegato l’assegno. La banca fornisce al cliente un blocchetto di assegni numerati che vengono collegati al suo conto corrente. In questo modo, quando si devono effettuare dei pagamenti, basta apporre la cifra e consegnare il titolo alla persona o società a cui si desidera trasferire del denaro.

Differenze tra assegno bancario e assegno circolare

Non tutti gli assegni sono uguali per questo motivo è bene capire la differenza tra assegno bancario e assegno circolare. Una delle differenze principali tra i due strumenti di pagamento sta nel fatto che l’assegno circolare viene emesso dalla banca solo in caso di disponibilità dei fondi sul conto corrente, mentre l’assegno bancario può essere emesso anche senza la certezza che ci sia liquidità sul conto. Questo particolare è molto importante perché con l’assegno circolare si ha la sicurezza dell’incasso, che è infatti garantito.

Come si fa un assegno circolare e come si compila

Un assegno circolare è emesso dalla banca solo dopo aver ricevuto dal richiedente i fondi a copertura e può essere richiesto gratuitamente a qualsiasi banca o ufficio postale anche senza intrattenere un rapporto di conto corrente con l’istituto anche se, sarà sicuramente più semplice effettuare la procedura presso una banca cliente, in modo da poter pagare l’assegno con addebito diretto dal proprio conto. Sarà la banca stessa a compilare l’assegno, quindi è importante portare con sé i dati di chi lo deve ricevere.

La compilazione dell’assegno circolare è compito della banca, ma è bene sapere che in ordine al suo contenuto, la legge stabilisce che ogni assegno circolare deve contenere:

  • la firma obbligatoria della banca emittente che si assume l’obbligo di pagare a vista l’assegno circolare e impegna la banca stessa ad effettuare tale pagamento alla presentazione dell’assegno;
  • l’impegno di pagare a vista una somma determinata;
  • l’importo, scritto in cifre e in lettere al fine di evitare modificazioni;
  • l’indicazione della data e del luogo di emissione dell’assegno circolare;
  • l’indicazione del beneficiario specificando nome e cognome della persona oppure ragione o denominazione sociale se si tratta di una società, in quanto non è consentito che la banca sia obbligata a pagare verso un soggetto indeterminato.

Costo e validità dell’assegno circolare

All’emissione dell’assegno circolare spesso vengono applicate delle commissioni. Di solito si tratta di un importo fisso di 1,50 euro per ogni modulo o vaglia emesso dalla banca emittente ma talvolta può essere una percentuale in base all’importo dell’assegno. In banca, quindi, bisogna portare sia la somma relativa all’importo dell’assegno sia quella relativa alle commissioni.

A differenza dell’assegno bancario, che deve essere presentato all’incasso entro 8 o 15 giorni dalla data di emissione, a seconda che sia pagabile nello stesso comune di emissione o pagabile in altro comune, per l’assegno circolare i termini utili per l’incasso si attestano a trenta giorni dalla sua emissione. Trascorso questo tempo, il possessore decade dall’azione di regresso.

Secondo la normativa vigente tutti gli assegni circolari, oltre i 1000 euro per essere validi, devono riportare la dicitura “non trasferibile” e indicare il nome del beneficiario o la causale. Questa regola vale anche per tutti gli assegni bancari e postali. Solo per importi inferiori ai 1000 euro l’assegno circolare può essere incassato senza la clausola “non trasferibile”.

Quali sono le banche autorizzate a emettere assegni circolari

Per poter emettere assegni circolari le banche devono essere autorizzate. Quindi, possono emetterlo solo le banche in possesso di autorizzazione da parte della Banca d’Italia, che è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Se si ha il dubbio che l’assegno circolare possa essere falso, si può richiedere un documento chiamato “bene emissione” che attesta che la banca emittente offra le adeguate garanzie sull’effettiva esistenza ed emissione dell’assegno.