Influenza, dati in forte aumento: colpiti soprattutto i bambini piccoli

Sono diversi i virus che stanno girando, con il picco atteso tra fine dicembre e inizio gennaio. Nei piccoli fino a 4 anni incidenza tripla

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Nella quarantanovesima settimana del 2025 l’incidenza delle infezioni respiratorie acute in Italia registra un’ulteriore impennata. I dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, mostrano un valore nazionale pari a 12,4 casi ogni mille assistiti. Il dato conferma la fase di crescita epidemica, tipica del periodo prenatalizio.

Il quadro nazionale

Un deciso aumento rispetto alla settimana precedente, quando era arrivato a 9,34 casi ogni mille assistiti. Il rialzo è sostenuto in particolare dai virus influenzali, che mostrano un alto tasso di positività del 25,3% nei prelievi effettuati in comunità. Accanto all’influenza, contribuiscono all’aumento dei casi il  Rhinovirus e Adenovirus. Come di consueto, la fascia pediatrica è la più vulnerabile. Tra i bambini da 0 a 4 anni l’incidenza raggiunge il valore di circa 38 casi ogni mille assistiti, superiore a tutte le altre classi di età. Questi sono i dati nel dettaglio:

  • 0-4 anni: 37,89
  • 5-14 anni: 16,86
  • 15-24 anni: 13,92
  • 25-44 anni: 13,47
  • 45-64 anni: 9,88
  • 65+ anni: 6,19

I dati delle regioni

I dati delle regioni mostrano differenze significative: Piemonte e Sardegna registrano le incidenze più alte, seguite a breve distanza dalla Lombardia. Non sono invece disponibili i dati della Calabria. La tabella sintetizza i dati della settimana 49 del 2025 (6-12 dicembre) del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità:

Regione / Provincia Autonoma Totale Casi (Settimana 2025-49) Incidenza Totale (per 1.000 assistiti)
Abruzzo 1.512 11,73
Basilicata 76 12,95
Calabria
Campania 206 11,09
Emilia-Romagna 1.810 13,50
Friuli-Venezia Giulia 339 10,41
Lazio 2.585 10,91
Liguria 511 7,44
Lombardia 6.575 14,44
Marche 255 12,59
Molise 19 5,69
Piemonte 1.589 14,63
Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen 74 10,26
Provincia Autonoma di Trento 143 8,61
Puglia 1.544 10,57
Sardegna 202 14,57
Sicilia 1.491 12,16
Toscana 481 9,94
Umbria 60 7,10
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste 116 12,76
Veneto 1.370 12,74

I virus che girano

Tra i virus respiratori circolanti, l’influenza si conferma il protagonista sia in comunità (25,3% di positività) che in ambito ospedaliero (28,8%). Nella caratterizzazione dei ceppi, il sottotipo A(H3N2) risulta ampiamente predominante rispetto all’A(H1N1)pdm09, sia negli ambulatori che negli ospedali. Per quanto riguarda il SARS-CoV-2, le percentuali più alte si concentrano nella fascia over 65, a dimostrazione dell’importante della campagna vaccinale in corso per le categorie a rischio.

Nel flusso ospedaliero, accanto all’influenza, si segnalano alte positività per Rhinovirus e Virus Parainfluenzali. Parallelamente, il bollettino riporta un aggiornamento sull’influenza aviaria: all’11 dicembre, sono stati notificati 32 focolai in allevamenti avicoli in Italia, con un picco in Lombardia. È stata inoltre identificata un’infezione da virus A(H5N1) ad alta patogenicità in una volpe in Friuli Venezia Giulia. Si precisa che al momento non è stata rilevata nell’uomo la circolazione di ceppi influenzali “non sottotipizzabili” riconducibili a virus aviari.

Quando arriva il picco

L’andamento attuale, con un’incidenza in rapida ascesa e la chiara predominanza del ceppo A(H3N2), suggerisce che la fase culminante dell’epidemia potrebbe essere imminente. Diversi virologi hanno stimato un picco influenzale tra la fine di dicembre e le prime settimane del gennaio 2026.

L’infettivologo Matteo Bassetti, commentando i nuovi dati della sorveglianza Iss sulle sindromi respiratorie acute, afferma:

È partita l’ondata, la curva sta salendo e continuerà per tutto dicembre per arrivare al picco tra la prima e la seconda settimana di gennaio. In questa settima sono arrivati in reparto casi complicati di polmonite, pericardite e miocardite.