Mattinata di protesta a Roma per le lavoratrici e i lavoratori delle farmacie private, che oggi aderito a uno sciopero di quattro ore. La decisione di incrociare le braccia arriva dopo settimane di tensione sul fronte contrattuale, alimentate da una proposta economica giudicata insufficiente dai rappresentanti sindacali.
La protesta romana si inserisce in una più ampia mobilitazione nazionale, che da settimane coinvolge chi lavora nelle farmacie private. In tanti hanno scelto di partecipare al presidio organizzato davanti alla sede centrale dell’associazione di categoria (Federfarma), chiedendo un contratto che tenga conto del ruolo e delle responsabilità quotidiane. Intanto, da nord a sud, si moltiplicano le iniziative: ogni città ha i suoi momenti di confronto e di dissenso.
Ovviamente, non mancano le indicazioni pratiche per chi ha bisogno di farmaci durante lo sciopero: trovare una farmacia aperta, contattare il proprio medico o, nei casi più urgenti, rivolgersi ai soccorsi.
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Sciopero farmacisti, manifestazione davanti alla sede nazionale dei titolari
In parallelo allo sciopero che coinvolgerà l’area della capitale, tra le 9 e le 11 del mattino si terrà un presidio a Roma, proprio davanti alla sede nazionale dell’associazione dei titolari di farmacia Ferderfarma. Le sigle sindacali lamentano un po’ quello che è il malcontento generale di ogni lavoratore: le responsabilità aumentano mentre gli stipendi restano bassi. “Ci chiedono sempre più servizi, ma guadagniamo meno dei commessi”, hanno fatto sapere i promotori.
Per loro, la posizione degli attuali rappresentanti delle farmacie private è distante anni luce dalla realtà quotidiana e dalle aspettative di chi ogni giorno lavora dietro al bancone. In media, inoltre, stando a piattaforme come Indeed e Glassdor, chi lavora in una farmacia privata guadagna circa 1450 euro netti al mese.
La protesta nelle varie città italiane
La protesta del 1º luglio si inserisce in un programma più ampio di mobilitazione avviato all’inizio di giugno. Il primo appuntamento si è tenuto il 3 giugno a Cagliari, con un sit-in davanti alla Prefettura. A seguire, il 5 giugno, è toccato a Torino, con una manifestazione di fronte alla sede regionale dell’associazione dei titolari.+
Il 20 giugno l’attenzione si è spostata su Bologna, il 22 su Ravenna e il 26 su Reggio Emilia, dove gli operatori del settore si sono ritrovati nuovamente sotto la sede di Federfarma. Il 27 giugno è stata la volta di Milano, con una manifestazione davanti alla sede lombarda della stessa associazione.
Dopo l’appuntamento romano, la protesta proseguirà in altre città:
- 2 luglio, Cesena – manifestazione in Piazza Amendola dalle 13:00 alle 15:00;
- 3 luglio, Vicenza – flash mob alle 20:30 in Piazza dei Signori;
- 4 luglio, Modena – presidio davanti alla sede locale dell’associazione dei titolari dalle 13:30;
- 4 luglio, Belluno – manifestazione in mattinata in Piazza Duomo, davanti alla Prefettura.
Farmacie chiuse: cosa fare in caso di necessità
Durante le ore di sciopero può capitare di aver bisogno di un farmaco urgente. In questi casi, si può correre ai ripari.
Innanzitutto, le farmacie di turno restano aperte anche durante la protesta. Per trovare quella più vicina, si può controllare il sito della propria Asl o chiamare il numero verde della regione.
Se un farmaco indispensabile non è disponibile, vale la pena contattare il proprio medico, che potrebbe proporre un’alternativa. In caso di emergenza sanitaria, il 118 resta sempre il riferimento più rapido e affidabile.
Molte farmacie avvisano con anticipo l’eventuale adesione allo sciopero, affiggendo un cartello all’esterno. Alcune potrebbero restare chiuse solo per alcune ore.