It Wallet punta a 42,5 milioni di italiani entro il 2025: così il portafoglio digitale potrebbe mandare in soffitta lo Spid

It Wallet verrà integrato nella App IO. L'Ue punta a un portafoglio digitale europeo e l'Italia si adegua. Quanto tempo rimane a Cie e Spid

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Addio documenti di carta o plastica, benvenuto It Wallet con i suoi documenti digitali da esibire su smartphone. A rischio, oltre alla Cie, anche lo Spid che però nel frattempo è già in uso fra 36 milioni di italiani.

Cos’è It Wallet e quando arriva

La rivoluzione digitale è stata spinta dal Pnrr e nel prossimo futuro arriverà l’accelerazione. “A gennaio-febbraio sarà pronto e pubblicizzato il wallet. Avrà all’interno la Carta di Identità elettronica ma anche tessera sanitaria digitale, licenza di guida, carta europea della disabilità“. Così ha spiegato Vincenzo Fortunato, che guida il comitato interministeriale per la transizione digitale. It Wallet vedrà la luce grazie alla sinergia fra più amministrazioni. Un’altra stima, riportata dal Corriere della Sera, parla di una prima versione di It Wallet (con funzionalità ridotte) rilasciata entro metà 2024. Il target per It Wallet è comunque fissato a 42,5 milioni di italiani entro il 2025.

App integrata

Sull’identità digitale l’Italia è in anticipo rispetto alla tabella di marcia europea. Il progetto It Wallet arriverà come estensione della già esistente App IO con la quale le pubbliche amministrazioni dialogano con i cittadini. Dopo il lancio, si dovrà dunque procedere a un nuovo download della App per ottenere la versione aggiornata contenente l’It Wallet.

Lo scetticismo del Politecnico di Milano

Il Sole 24 Ore riporta lo scetticismo del Politecnico di Milano che ha pubblicato delle stime: Spid e Cie sono stati attivati rispettivamente da 36,4 e 39,3 milioni di cittadini con un tasso di crescita che, sia di utilizzo che di rilasci, dal 2022 al 2023 è cresciuto a ritmi lenti. E secondo L’Istat, solo il 41,2% degli over 15 nel corso del 2023 ha utilizzato Spid o Cie. Esiste poi un profondo divario territoriale nel ricorso all’autenticazione digitale per dialogare con pubblica amministrazione e privati aderenti: al Centro-Nord Spid e Cie vengono utilizzati nel 46,1% dei casi, contro il 31,7% del Mezzogiorno. Ma, va puntualizzato, la scarsa penetrazione dello Spid e la sua minore crescita negli ultimi tempi si devono anche al fatto che alcune realtà private hanno smesso di investire in questa tecnologia non appena hanno appreso dell’intenzione europea di accelerare sul portafoglio digitale.

It Wallet e Spid

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha detto che “dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e a promuovere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato”. Ancora prima del pressing europeo, lo Spid era finito nel mirino del governo Meloni per gli alti costi delle convenzioni con gli esercenti. Non si esclude, però, una convivenza di entrambi i sistemi all’interno dell’It Wallet, almeno nel periodo iniziale.

Il portafoglio digitale europeo

Lo step finale sarà quello di un portafoglio digitale europeo, un sistema digitale unito per tutti i cittadini dei 27 Stati membri che dovrebbe arrivare entro il 2026.