Alle 12:00 di lunedì 2 dicembre, Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha giurato al Quirinale divenendo ministro della Repubblica. Foti ha raccolto il testimone lasciato da Raffaele Fitto, passato al nuovo incarico di vicepresidente operativo della Commissione europea e commissario alla Coesione e alle riforme. La premier Meloni ha affidato a Foti, nuovo ministro per gli Affari europei, per il Sud, per le politiche di coesione e per il Pnnr, tutte le deleghe del suo predecessore.
Il messaggio di Meloni
Nell’annunciare la sua nomina, la premier Meloni ha definito Foti “un politico di grande esperienza e capacità, tra le migliori risorse di cui Fratelli d’Italia dispone oggi”.
Foti, ha aggiunto Giorgia Meloni, “ha una lunga carriera parlamentare alle spalle e, da capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha saputo dimostrare in questa legislatura il suo valore e la sua competenza, guidando il principale partito di maggioranza a Montecitorio. È un militante, appassionato e coerente, che ha dedicato fin da giovanissimo la sua vita al servizio della sua comunità e della Nazione. Il Ministro Foti raccoglie il testimone di Raffaele Fitto, neo Vicepresidente Esecutivo della Commissione europea, e io sono certa che saprà lavorare con la sua stessa determinazione e la sua stessa meticolosità. Per il bene dell’Italia e degli italiani”.
Chi è Tommaso Foti
Tommaso Foti (“Masino“, per gli amici più intimi) è nato a Piacenza nel 1960 e ha conseguito la maturità scientifica al Liceo Respighi nel luglio 1978.
La politica, per lui, fu una passione precoce, tanto che a 16 anni si iscrisse al Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale. “La mia prima palestra di confronto, non di rado, anche di scontro, politico”: così descrisse gli anni del liceo.
A 20 anni divenne consigliere comunale nella sua città per il Movimento Sociale Italiano. Foti ricoprì la carica fino al 1994. Nel 1995 aderì alla svolta di Fiuggi di Gianfranco Fini, che portò allo scioglimento del Msi-Dn e alla nascita di Alleanza Nazionale. Nel 1996 il passaggio in Parlamento. Foti venne eletto alla Camera per il Polo per le Libertà, in quota Alleanza Nazionale, nel collegio di Piacenza.
Nel 1998 venne nominato vicesindaco di Piacenza con delega al Bilancio, all’Economato e alle Imposte e Tasse e ricoprì la carica fino al 2001, quando dovette dimettersi per via dell’incompatibilità tra incarichi nazionali e incarichi amministrativi locali: nel frattempo era diventato anche presidente della Bicamerale. Venne riconfermato alle Politiche del 2001, del 2006 e del 2008.
Voltò le spalle al PdL quando dette sostegno al governo Monti: a dicembre 2012 prese parte alla scissione guidata da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto che portò alla nascita di Fratelli d’Italia. Dopo una pausa dalla politica nazionale, venne rieletto alla Camera nel 2018 e nel 2022.
Il 9 novembre 2022 divenne presidente del gruppo FdI alla Camera, in sostituzione del deputato Francesco Lollobrigida, diventato ministro dell’Agricoltura. Il 2 dicembre 2024, come detto, è diventato ministro agli Affari esteri in sostituzione di Raffaele Fitto.
Amicizia, Inter e famiglia
Nella sua biografia pubblicata sul sito tommasofoti.com, il diretto interessato racconta di avere mosso i primi passi nel mondo del lavoro assai presto come “figlio d’arte” di “una delle più importanti aziende italiane del settore agro-alimentare”.
“La mia fede nerazzurra è e resta incrollabile”, racconta di sé Foti parlando dell’Inter, sua squadra del cuore. E ancora: “Sono leale e credo nell’amicizia”. “Il 2 maggio 1992 – aggiunge – è uno dei giorni più belli della mia vita, essendo nata mia figlia Alessandra”.