Sorpresa nei sondaggi politici tra la Manovra e la spaccatura del Movimento 5 Stelle

I sondaggi politici premiano il Movimento 5 Stelle nonostante la spaccatura tra Grillo e Conte, Meloni scende giù nella settimana calda della Manovra 2025

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Pubblicato: 26 Ottobre 2024 08:00

Primo segnale di debolezza da parte di Giorgia Meloni nella settimana calda della Manovra, che rischia di scontentare diverse fasce della popolazione e ha già attirato le critiche dell’opposizione e, più velatamente, anche quelle degli alleati. La tenuta del Governo, al contrario di quanto mormora qualcuno, non è in discussione: i sondaggi politici dicono che la maggioranza ha ancora numeri molto alti. La flessione di Fratelli d’Italia, tra l’altro, è bilanciata dai lievi aumenti rilevati per Lega e Forza Italia.

Guadagnano terreno il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. I pentastellati dovranno fare i conti nel prossimo periodo con la guerra intestina che rischia di dividere ulteriormente un elettorato sempre meno convinto: Giuseppe Conte e Beppe Grillo hanno dato il via a quello che potrebbe concretizzarsi come l’ennesimo scisma di una creatura politica che, dati alla mano, ha perso sempre più rilevanza dopo le esperienze di governo.

Chi sale e chi scende nei sondaggi politici

La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani rilevate. Vediamo i dati delle nuove rilevazioni del 25 ottobre 2024, con le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni. Tra parentesi il confronto con i dati dei precedenti sondaggi politici:

  • Fratelli d’Italia: 29,4% (-0,3);
  • Partito Democratico: 23,1% (+0,2);
  • Movimento 5 Stelle: 11,4% (+0,1);
  • Forza Italia: 9,5% (+0,2);
  • Lega: 8,7% (+0,5);
  • Alleanza Verdi e Sinistra: 6,5% (-0,1);
  • Azione: 2,8% (=);
  • Italia Viva: 2,2% (-0,1);
  • +Europa: 1,8% (=);
  • Noi Moderati: 0,9% (-0,2).

Gli istituti presi in considerazione sono Demopolis, Eumetra, Euromedia, Noto, Quorum, Swg e Tecnè, in base ai sondaggi condotti dal 12 al 23 ottobre.

Le percentuali delle coalizioni: tutti i confronti

Vediamo quali sono oggi le percentuali raccolte delle varie coalizioni e il confronto con le elezioni europee del 2024 e le politiche per il rinnovo del Parlamento del 2022.

Al 24 ottobre la situazione era questa:

  • Centro-destra: 48,4%;
  • Centro-sinistra: 31,4%;
  • Movimento 5 Stelle: 11,4%;
  • Terzo Polo: 5%;
  • Altri: 3,8%.

Alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024, invece:

  • Centro-destra: 46,4%;
  • Centro-sinistra: 32,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 9,8%;
  • Terzo Polo: 7,1%;
  • Altri: 4,7%.

Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022:

  • Centro-destra: 43,8%;
  • Centro-sinistra: 26,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 15,4%;
  • Terzo Polo: 7,8%;
  • Altri: 6,9%.

La Manovra divide gli italiani, guerra intestina nel M5s

I lavori in Parlamento sulla Legge di Bilancio inizieranno la prossima settimana, con le commissioni che si preparano a una lunga guerra di emendamenti su una Manovra 2025 che rischia di scontentare tante categorie, in particolare quella dei pensionati. L’intervento sulle pensioni minime non piace: si tradurrà, secondo i sindacati, in un aumento di appena 10 centesimi al giorno.

La manovra del governo di Giorgia Meloni vale 30 miliardi e si concentra, nelle parole della stessa premier, sulle priorità degli italiani: lavoro, salari, famiglia e sanità, “senza aumentare le tasse e mantenendo i conti in ordine”. L’Esecutivo, fanno sapere i suoi componenti, avrebbe faticato parecchio a trovare i fondi necessari per finanziare le varie misure a causa dei buchi causati dal Superbonus.

Dopo l’attacco al Reddito di cittadinanza, è la volta dell’altra misura bandiera dei governi di Giuseppe Conte. Nonostante abbia trovato il tempo per respingere le accuse della presidente del Consiglio e del ministro Giancarlo Giorgetti, il leader dei pentastellati è tuttavia impegnato in una battaglia interna, quella con il fondatore e garante Beppe Grillo.

L’ex numero uno di Palazzo Chigi ha infatti accusato l’ex comico di portare avanti “atti di sabotaggio” che compromettono possibili alleanze e la crescita stessa del M5s. Per questo motivo ha intenzione di annullare il contratto da 300mila euro all’anno per le attività di comunicazione. A esultare per il divorzio tra Conte e Grillo sono gli esponenti degli altri partiti, mentre gli iscritti al Movimento pensano alla fuga.