Nei sondaggi politici FdI cala del -0,6% con Meloni che tentenna su dazi e Ucraina

I sondaggi elettorali non perdonano i leader di partito che nelle ore più buie affrontano le crisi con posizioni poco nette. FdI di Giorgia Meloni cala al 29,6%

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 15 Marzo 2025 09:30

I sondaggi politici mostrano il tonfo di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che perde il -0,6% calando al 29,6%. Al primo partito non giova la posizione ondivaga della premier, poco netta nel posizionarsi su questioni cruciali come i dazi di Donald Trump e la guerra in Ucraina.

Perdono consenso elettorale anche il secondo e il terzo partito: cedono il -0,1% sia il Pd di Elly Schlein (22,8%) che il M5S di Giuseppe Conte (11,8%).

Chi sale e chi scende nei sondaggi oggi

Le percentuali che seguono sono tratte dalla Supermedia Youtrend effettuata per Agi e rispecchiano le intenzioni di voto degli italiani al 13 marzo 2025. Si tratta della media degli ultimi 15 giorni, messa a confronto con i sondaggi elettorali usciti due settimane prima (qui, invece, i numeri dei sondaggi politici relativi alla scorsa settimana):

  • Fratelli d’Italia – 29,6% (0,6%);
  • Partito Democratico – 22,8% (-0,1%);
  • Movimento 5 Stelle – 11,8% (-0,1%);
  • Forza Italia – 9,3% (-0,1%);
  • Lega – 8,4% (+0,1%);
  • Alleanza Verdi e Sinistra – 6% (=);
  • Azione – 3% (+0,1%);
  • Italia Viva – 2,4% (+0,3%);
  • +Europa – 2,1% (+0,3%);
  • Noi Moderati – 1,1% (-0,1%).

Supermedia Youtrend ha elaborato le intenzioni di voto facendo la quadra fra una serie di sondaggi elettorali: Eumetra (data di pubblicazione: 6 marzo), Euromedia (6 marzo), Ipsos (1° marzo), Ixè (27 febbraio), Noto (11 marzo), Piepoli (7 marzo), Quorum (10 marzo), Swg (3 e 10 marzo) e Tecnè (28 febbraio, 5 e 10 marzo).

Il confronto tra le coalizioni

Al 13 marzo 2025 la situazione è la seguente:

  • centro-destra – 48,4%;
  • centro-sinistra – 30,9%;
  • Movimento 5 Stelle – 11,8%;
  • Terzo Polo – 5,4%;
  • altri – 3,5%.

La situazione alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024:

  • centro-destra – 46,4%;
  • centro-sinistra – 32,1%;
  • Movimento 5 Stelle – 9,8%;
  • Terzo Polo – 7,1%;
  • altri – 4,7%.

Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022:

  • centro-destra – 43,8%;
  • centro-sinistra – 26,1%;
  • Movimento 5 Stelle – 15,4%;
  • Terzo Polo – 7,8%;
  • altri – 6,9%.

Chi vincerebbe se si votasse oggi

Nonostante il netto calo del primo partito, rispetto ai precedenti sondaggi politici l’asse di centro-destra si è rafforzato: 48,4% contro il 48% secco del 7 marzo. Se si andasse a votare oggi, i partiti conservatori tornerebbero alla guida del Paese.

Dopo settimane in risalita, Fratelli d’Italia perde consenso: Giorgia Meloni è lacerata fra due tendenze contrapposte, quella atlantica e quella europea. Da una parte ci sono i dazi di Donald Trump, che la premier ha finora considerato un alleato di ferro, contro i quali l’Europa sta adottando contromisure. E dall’altra parte c’è la guerra in Ucraina: l’alleato Trump preme per la resa di Zelensky, mentre l’Ue è compatta contro il Cremlino. Anche in questo caso Meloni stenta a posizionarsi nettamente. All’ultimo vertice, quello dei “volenterosi” di Londra organizzato da Keir Starmer, per discutere di Ucraina e riarmo europeo, Meloni ha deciso di non andare ma di collegarsi in videoconferenza. “Sostengo l’Europa, anche se è poco lucida”, avrebbe detto la premier ai collaboratori.

Pd, M5S, FI, Lega e Avs sono sostanzialmente stabili.

Fra i piccoli partiti, l’unico a raggiungere la soglia di sbarramento del 3% imposta dal Rosatellum è Azione di Carlo Calenda. Se oggi si andasse al voto, senza apparentamenti, Italia Viva, +Europa e Noi Moderati rimarrebbero fuori dal Parlamento.

Astensionismo ancora forte

Ma è il partito del non voto a conquistare il primo posto nei sondaggi politici: secondo il sondaggio Euromedia Research per Porta a Porta diffuso il 6 marzo, gli indecisi sommati a chi si abbandona all’astensionismo valgono il 47,5% dell’elettorato. Prendendo per buoni questi numeri, tutte le cifre che abbiamo espresso in precedenza, dunque, non vanno riferite al 100% dell’elettorato, ma al 52,5%.