Monica Lewinsky, il ritorno: testimonial di Reformation per far votare le donne alle elezioni Usa

Diventata famosa per lo scandalo con l'allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, oggi Monica Lewinsky è un'attivista e anche una modella

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Trent’anni dopo, Monica Lewinsky ritorna in primo piano sulla scena politica americana: è il volto di una nuova campagna pubblicitaria per un marchio di moda californiano “Reformation” che non si limita a offrire abiti a basso impatto ambientale, ma incoraggia anche alla partecipazione alle prossime elezioni presidenziali.

A cinquant’anni, la scrittrice e attivista, nota per il suo coinvolgimento nel celebre scandalo sessuale che ha scosso la Casa Bianca negli anni ’90, quando fu coinvolta con l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, appare ora in una veste totalmente diversa rispetto a quella che ha caratterizzato la memoria di diverse generazioni di americani.

L’impegno per Reformation

“La priorità per le persone e il pianeta è sempre stata una parte fondamentale del nostro impegno”, afferma Reformation, un marchio di Los Angeles che ha avuto origine come negozio di abbigliamento vintage e si è trasformato in uno dei più rinomati della sua generazione, distinguendosi per la sua costante attenzione all’ambiente e al benessere sociale. Rivolgendosi oggi a donne indipendenti ed emancipate, Reformation si impegna a promuovere uno stile di vita sostenibile e responsabile, in armonia con il mondo che ci circonda.

“Votare è un modo essenziale per far sentire la propria voce ed è il pilastro fondamentale della democrazia”, osserva Monica Lewinsky, 50 anni, oggi attivista, produttrice televisiva ed editorialista per Vanity Fair. Spiega inoltre che “votare è sempre stato importante, ma quest’anno le sfide sono particolarmente significative, con la frustrazione e l’apatia degli elettori che potrebbero influenzare in modo significativo la partecipazione e il futuro del nostro paese”.

“Sono entusiasta e grata di collaborare con Reformation”, ha dichiarato l’ex stagista della Casa Bianca, “per ricordare alle persone di registrarsi, usare la propria voce e VOTARE! Una donna Ref è una donna emancipata e una donna emancipata usa la sua voce per influenzare positivamente il cambiamento nella società”.

Lo scandalo con Bill Clinton

Monica Lewinsky è diventata famosa in tutto il mondo oltre 20 anni fa come stagista dell’allora presidente democratico degli Stati Uniti Bill Clinton, a causa di una presunta relazione con lui.

Nel 1998, il Drudge Report diffuse la notizia che la redazione di Newsweek aveva deciso di non pubblicare un articolo riguardante la relazione tra il Presidente Clinton e una stagista di 23 anni. Tuttavia, l’articolo venne poi pubblicato pochi giorni dopo dal Washington Post.

Da scambi di lettere d’amore a registrazioni audio, fino alla rivelazione dell’identità della donna coinvolta, Monica Lewinsky, che per mesi aveva lavorato alla Casa Bianca prima di essere trasferita al Pentagono. Pochi giorni dopo, Bill Clinton e sua moglie Hillary si presentarono in conferenza stampa, dove il Presidente negò le accuse con la famosa frase: “Non ho avuto rapporti sessuali con questa donna. Lo dico agli americani. Non ho chiesto a nessuno di mentire, mai. Sono accuse false”.

Questa dichiarazione portò all’avvio di un procedimento di impeachment nei confronti dell’allora presidente, una procedura riservata a casi gravi che potrebbero portare alla rimozione del presidente in carica. Sebbene la Camera dei Rappresentanti votò a favore dell’impeachment, al Senato la situazione fu diversa, con i repubblicani che non riuscirono a raggiungere la maggioranza necessaria per la condanna.