Nasce il Fondo per le imprese danneggiate dalla guerra: aiuti fino a 400mila euro

Tra le misure approvate dal governo Draghi a favore delle imprese, nel nuovo decreto Aiuti trova spazio la creazione di un nuovo Fondo per sostenere le imprese compite dalla crisi ucraina

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Tra le diverse misure approvate dal governo Draghi a favore delle imprese, nel nuovo decreto Aiuti trova spazio la creazione di un nuovo Fondo pensato per sostenere tutte le imprese italiane che siano state danneggiate dalla guerra in Ucraina. Il Fondo per il sostegno alle imprese colpite dalla crisi ucraina viene istituito per il 2022 con una dotazione di 200 milioni di euro.

Chi può richiedere i contributi a fondo perduto per la guerra in Ucraina

L’aiuto è finalizzato a far fronte, grazie all’erogazione di contributi a fondi perduto, alle ripercussioni economiche negative per le imprese nazionali derivanti proprio dalla crisi in Ucraina, che si sono tradotte in perdite di fatturato a causa della contrazione della domanda, dell’interruzione di contratti e progetti esistenti e della crisi nelle catene di approvvigionamento.

Importante sottolineare alcuni aspetti cruciali del sistema di garanzia dei contributi a fondo perduto per la guerra in Ucraina. Possono ottenere gli aiuti tutti coloro che abbiano presentato apposita domanda in maniera corretta. Al tempo stesso, però, si deve tener conto della effettiva disponibilità di risorse economiche. Ciò vuol dire che alcuni soggetti, pur vantando i requisiti richiesti, potrebbero restare esclusiv.

Le piccole e medie imprese interessate dovranno inoltre garantire i seguenti aspetti:

  • occorre dimostrare un effettivo danneggiamento. Ciò vuol dire che devono aver realizzato negli ultimi 2 anni operazioni di vendita di beni o servizi, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con l’Ucraina, la Russia e la Bielorussia, pari almeno al 20% del fatturato aziendale totale;
  • il costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati nel corso dell’ultimo trimestre è stato incrementato almeno del 30% rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2019, o, per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020, rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2021;
  • occorre poter dimostrare d’aver subito nel corso degli ultimi 3 mesi un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto all’analogo periodo del 2019.

Quanto spetta

Le risorse del Fondo vengono ripartite tra le imprese che ne hanno diritto riconoscendo a ciascuna di esse un importo calcolato applicando una percentuale pari alla differenza tra l’ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre e l’ammontare degli stessi ricavi riferiti al corrispondente trimestre del 2019, determinata come segue:

  • 60% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a 5 milioni di euro
  • 40% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a 5 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro

Per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020 il periodo di imposta di riferimento è quello relativo all’anno 2021.

I contributi non possono comunque superare l’ammontare massimo di euro 400mila euro per singolo beneficiario.

Quando arrivano gli aiuti e come chiederli

Con un successivo decreto del Ministro dello sviluppo economico verranno definite quanto prima le modalità attuative di erogazione delle risorse, comprese apertura e chiusura dei termini di presentazione delle domande, fissati comunque in data non successiva al 60esimo giorno dalla pubblicazione del decreto.

Per lo svolgimento delle attività previste il Ministero dello sviluppo economico può avvalersi di società in house mediante la stipula di apposite convenzioni.