Romano Prodi è stato anche Presidente della Commissione europea dal 1999 al 2004. Ha insegnato presso diverse università italiane ed è stato coinvolto in varie attività internazionali legate all'economia e alla politica.
Romano Prodi
Romano Prodi è un politico, economista e dirigente d’aziende, due volte Primo Ministro del governo italiano, la prima dal 1996 al 1998 e la seconda dal 2006 al 2008.
BIOGRAFIA
Romano Prodi è l'ottavo dei nove figli di Mario Prodi, ingegnere, e Enrichetta Franzoni, maestra elementare. Erano sette fratelli e due sorelle, quasi tutti per la maggior parte impegnati nell'insegnamento universitario, con ruoli che spaziano dalle analisi matematiche, alla fisica, alla storia moderna, alla fisica dell'atmosfera e alla patologia generale, coprendo così una vasta gamma di discipline accademiche.
La sua formazione ha avuto inizio al liceo classico Ariosto di Reggio Emilia. Riesce a vincere una borsa di studio per il Collegio Augustinianum, e prosegue i suoi studi presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 1961 si laurea in Giurisprudenza, presentando una tesi sul protezionismo nello sviluppo dell'industria italiana, sotto la guida di Siro Lombardini. La sua dedizione agli studi lo ha poi portato a ulteriori approfondimenti a Milano, Bologna e alla London School of Economics, dove ha avuto l'opportunità di studiare sotto la supervisione di Basil Yamey.
Qui Romano Prodi getta le basi per la sua carriera di economista e uomo politico.
CARRIERA
Nel 1963, Romano Prodi iniziò la sua carriera accademica come assistente di Beniamino Andreatta presso la cattedra di economia politica della facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna. In seguito, ha ricoperto incarichi accademici e di ricerca, incluso il ruolo di visiting professor presso l'Università di Harvard e lo Stanford Research Institute. Nel 2009, è stato nominato professore presso l'Istituto di Studi Internazionali della Brown University.
Le sue ricerche hanno spaziato dallo sviluppo delle piccole e medie imprese ai distretti industriali, dalla politica contro i monopoli alle relazioni tra Stato e Mercato e alla dinamica dei diversi modelli di capitalismo. Oltre alla sua carriera accademica, Prodi ha avuto un coinvolgimento significativo nella gestione di aziende e nella politica. Ha presieduto la casa editrice il Mulino e nel 1982 è diventato direttore delle riviste Energia e L'Industria. Nel 1981 ha fondato Nomisma, una società di studi economici e consulenza. Ha anche ricoperto il ruolo di Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato nel quarto Governo Andreotti, contribuendo al salvataggio delle grandi imprese in crisi attraverso la cosiddetta legge Prodi.
Nel 1993, dopo la caduta del primo governo Amato, Prodi venne considerato per l'incarico di Presidente del Consiglio, ma l'incarico fu assegnato a Ciampi. Nel 1996, entra attivamente in politica, diventando il leader della coalizione di centro-sinistra chiamata L'Ulivo. Ha guidato questa coalizione alla vittoria nelle elezioni politiche del 1996, formando il Governo Prodi I, con il sostegno esterno di Rifondazione Comunista. Durante la sua presidenza dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) negli anni '80, Prodi inizia una stagione di privatizzazioni contribuendo al risanamento finanziario dell'ente pubblico. La sua carriera politica è proseguita con successi notevoli, includendo la creazione di un'unica coalizione di centro-sinistra in Italia, rappresentata da L'Ulivo. Il governo guidato da Romano Prodi, in carica dal 1996 al 1998, si concentrò principalmente sulla stabilizzazione dell'economia italiana e sul soddisfacimento dei requisiti necessari per l'adesione all'euro. Il predecessore di Prodi, Carlo Azeglio Ciampi, aveva avviato politiche di risanamento economico, ma il lavoro fu portato avanti da Prodi, con l'obiettivo di far rientrare l'Italia nei parametri economici richiesti per l'adozione della moneta unica europea.
Il Ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, iniziò una complessa riforma fiscale, eliminando alcune imposte e contributi sanitari, introducendo l'Irap e riorganizzando l'amministrazione finanziaria con la creazione delle Agenzie fiscali. Una campagna contro l'evasione fiscale portò al recupero di imposte, consentendo una riduzione del disavanzo pubblico. Per rispettare i parametri di Maastricht, fu introdotta anche una "eurotassa", successivamente parzialmente restituita nel 1999.
Il governo Prodi iniziò una serie di riforme del mercato e del diritto del lavoro, che includevano il riconoscimento legislativo del lavoro interinale e altre forme contrattuali atipiche. Nel settore delle comunicazioni, venne istituita una nuova Authority indipendente, chiamata Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Agcom, sotto il Ministero delle poste e delle telecomunicazioni guidato da Antonio Maccanico.
Il governo Prodi affrontò una crisi nel 1998 e si concluse con una sfiducia alla Camera dei deputati a causa del ritiro dell'appoggio di una parte del gruppo di Rifondazione Comunista. L’incarico di formare un nuovo governo fu assunto da Massimo D'Alema. Nel 1999, Prodi fondò il movimento politico "I Democratici".
Dopo il periodo italiano, Prodi divenne Presidente della Commissione europea nel 1999. Nel 2006 tornò in Italia e guidò il secondo governo Prodi. Durante il secondo mandato di Romano Prodi come Primo Ministro italiano, il governo affrontò due crisi politiche. Il 21 febbraio 2007, Prodi presentò le dimissioni al presidente Napolitano dopo che al Senato la risoluzione sulla politica estera non aveva ottenuto il quorum di maggioranza. Dopo consultazioni, Napolitano rifiutò le dimissioni e rimandò il governo alle Camere per il voto di fiducia. Il 28 febbraio, il Senato rinnovò la fiducia con il supporto chiave del senatore Follini.
La seconda crisi, il 24 gennaio 2008, fu innescata dall'uscita del ministro della Giustizia Clemente Mastella dalla maggioranza. Dopo il voto favorevole alla Camera il 23 gennaio, al Senato il governo non ottenne la fiducia, portando alle dimissioni di Prodi. Dopo la caduta del governo, Prodi annunciò il suo distacco dalla politica italiana nel marzo 2008.
Nel settembre 2008, fondò la Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli. Nel 2012, fu nominato Inviato speciale dell'ONU per la crisi nel Sahel. Nel 2013, Prodi fu candidato infruttuosamente alla presidenza della Repubblica. Successivamente, non rinnovò la sua tessera di partito, mostrando disaccordo con alcune posizioni del Partito Democratico. Nel 2020, si distanziò dalla posizione del PD sul taglio del numero di parlamentari.
VITA PRIVATA
Nel 1969, Romano Prodi sposa Flavia Franzoni, anche lei docente universitaria venuta a mancare improvvisamente nel 2023, da cui sono nati due figli: Giorgio e Antonio. Attualmente è nonno di sei nipoti: Chiara, Benedetta, Maddalena, Davide, Giacomo e Tommaso.
INCARICHI
Romano Prodi è una figura pubblica italiana con una lunga carriera sia nel mondo accademico che in politica. Alcuni degli incarichi più rilevanti che ha ricoperto sono:
- Professore di Economia Industriale presso l'Università di Bologna.
- Professore di Politica Industriale presso la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Trento.
- Presidente dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) dal 1982 al 1989.
- Presidente di Unipol Gruppo Finanziario.
- Presidente del Consiglio dei Ministri: 17 maggio 1996 - 21 ottobre 1998 / 26 aprile 2006 - 8 maggio 2008.
- Presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004.
- Ministro dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato dal 1978 al 1979.
- Ministro del Tesoro dal 1982 al 1987.
- Segretario generale del Partito Democratico della Sinistra (PDS) dal 1994 al 1996.
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