Pensioni: perché la nuova Quota 41 non piace all’Inps

Quota 41 è il progetto del Governo per evitare il ritorno della riforma Fornero, ma l'idea per le pensioni anticipate non piace a Tridico

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Redazione

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La nuova Quota 41, la proposta di pensione anticipata proposta dalla Lega, al vaglio del Governo e della ministra Marina Calderone, titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali, non piace a Pasquale Tridico, presidente dell’Inps. Intervenuto all’Università della Calabria a margine della presentazione del Rapporto 2021 dell’istituto previdenziale, ha spiegato che le quote rigide “non aiutano” a raggiungere l’obiettivo di rendere più flessibile l’uscita dal mondo del lavoro e tutto il sistema pensionistico.

Oltre 5 milioni di pensionati in Italia non arrivano a mille euro al mese

Secondo il numero uno dell’Inps è necessario progettare una combinazione e una flessibilità che possano proteggere i lavoratori fragili e le carriere instabili. Dal XXI Rapporto Annuale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, con dati che si riferiscono all’anno scorso, è infatti emerso che il 32% dei pensionati in Italia non supera i mille euro al mese di assegno.

Significa che ben più di 5 milioni di persone, considerando anche le indennità di accompagnamento, le integrazioni al minimo associate alle prestazioni e la quattordicesima, vivono con una cifra di denaro decisamente inferiore al costo della vita in questo periodo di inflazione e rialzi, considerati i rincari in bolletta e gli aumenti nel carrello della spesa.

Futuro nero per i lavoratori: i Gen X avranno una pensione da 750 euro

Nel documento presentato all’Università della Calabria, inoltre, l’Inps stima che gli appartenenti alla generazione X, cioè i nati a cavallo tra il 1965 e il 1980, con 30 anni di contributi versati e un salario medio di 9 euro all’ora, arriveranno a ottenere, a 65 anni, una pensione di circa 750 euro al mese.

Dalle analisi è emerso poi che almeno un terzo dei lavoratori in Italia guadagna meno di mille euro, e che il 22% ha contratti per lavori a termine. Per le donne, nel 2021, la retribuzione annuale è pari a poco più di 20 mila euro, per l’esattezza 20.415 euro. È rimasta praticamente invariata rispetto agli anni precedenti ed è ancora inferiore del 25% rispetto alla controparte maschile.

Reddito di cittadinanza: Tridico spiega l’importanza di questa misura

Pasquale Tridico ha anche parlato del reddito di cittadinanza e dei cambiamenti previsti dal governo Meloni sulla materia. Spiegando che durante il periodo della pandemia è stato una misura fondamentale, che ha evitato che moltissimi italiani “sprofondassero in una situazione di indigenza”.

Ha infatti “alleviato la povertà” proprio quando questa ha iniziato a crescere in maniera sempre più rapida, con ben 5 milioni di italiani indigenti. La cifra è stata dimezzata grazie al Rdc.

Tuttavia, accogliendo le critiche mosse a questa misura ha sottolineato che “si può fare di più” e che spetta ai Comuni, alle Regioni e ai centri per l’impiego prevedere progetti di utilità, oneri e politiche attive. Ha sottolineato però che le truffe e le frodi esistono per ogni tipo di prestazione erogata da qualsiasi ente, e che sarebbe dunque ingiusto sottolineare solo questo aspetto, oggetto di un dibattito accesso per l’opinione pubblica.

Vi abbiamo parlato qua della nuova Quota 41 con limiti di età e di come andremo in pensione nei prossimi anni. La misura non sarebbe altro che una Quota 102 rivisitata o una nuova Quota 103, come spiegato qua. Ogni idea valutata dal Governo in questo momento serve per evitare il ritorno della legge Fornero. Qua le misure proposte e i nodi da sciogliere.