Stangata in arrivo per quel che riguarda le pensioni? Secondo il sito formiche.net il rischio è che dopo l’estate i pensionati possano essere ‘colpiti’. La fonte sostiene che il coronavirus abbia di fatto gonfiato i conti correnti dei risparmiatori, impossibilitati nel medio-lungo periodo della pandemia ad andare a mangiare al ristorante, frequentare cinema e teatri, concedersi una vacanza dall’altra parte del mondo. Ma questo cosa c’entra con le pensioni?
Pensioni, stangata in arrivo? Cosa è successo col coronavirus
Secondo Bankitalia, in Italia si è osservato un drastico aumento del tasso di risparmio, che è più che triplicato rispetto alla fine del 2019, passando dal 2,8% al 9,2%. Questo incremento rappresenta una variazione significativa rispetto alle due precedenti crisi economiche. La Banca d’Italia attribuisce tale crescita principalmente all’impossibilità di spendere, causata dalle misure di lockdown e dalle varie restrizioni in atto. La situazione economica incerta ha consigliato una maggiore cautela nelle spese, considerando sia i rischi di perdita di reddito che quelli legati al contagio da COVID-19. Ad esempio, nonostante la riapertura dei ristoranti, molti hanno evitato di frequentarli per timore di contrarre il virus, evidenziando una percezione diffusa del rischio. Questo cambiamento nei modelli di consumo riflette una reazione precauzionale della popolazione alla crisi sanitaria e economica in corso, con un conseguente aumento del risparmio come forma di protezione finanziaria e adattamento alle circostanze avverse.
In ogni caso, l’aumento del tasso di risparmio potrebbe avere implicazioni significative sull’economia nel suo complesso. Da un lato, un maggiore risparmio può contribuire a stabilizzare le finanze personali delle famiglie e a garantire una maggiore sicurezza finanziaria a breve termine. Tuttavia, potrebbe anche comportare una riduzione della domanda aggregata e dell’attività economica, poiché una parte dei redditi potrebbe essere destinata al risparmio anziché alla spesa. E ciò potrebbe influenzare negativamente la ripresa economica, specialmente nei settori che dipendono fortemente dai consumi domestici.
Pensioni, stangata in arrivo? Cosa potrebbe accadere in autunno
Qui entrerebbero in gioco i fondi pensione. Formiche.net ha ricordato che la partecipazione ai fondi pensione oggi è incentivata in due modi:
- fino a un versamento pari a 5.164 euro l’anno, il contributo al fondo è deducibile dal reddito (dunque, cambia a seconda del reddito e dell’aliquota marginale che versa il beneficiario);
- le prestazioni in rendita e capitale sono tassate con un’aliquota sostitutiva tra il 9% e il 15% (in base agli anni d’iscrizione al fondo), così da incoraggiare la permanenza.
Questo significa che se paga un’aliquota del 39% o del 43% sul suo reddito e pensione di base, questi fruisce di un’aliquota tra il 9% e il 15% sulla sua pensione complementare o integrativa. Nella proposta di riforma tributaria, l’aliquota sostitutiva sparisce e il reddito da pensione complementare o integrativa verrebbe semplicemente sommato: il rischio è che tantissimi pensionati subiscano un aumento dell’aliquota marginale.
In sostanza, Formiche.net avverte che in futuro i pensionati rischieranno un crollo del reddito “quando andranno in quiescenza”. Mentre invece i fondi dovrebbero essere protetti. In Italia, sottolinea la fonte citando l’ultimo rapporto della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, “gli iscritti alla previdenza integrativa sono 8,4 milioni, per un tasso di copertura del 33% sul totale della forza lavoro (rispetto al 60%-80% nei Paesi nordici ed in Gran Bretagna)”.
Senza dimenticare che “per missione e statuto i fondi pensione investono i loro attivi in operazioni a lungo termine (e a basso rischio), contribuendo così al capitale sociale e allo sviluppo del Paese”.