Il riscatto della laurea è uno strumento grazie al quale si possono trasformare i propri anni di università in anni contributivi. Significa che è possibile integrare la propria posizione contributiva ai fini del calcolo e di tutte le prestazioni inerenti alla pensione. Ovviamente per riscattare la laurea è necessario aver completato il percorso di studio (universitario, diploma di laurea o servizio equiparato) e non è fondamentale avere un’occupazione stabile. La domanda, infatti, può essere presentata anche dai soggetti inoccupati. Parliamo di quelli che al momento della domanda non sono mai stati iscritti ad alcuna forma di obbligatoria di previdenza e non hanno iniziato a lavorare in Italia o all’estero. Detto ciò, ecco come funziona nel dettaglio il riscatto della laurea con opzione tradizionale e agevolata.
Indice
Il riscatto della laurea nel 2024: gli ultimi dati
Il costo del riscatto agevolato della laurea nel 2024 ha subito un rincaro per colpa della crescita del minimale contributivo. Per il 2023, ad esempio, l’onere per il riscatto di un’annualità era di 5773,32 euro contro i 6.076,95 euro di oggi. Nonostante tale aumento, però, il riscatto della laurea fa gola a molti perché grazie a esso, in alcuni casi, è possibile andare in pensione prima e poi perché serve a ricalcolare quest’ultima.
L’operazione, però, conviene solo se si hanno in mente obiettivi prefissati che sono quelli appena indicati: andare in pensione in anticipo e incrementare l’assegno che si riceverà. Nel primo caso, bisogna però prima capire se in base alla propria storia contributiva è possibile anticipare la data di pensionamento. Se ciò non fosse possibile, il pagamento del riscatto potrebbe non convenire.
Qualora l’obiettivo fosse invece quello di provare ad avere un assegno più elevato, si dovrà effettuare la giusta valutazione dei costi e dei benefici.
Ecco alcuni esempi particolari di riscatto. Nel caso la laurea si fosse presa entro il 1995 e il lavoro fosse iniziato dopo il 1996, si potrebbe richiedere il riscatto in forma agevolata per gli anni prima del 1996 ma si perderebbe lo status di “lavoratore 1996”. Significa che con esso verrebbe a mancare il requisito della pensione anticipata contributiva che oggi è fattibile quando si raggiungono i 64 anni. In alcuni casi, come ha spiega Il Corriere , il rischio potrebbe essere addirittura quello di uscire dal lavoro più tardi.
Chi ha lavorato fino al 1995 potrebbe chiedere invece di riscattare la laurea ma con l’opzione contributiva. Significa che la pensione verrebbe ricalcolata con il sistema contributivo.
Prima di fare una qualsiasi scelta è quindi di fondamentale importanza, soprattutto in casi particolari come questi, chiedere aiuto a un consulente.
Quanto costa il riscatto della laurea?
Come spiega l’Inps, il costo per il riscatto della laurea cambia in base alle regole che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o contributivo. In quest’ultimo caso per riscattare i periodi che partono dal 1996 (1° gennaio) bisogna sapere che l’onere si determina in questo modo. Si applica l’aliquota contributiva in vigore nel momento in cui si presenta la domanda alla retribuzione imponibile nei dodici mesi meno remoti.
Ecco l’esempio di un calcolo contributivo ordinario. Un lavoratore dipendente fa domanda di riscatto laurea di 4 anni di dal 2002 al 2006 il 31 gennaio 2021 nel Fondo delle pensioni dei lavoratori dipendenti dell’Assicurazione generale obbligatoria. Ebbene, se si considera una retribuzione lorda di 32.170 mila euro negli ultimi dodici mesi meno remoti, il costo da sostenere è di 42.460,40 euro.
La formula è la seguente: 32.170,00 euro x33% =10.616,10 euro x 4 anni = 42.464,40 euro.
Si utilizza invece il sistema retributivo nel caso gli anni di studio da riscattare siano antecedenti al 1996. Nel calcolo, l’Inps si avvale del concetto di “riserva matematica” ma per il lavoratore non è semplice simulare quale sarà il costo da sostenere in tutta autonomia.
Per quanto riguarda invece il metodo agevolato per gli studi da riscattare entro il 1995 o dopo il 1996 in opzione contributiva, si deve pagare una quota fissa. Quest’ultima è fissata in base al numero degli anni che si vogliono riscattare. Nel caso in cui il periodo di studio è antecedente al 1996 così come l’inizio del lavoro, l’opzione di riscatto è disponibile ma solo con il metodo contributivo con il costo del riscatto che è arrivato, come spiegato, a 6.076,95 euro. Infine si può anche chiedere il riscatto della laurea in quota fissa e in questo caso specifico si paga il medesimo importo del riscatto agevolato.
Il riscatto della laurea è deducibile?
A chi si chiede se il riscatto della laurea è deducibile per intero dal proprio reddito, la risposta è si. È detraibile inoltre per i lavoratori autonomi in regime forfettario ma per loro il risparmio è più basso. Il motivo è che l’aliquota di tassazione è del 15% (fissa). Ricordiamo infine che per il riscatto della laurea, si può anche scegliere l’opzione fino a 120 rate mensili erogabili fino all’età in cui maturerà la pensione. Se si sceglie tale opzione non saranno addebitati gli interessi.
Che cosa è possibile riscattare
Abbiamo parlato del riscatto della laurea ma non di cosa è possibile riscattare precisamente. Ebbene, si possono recuperare gli anni universitari per:
- corsi che hanno avuto durata non inferiori ai 2 anni e non superiore ai 3 anni. Si tratta dei cosiddetti diplomi universitari;
- i corsi di durata non superiore ai 6 anni e non inferiore ai 4 anni. In questo caso di parla di diplomi di laurea;
- i dottorati di ricerca con programmi disciplinati da normative specifiche;
- diplomi di specializzazione conseguiti dopo la laurea al completamento di un corso della durata minima di due anni;
- laurea di primo livello, laurea magistrale a ciclo unico e laurea magistrale biennale;
- diplomi conferiti dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM). Sono però esclusi gli anni di fuori corso. Scegliendo tale formula, è possibile riscattare anche solo una parte del percorso di studi invece dell’intero corso.
La domanda può essere inviata solo online collegandosi al sito ufficiale dell’Inps oppure recandosi a un patronato o presso un intermediario dell’Istituto. In alternativa, è possibile anche chiamare il contact center al numero verde gratuito da rete fissa che è l’803.164. Da cellulare, invece, il numero da comporre è lo 02.164164 i cui costi sono variabili a seconda del proprio gestore telefonico.