Niente scatti per le pensioni: il decreto 27 ottobre 2021 del Ministero dell’Economia sull’adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita stabilisce infatti che per il biennio 2023-2024 non cambiano i requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione, ovvero 67 anni. Le disposizioni non riguardano le pensioni anticipate, che sono invece bloccate fino al 2026.
Scatti pensione vecchiaia
Nessun incremento per le pensioni di vecchiaia nel biennio 2023-2024. Un peso lo hanno avuto i dati ISTAT, che mostrano una frenata nel 2020 (a causa del Coronavirus) con una stima di ripartenza non prima del 2022. I requisiti per la pensione di vecchiaia restano dunque invariati rispetto a quelli attualmente applicati. Per coloro che invece hanno svolto una o più delle attività considerate gravose, e che siano in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni, il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia è fissato a 66 anni e 7 mesi.
Scatti pensione anticipata
Gli scatti per le pensioni anticipate sono bloccati fino al 31 dicembre 2026 (decreto 4/2019). In base alle stime post-Covid, si prevede però un aumento dell’età contributiva necessaria per andare in pensione dal 2027, quando dovrebbero essere necessari 43 anni e un mese.
Dopo il 2025
Secondo le previsioni INPS post-Covid, dal 2025 si attuerà uno nuovo scatto di due mesi, comunque inferiori a tre mesi previsti nello scenario pre-Covid. Si recupererà poi a partire dal 2026, quando gli scatti legati alle aspettative di vita saranno invece superiori al previsto.
Le stime sull’età pensionabile:
- 67 anni e due mesi nel 2025
- 67 anni e cinque mesi nel 2027
- 67 anni e 8 mesi nel 2029