L’anticipo pensionistico con Quota 100 è sperimentale, scade nel 2021 e non verrà prorogata.
A ricordarlo è Antonio Misiani, viceministro all’Economia, in risposta alla richiesta del premier olandese Mark Rutte di abolire l’anticipo pensionistico.
E aggiunge: “Non è questo il momento di polemiche inutili o discussioni ideologiche su Quota 100, quanto di scrivere il Recovery Plan italiano. I governi dei Paesi frugali devono liberarsi dal condizionamento dei populisti come Wilders che è amico di Salvini, ma nemico dell’Italia. E in Italia dobbiamo andare oltre l’idea sbagliata che le riforme siano imposizioni esterne da rifiutare anziché necessità assoluta per la ripresa”.
“Siamo pronti a riavviare il confronto con le parti sociali e le opposizioni” spiega Misiani, nell’ottica di arrivare antro dicembre 2021 a un superamento di Quota 100. “Le scelte strategiche sul futuro del Paese – aggiunge – vanno condivise. Discutiamo tanto di numeri e risorse in arrivo – oltre 260 miliardi tra Sure, Recovery Fund e altri programmi europei – e pochissimo di come vogliamo spenderli. Io credo ad esempio che per gestire i nuovi fondi Ue dovremmo istituire un’Agenzia ad hoc. Temi da affrontare subito per non cadere in discussioni politiciste e non perdere un’occasione storica offerta dall’Europa all’Italia”.
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Uil: Quota 100 non si tocca
“Ci saremmo aspettati che il Premier olandese rassicurasse Conte che il suo Paese non sarebbe più stato un paradiso fiscale che sottrae all’Italia qualche miliardo di tasse all’anno. Invece ha avuto l’ardire di chiedere l’abolizione di Quota 100. Quota 100 non si tocca. Anzi, occorre una flessibilità d’accesso alla pensione più diffusa. In Italia si va in pensione quattro anni dopo la media europea: noi proponiamo di riallineare il nostro sistema a quanto avviene in Europa”. Ad affermarlo in una nota è Domenico Proietti, il segretario confederale della Uil.
Addio a Quota 100, quali ipotesi per il dopo
Quota 100 arriverà al suo termine naturale, ovvero al 31 dicembre 2021 quando termineranno i tre anni di sperimentazione, mentre tante sono le ipotersi per il “dopo”. Anche il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha ribadito che Quota 100 terminerà “alla fine del 2021”, ma non c’è “alcuna intenzione di confermarla”; c’è invece la volontà di mettere in campo “interventi sostitutivi, confrontandoci con le parti sociali”. Questi interventi dovranno essere “all’insegna della massima flessibilità di scelta del lavoratore”. Tale flessibilità è consentita perché “ormai stiamo andando rapidamente verso un sistema dove le pensioni vengono liquidate prevalentemente col metodo contributivo, nel senso che tanto hai versato e tanto prendi”.
Quota 101
Il ministro per la Pa Dadone ha chiarito che il Governo è al lavoro per limitare lo scalone che si è creato tra chi è potuto andare in pensione a 62 anni con Quota 100 e chi è ancora costretto ad aspettare i 67 anni, come previsto dalla Legge Fornero.
L’idea sarebbe quella di introdurre Quota 101, che innalzerebbe la somma dell’età del pensionato e dei contributi accumulati nel corso della carriera lavorativa, così da modificare le modalità di accesso e, allo stesso tempo, evitare disparità tra lavoratori.
Quota 41
Il leader della Lega, Salvini, difende Quota 100: “Ha offerto la libertà a 300mila italiani e italiane di andare in pensione dopo 38 anni di lavoro, quindi non ha regalato niente a nessuno, ed il pubblico impiego è una parte minimale. Io sono orgoglioso di avere smontato la legge Fornero, che era infame, ingiusta, iniqua, tanto che persino il Governo ha detto che per tutto il 2021 verrà confermata, perché non ci fosse stata quota 100 il virus avrebbe fatto i disastri”. E rilancia Quota 41: “Dopo 41 anni di lavoro uno si merita di godersi i propri figli e i propri nipoti”, ha dichiarato di recente. Con tale sistema, infatti, qualsiasi lavoratore andrebbe in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.