Pensione: come versare i contributi volontari e quanto costano

Beneficiari, domanda, pagamenti, aliquote

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Paolo Viganò

Giornalista di attualità politico-economica

Classe 1974, giornalista professionista dal 2003, si occupa prevalentemente di politica, geopolitica e attualità economica, con diverse divagazioni in ambito sportivo e musicale.

Pubblicato: 16 Settembre 2019 14:31

I contributi volontari sono uno strumento attivabile da lavoratori che hanno interrotto o cessato l’attività lavorativa per raggiungere i requisiti per la pensione (di vecchiaia, anticipata, invalidità, inabilità, pensioni indirette). Possono anche servire a incrementare i contributi per i lavoratori part-time, oppure i versamenti per attività lavorativa svolta nel settore agricolo con iscrizione per meno di 270 giornate complessive di contribuzione effettiva e figurativa nel corso dell’anno. Possono accedere dipendenti, parasubordinati, liberi professionisti, lavoratori dei fondi speciali di previdenza, titolari di assegno di invalidità o pensione indiretta.

Questo tipo di contribuzione è utile per coprire periodi durante i quali il lavoratore:

  • non svolge alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma (compresa quella parasubordinata);
  • ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;
  • ha un contratto part-time orizzontale o verticale.

Requisiti

Aver versato almeno cinque anni di contributi, oppure almeno tre anni negli ultimi cinque anni. Valgono anche alcune tipologie di contributi figurativi (cassa integrazione, aspettativa) e contributi da riscatto, trasferimento, congiunzione. Bisogna presentare domanda all’INPS, attraverso il servizio online dedicato, oppure tramite intermediario, o ancora chiamando il contact center (803164 gratuito da rete fissa, oppure 06 164 164 da rete mobile). Il versamento dei contributi volontari si effettua trimestralmente, entro il trimestre successivo a quello di riferimento. I periodi arretrati vanno versati entro il trimestre successivo a quello di accoglimento della domanda. Attenzione: i versamenti effettuati in ritardo sono considerati nulli, e sono rimborsabili.

Possono essere ammessi al versamento di tali contributi i lavoratori, anche quelli iscritti alla Gestione Separata. Nel dettaglio, precisa l’istituto nazionale di previdenza sociale, possono chiedere l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari:

  • lavoratori dipendenti e autonomi purché non iscritti all’INPS o ad altre forme di previdenza;
  • lavoratori parasubordinati purché non iscritti alla Gestione Separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • liberi professionisti purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • lavoratori dei fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).

Modalità di versamento

Il versamento può avvenire seguendo una delle seguenti modalità:

  • tramite MAV inviato dall’INPS per posta oppure generato dall’utente
  • Online, tramite la modalità “Pagamento immediato pagoPA”, che permette di versare i contributi utilizzando la carta di credito, di debito o prepagata oppure mediante addebito in conto
  • Con avviso di pagamento pagoPA, che permette di versare i contributi presso qualsiasi Prestatore di Servizi di Pagameno (PSP) aderente al circuito “ pagoPA”
  • Presso le tabaccherie che espongono il logo “Servizi INPS”, aderenti al circuito “Reti Amiche” tramite Lottomatica.

Costi
L’ammontare del contributo volontario si ottiene applicando alla retribuzione di riferimento (quella delle ultime 52 settimane lavorate) l’aliquota contributiva pari al 27,86% per gli ex dipendenti autorizzati sino al 31 dicembre 1995 e al 33% per le autorizzazioni a partire dall’1 gennaio 1996.

Con la circolare INPS 13 marzo 2019, n. 42 sono comunicati gli importi dei contributi volontari per il 2019, a seguito della variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Per i lavoratori dipendenti in particolare, l’Inps precisa per quanto riguarda il 2019 che gli assicurati dovranno pagare 2.973 euro nel caso di autorizzati entro il 1995 e 3.521 euro se l’autorizzazione è post 1995. Per gli iscritti alla Gestione separata, l’importo minimo dovuto dai prosecutori volontari della non potrà essere inferiore a 3.969,60 euro su base annua e 330,80 euro su base mensile per quanto concerne i professionisti e a 5.239,80 su base annua e 436,65 su base mensile per quanto concerne tutti gli altri iscritti.