Un fondo a sostegno delle famiglie che non riescono ad adempiere al pagamento del mutuo della casa, che negli ultimi mesi ha registrato un’impennata a causa dell’instabilità provocata dal conflitto in Ucraina e soprattutto dell’aumento dell’inflazione. Il progetto è inserito in una proposta di legge stilata dalla Commissione Banche, con il supporto di quattro istituti italiani, e che a breve dovrebbe essere presentata in Parlamento.
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Mutui, la proposta di legge
Il fondo che dovrebbe prendere il nome di “Fia”, dovrebbe permettere ai cittadini morosi di sostituire una rata di mutuo o un canone di un leasing insostenibile con una locazione sostenibile, così da concedere la possibilità a famiglie e aziende di rimettere a posto i conti.
Il progetto della Commissione parlamentare sul sistema bancario e finanziario, in collaborazione con Cdp, doValue, Gruber, Gardant e la consulenza del docente di diritto commerciale a Tor Vergata, Raffaele Lener, dovrebbe prevedere la costituzione di una società di gestione del risparmio, di matrice pubblica o privata, per la creazione di un fondo immobiliare a raccolta, riservato agli investitori istituzionali.
Promotore del Fia dovrebbe essere Gardant, società leader nel settore del credit management in Italia, nata dallo spin off di Credito Fondiario (Fonspa) e Banca Ifis. Oppure l’ipotesi Amco, società del Ministero dell’Economia e Finanza nel settore della gestione e del recupero di crediti deteriorati.
Come potrebbe funzionare
Secondo le ipotesi sul funzionamento della struttura, la banca o la finanziaria, dovrebbe poter proporre al fondo la cessione di un immobile oppure un insieme di cespiti posti a garanzia dei crediti deteriorati: operazione attivata esclusivamente dal creditore e non dal debitore, né dal fondo.
Le quote del Fia potrebbero essere negoziate su un mercato regolamentato “riservato” e a seguito delle negoziazioni con la banca o la finanziaria, il fondo può proporre al creditore l’acquisto dell’immobile posto a presidio del credito deteriorato a un “Prezzo di vendita” definito, fissando contestualmente il valore di riacquisto da parte del debitore ed il canone di locazione che esso pagherà.
A quel punto, dopo l’eventuale accettazione della proposta da parte dell’istituto, il fondo concede all’ex debitore la casa o il fabbricato in locazione per 10 anni la casa ad un canone annuo non superiore al 5% del prezzo di acquisto dell’immobile.
In caso di mancato interesse alla locazione dell’immobile, il fondo mette sul mercato il canone di locazione o la vendita.
Se l’ex debitore accettasse invece di prendere in affitto la casa o terreno avrebbe un’opzione per il riacquisto dell’immobile della durata di 10 anni a un valore prestabilito.
Qualora la possibilità non venisse esercitata, allo scadere dei 10 anni o prima, o in caso di inadempimenti da parte del locatario sul pagamento del canone, il fondo si rivolgerebbe anche in questo caso al mercato per affittare o cedere l’immobile. Siamo davanti, in altre parole, ad uno strumento sul quale le famiglie si possono appoggiare per poter risolvere una situazione difficile e poterne venire, in qualche modo, fuori.