Continua il trend positivo (al ribasso) per il costo del mutuo in Italia. I tassi di interesse fanno segnare un ulteriore calo nel mese di marzo. I tassi di interesse sui prestiti erogati si sono collocati al 4,21 per cento, in calo dello 0,10 per cento rispetto a febbraio. A darne notizia è la Banca d’Italia, che ogni mese pubblica il bilancio delle banche, le statistiche sui tassi di interesse bancari e sulla politica monetaria.
Calo tassi sui mutui di marzo al 4,21%
Il documento mensile di Banca d’Italia ci propone una fotografia dei tassi di interesse sui mutui per l’acquisto di una casa. Dai dati emerge che a marzo i prestiti al settore privato sono diminuiti del 2,4 per cento sui dodici mesi (-2,5 nel mese precedente). Ancora i prestiti alle famiglie si sono ridotti dell’1,4 per cento sui dodici mesi (come nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie si sono ridotti del 3,9 per cento (-3,8 nel mese precedente). Infine il tasso di variazione dei depositi del settore privato sui dodici mesi è risultato nullo (-1,2 in febbraio); mentre la raccolta obbligazionaria è aumentata del 18,7 per cento (18,0 in febbraio).
Nel particolare i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese di marzo alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 4,21 per cento (4,31 in febbraio); mentre la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 14 per cento (17 per cento nel mese precedente). Nel documento si legge che il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,61 per cento (10,59 nel mese precedente), mentre i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 5,26 per cento (5,34 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,73 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,95 per cento.
Infine i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari all’1,04 per cento (1,02 nel mese precedente).
Conviene chiedere un mutuo oggi?
Il mercato del mutuo inizia a mostrare una costante diminuzione (mentre la Banca d’Inghilterra resta cauta), complice anche l’inflazione in calo e una migliore prospettiva economica. La scelta di chiedere un mutuo oggi resta ancora incerta, ma a fare la differenza è il tasso fisso o variabile. Infatti se i tassi dovessero continuare a scendere, un mutuo a tasso variabile sarebbe il più conveniente.
Proprio alla luce di questa possibilità, se è un’opzione, sarebbe meglio aspettare prima di chiedere un mutuo. La decisione però potrebbe non essere così facile, soprattutto se si teme il rincaro non dei tassi, ma del costo della casa stessa.
In questo caso sarebbe meglio fissare subito una richiesta e, in caso di ulteriori ribassi dei tassi, prepararsi a una rinegoziazione o surroga per ridurre le rate del mutuo.