Mutuo ipotecario: cos’è, come funziona e procedura

Il mutuo ipotecario è un finanziamento concesso da una banca o istituto di credito, garantito da un'ipoteca su un immobile. Scopri come funziona, i requisiti e la procedura per ottenerlo.

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Pasquale Gangemi

Consulente e agente immobiliare

Specialista d'intermediazione e consulenza rivolta alla compravendita, locazione e valutazione di immobili ad uso residenziale e commerciale. Ha sviluppato esperienza nella scrittura per il web per la definizione dell'andamento del mercato.

Pubblicato: 11 Febbraio 2025 12:05

L’acquisto di una casa è spesso il più grande investimento della vita di una persona. Per molti, è un traguardo che rappresenta sicurezza, stabilità e la possibilità di costruire un futuro solido. Tuttavia, non tutti dispongono della liquidità necessaria per comprare un immobile senza ricorrere a un finanziamento. È qui che entra in gioco il mutuo ipotecario, una delle soluzioni più utilizzate per ottenere un prestito a lungo termine con la garanzia di un’ipoteca sull’immobile acquistato.

Ma cosa significa esattamente accendere un mutuo ipotecario? Quali sono i costi e i requisiti? Cosa accade se non si riesce più a pagarlo? E come si conclude l’impegno con la banca una volta restituito il capitale?

Cos’è un mutuo ipotecario e come funziona

Un mutuo ipotecario è un finanziamento concesso da una banca o da un istituto di credito a un soggetto privato o a un’impresa, con il vincolo di restituire la somma ricevuta attraverso un piano di ammortamento che prevede rate mensili, semestrali o annuali. La peculiarità di questo tipo di prestito è la presenza di un’ipoteca sull’immobile, che funge da garanzia per la banca: in caso di insolvenza del debitore, l’istituto di credito ha il diritto di pignorare la casa e venderla per recuperare il capitale.

L’iscrizione dell’ipoteca avviene presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari e rimane valida fino all’estinzione del mutuo. Una volta saldato il debito, l’ipoteca viene cancellata, liberando completamente l’immobile da qualsiasi vincolo.

Ma perché il mutuo ipotecario è così diffuso? La risposta è semplice: si tratta di una forma di finanziamento che permette di accedere a somme di denaro elevate, con tassi di interesse generalmente più bassi rispetto ad altri prestiti, grazie alla sicurezza offerta dalla garanzia ipotecaria.

Molti si chiedono quale sia la differenza tra un mutuo ipotecario e un semplice prestito personale. La distinzione principale sta nella finalità e nella garanzia richiesta.

  • Un prestito personale viene concesso per scopi generici e non prevede un’ipoteca su un bene specifico. Di conseguenza, l’istituto di credito valuta il merito creditizio del richiedente senza disporre di una garanzia reale.
  • Un mutuo ipotecario, invece, è strettamente legato all’acquisto di un immobile o a una ristrutturazione importante, e l’ipoteca fornisce alla banca un’ulteriore sicurezza in caso di mancato rimborso.

Il vantaggio del mutuo ipotecario rispetto ad altre forme di prestito è la possibilità di accedere a importi più elevati, con durate più lunghe e tassi di interesse generalmente più vantaggiosi. D’altro canto, comporta costi notarili, vincoli burocratici e il rischio di perdere l’immobile in caso di inadempienza.

Differenza tra mutuo fondiario e ipotecario

Molti sentono parlare sia di mutuo ipotecario che di mutuo fondiario, spesso utilizzati in modo intercambiabile. In realtà, esistono delle differenze tecniche importanti tra i due.

Il mutuo fondiario è una particolare forma di mutuo ipotecario che si distingue per alcuni requisiti specifici:

  • L’importo finanziato non può superare l’80% del valore dell’immobile (salvo ulteriori garanzie aggiuntive);
  • L’ipoteca deve essere di primo grado, ovvero la banca non deve avere altre ipoteche concorrenti su quel bene;
  • Generalmente offre tassi di interesse più favorevoli e costi notarili ridotti.

Il mutuo ipotecario tradizionale, invece, può essere utilizzato non solo per l’acquisto della prima casa, ma anche per una seconda abitazione, un immobile commerciale o per ottenere liquidità su una proprietà già posseduta. Inoltre, non è soggetto ai limiti dell’80% del valore e può prevedere ipoteche anche di grado successivo.

Se il tuo obiettivo è comprare una prima casa e rientri nei requisiti del mutuo fondiario, potresti trarre vantaggio dalle sue condizioni agevolate. Se, invece, hai bisogno di un finanziamento più flessibile o di una somma superiore all’80% del valore dell’immobile, il mutuo ipotecario classico potrebbe essere la scelta più adatta.

Come ottenere un mutuo ipotecario

Ottenere un mutuo ipotecario non è automatico: la banca valuta attentamente il profilo del richiedente prima di concedere il finanziamento. Alcuni dei principali fattori analizzati sono:

  1. Capacità di rimborso: la rata mensile del mutuo non dovrebbe superare il 30-35% del reddito netto del richiedente, per garantire una sostenibilità finanziaria nel lungo termine.
  2. Tipo di contratto di lavoro: chi ha un contratto a tempo indeterminato ha più possibilità di ottenere il mutuo rispetto a chi ha contratti a tempo determinato o è lavoratore autonomo.
  3. Affidabilità creditizia: viene controllata la storia finanziaria del richiedente, verificando l’assenza di segnalazioni come cattivo pagatore.
  4. Età del richiedente: generalmente, la somma tra l’età del mutuatario e la durata del mutuo non deve superare i 75-80 anni.

Oltre a questi aspetti, la banca può richiedere la firma di un garante, che si impegna a coprire il debito in caso di difficoltà economiche del mutuatario.

Quando si presenta domanda per un mutuo ipotecario, è necessario fornire una serie di documenti che attestino la propria situazione economica e lo stato dell’immobile. In genere, vengono richiesti:

Una volta raccolti tutti i documenti, la banca procede con la valutazione della richiesta, che può richiedere alcune settimane.

Costi e oneri legati al mutuo ipotecario

Quando si accende un mutuo ipotecario, non bisogna considerare solo il capitale richiesto e gli interessi da restituire, ma anche una serie di costi accessori che possono incidere sul costo complessivo del finanziamento. Vediamo quali sono le principali spese da affrontare.

Uno dei costi obbligatori più rilevanti è quello legato al notaio, figura essenziale per la stipula del contratto di mutuo. Il notaio ha il compito di redigere e registrare l’atto di mutuo e l’iscrizione dell’ipoteca, garantendo la validità legale dell’intera operazione.

Le spese notarili variano in base al valore del mutuo e dell’immobile, ma generalmente si aggirano tra i 1.500€ e i 3.000€. Questo importo include:

  • La parcella del notaio, che può oscillare in base alla complessità dell’atto;
  • L’iscrizione ipotecaria, che ha un costo amministrativo di circa 200-300€;
  • L’imposta sostitutiva, pari allo 0,25% dell’importo finanziato per la prima casa e al 2% per la seconda casa;
  • Le imposte di registro e ipotecarie, che ammontano a 50€ in caso di prima casa.

Questi costi devono essere pagati al momento della stipula del contratto di mutuo e non possono essere finanziati dalla banca, quindi è importante considerarli nel proprio budget iniziale.

Tassi di interesse e durata del mutuo

Uno degli aspetti più importanti nella scelta del mutuo è il tasso di interesse, che incide direttamente sull’importo delle rate e sul costo totale del finanziamento. Esistono diverse opzioni:

  1. Tasso fisso: il tasso di interesse rimane invariato per tutta la durata del mutuo. È ideale per chi desidera sicurezza e vuole sapere con esattezza quanto pagherà ogni mese, senza rischiare aumenti dovuti alle oscillazioni del mercato.
  2. Tasso variabile: il tasso è legato a indici di riferimento come l’Euribor o il tasso BCE e può cambiare nel tempo, rendendo le rate più alte o più basse a seconda dell’andamento dei mercati finanziari.
  3. Tasso misto o con CAP: alcuni mutui permettono di passare da un tasso fisso a uno variabile (e viceversa) dopo un certo numero di anni. Il tasso con CAP, invece, offre un tasso variabile con un tetto massimo oltre il quale non può salire.

Oltre al tasso, è fondamentale valutare la durata del mutuo, che influisce sull’importo delle rate e sugli interessi totali pagati. Un mutuo più lungo riduce la rata mensile, ma aumenta il costo complessivo del finanziamento, mentre un mutuo più breve comporta rate più alte ma un risparmio sugli interessi.

Mutuo ipotecario per liquidità: come ottenere un finanziamento

Non sempre un mutuo ipotecario viene richiesto per acquistare un immobile. In alcuni casi, chi possiede già una casa può utilizzarla come garanzia per ottenere un finanziamento destinato ad altri scopi, come un investimento, una ristrutturazione importante o il consolidamento di debiti preesistenti.

Il mutuo ipotecario per liquidità funziona esattamente come un mutuo tradizionale: la banca concede una somma di denaro e, in cambio, iscrive un’ipoteca sulla casa del richiedente. Questa soluzione permette di ottenere importi elevati rispetto a un normale prestito personale, ma spesso le banche impongono condizioni più rigide, come un limite sull’età del richiedente e sull’importo massimo erogabile (che solitamente non supera il 50-60% del valore dell’immobile).

Mutuo ipotecario vitalizio: cos’è e a chi conviene

Il mutuo ipotecario vitalizio è un prodotto finanziario destinato agli over 60, che consente di ottenere liquidità immediata senza dover vendere la propria casa. Il vantaggio principale di questa formula è che non prevede rate mensili: il prestito viene rimborsato solo dopo il decesso del mutuatario, quando gli eredi scelgono se saldare il debito o vendere l’immobile per restituire la somma alla banca.

Si tratta di una soluzione pensata per chi ha necessità economiche e vuole sfruttare il valore del proprio immobile senza privarsene. Tuttavia, è importante valutarne attentamente i costi, poiché gli interessi maturano nel tempo e possono ridurre significativamente il valore ereditabile della casa.

Rischi e conseguenze del mancato pagamento

Uno degli aspetti più delicati di un mutuo è la responsabilità che comporta. Se il mutuatario non riesce più a pagare le rate, la banca può avviare una procedura di recupero crediti che, nei casi più gravi, porta alla perdita dell’immobile.

Il mancato pagamento delle rate comporta:

  1. Solleciti da parte della banca, con possibili penali per il ritardo;
  2. Segnalazione come cattivo pagatore presso la Centrale Rischi, rendendo difficile l’accesso a nuovi finanziamenti;
  3. Decadenza dal beneficio del termine, che obbliga il mutuatario a rimborsare l’intero importo residuo in un’unica soluzione;
  4. Pignoramento dell’immobile e successiva vendita all’asta per recuperare il credito.

Per evitare il peggio, chi si trova in difficoltà può cercare soluzioni alternative, come la rinegoziazione del mutuo, la sospensione delle rate o la surroga verso un istituto di credito con condizioni più vantaggiose.

Come estinguere o cancellare un mutuo ipotecario

Quando il mutuatario ha la possibilità economica di saldare il mutuo prima della scadenza naturale, può procedere con l’estinzione anticipata, totale o parziale. Grazie alla Legge Bersani, per i mutui sulla prima casa non sono previste penali per l’anticipo del pagamento, mentre per gli altri tipi di mutui potrebbero esserci delle commissioni, stabilite dal contratto.

Dopo aver saldato l’ultima rata del mutuo, è necessario procedere con la cancellazione dell’ipoteca. In teoria, questa avviene automaticamente grazie alla comunicazione della banca alla Conservatoria dei Registri Immobiliari. Tuttavia, in alcuni casi può essere utile richiedere una cancellazione notarile per accelerare il processo.

La cancellazione dell’ipoteca avviene generalmente entro 30 giorni dalla chiusura del mutuo. È sempre consigliabile verificare con una visura ipotecaria che l’operazione sia stata completata correttamente.