L’universo Gucci si prepara al Natale Milanese

La griffa italiana illuminerà l’albero sotto la cupola di Galleria Vittorio Emanuele II con un investimento di oltre un milione di euro.

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Matteo Calzaretta

Giornalista

Giornalista pubblicista, collabora con alcune tra le principali testate nazionali di lifestyle e spettacoli.

Pubblicato: 29 Novembre 2023 12:20

Dai vertici assicurano «Nessuna riduzione di personale» erano una cinquantina i dipendenti del marchio di Kering che nella giornata di ieri hanno manifestato fuori dalla sede di largo Ottavio Tassoni a Roma, contestando la decisione di spostare nell’hub di via Mecenate 153 dei 219 professionisti impegnati nella progettazione e nella realizzazione delle collezioni. Inoltre la divisione americana di Gucci, lo scorso martedì 21 novembre, avrebbe intentato ben tre cause a Manhattan, accusando alcuni rivenditori di aver proposto, online e nelle boutique, diversi iprodotti contraffatti del marchio.

Dalla Capitale a Milano

Il trasferimento dell’ufficio stile di Gucci da Roma a Milano, previsto per la prima parte del 2024, ha acceso le proteste di alcuni dipendenti, che ieri hanno scioperato nella capitale. Una cinquantina di professionisti impegnati nella progettazione e nella realizzazione delle collezioni hanno manifestato per più di quattro ore fuori dalla sede di largo Ottavio Tassoni, contestando la decisione, presa a ottobre e comunicata contestualmente ai sindacati, di spostare nell’hub di via Mecenate, headquarter della casa di moda di Kering nella città lombarda, 153 dei 219 lavoratori dell’ufficio stile capitolino.

Il presidente e ceo del Gruppo Kering François Henri Pinault con la moglie Salma Hayek.
Fonte: IPA
Il presidente e ceo del Gruppo Kering François Henri Pinault con la moglie Salma Hayek.

«La decisione assunta da Gucci e dall’azienda proprietaria del marchio, la francese Kering, appare come un licenziamento collettivo mascherato», hanno sottolineato in un’interrogazione parlamentare Nicola Fratoianni e Francesco Mari di Alleanza Verdi e Sinistra. Chiesto un intervento immediato del ministro delle imprese, del Made in Italy e di quello del lavoro e politiche sociali “per comprendere quali siano le reali intenzioni della Kering e di Gucci e per tutelare i lavoratori e le lavoratrici coinvolti dal trasferimento di sede”.

I restanti 66 dipendenti dell’ufficio stile, comprensivi di parte della sartoria e di alcuni team del design office oltre ai servizi relativi alle attività di supporto, continueranno a lavorare a Roma nelle loro sedi.

La società fa sapere che il trasferimento, preannunciato alle organizzazioni sindacali agli inizi di ottobre, non prevede alcuna riduzione di personale e verrà attuato nel pieno rispetto delle normative vigenti.

1 Milione per illuminare Milano

Milano si prepara al Natale nel segno della moda. Sarà infatti Gucci quest’anno a illuminare l’albero sotto la cupola di Galleria Vittorio Emanuele II.

Secondo informazioni di stampa, con un investimento di oltre un milione di euro (per l’esattezza 1.085.946,40 euro), la maison di Kering ha preso il posto di Swarovski, che da otto anni decorava il salotto meneghino con il suo Christmas tree adornato dai celebri cristalli.

Oltreoceano con Gucci America Inc

Il luxury brand diretto da Sabato De Sarno deve affrontare ancora una volta la piaga della contraffazione. La griffa della doppia G ha presentato, tramite la sua filiale americana Gucci America Inc, diverse denunce presso un tribunale di New York contro vari distributori ben noti sul mercato americano, per aver venduto, a suo dire, prodotti contraffatti con il suo nome.

Venerdì 24 novembre, il sito indipendente specializzato The Fashion Law ha dichiarato che nelle tre denunce «Gucci sostiene che i suoi agenti hanno acquistato prodotti recanti il ​​marchio sui siti web di Lord & Taylor, Sam’s Club e Century 21 e hanno confermato che i prodotti, in effetti, non sono autentici».

Già nel 2021, Gucci ha intentato una causa insieme a Facebook in California contro una persona sospettata di aver utilizzato le piattaforme di social media del gruppo americano per vendere prodotti contraffatti della casa italiana di moda e lusso.