Si chiude la settimana della moda parigina, forse la più attesa dopo quella di Milano dagli amanti del settore, un calendario fitto, ricco di colpi di scena, debutti e défilé memorabili. Come sempre, tra le maison che hanno scandito il ritmo delle giornate troviamo le più conosciute: da Balenciaga, Dior a Chanel, passando per Saint Laurent, Hermès e molti altri. Alternati da interessanti nomi nuovi e griffe “adottate” da paesi esteri, come l’americano The Row o l’italiano Valentino con Pierpaolo Piccioli. Il tempo stringe e la moda non aspetta: una competizione che si combatte a colpi di look, fatti sfilare dai brand ma anche sfoggiati nelle prime file degli show. È proprio questo l’ultimo trend della moda che conta: le griffe di alta moda fanno a gara per garantisti i nomi più altisonanti e chiacchierati tra le star mondiali.
L’Italia di Piccioli domina Parigi
Voce a Pierpaolo Piccioli che trionfa con le belle arti e una location total white «Volevo raccontare la femminilità ripulita da ogni cliché», spiega Piccioli, direttore creativo di Valentino parte della maison di Mayhoola for investments, partecipata dal gruppo Kering. In scena, accompagnato dalla performance artistica di Fka Twigs e Koreless, in un dialogo tra nudità, sensualità primitiva ed essenzialità dell’abito declinata in capi bianchi arricchiti da decori in altorilievo e denim iper prezioso. Le ballerine avvolte durante lo show con completi color nude, tono su tono con la loro pelle. In passerella abiti che lasciano le gambe e diversi centimetri di pelle scoperta. Sono realizzati in cotone, un materiale essenziale reso speciale grazie a una tecnica di lavorazione degna dell’arte pure e definita “altorilievo”, che scolpisce il tessuto in tre dimensioni dando vita, decori che assecondano il corpo definendone la silhouette.
Demna Gvasalia fa sfilare la famiglia
Un innovatore, geniale, unico e inimitabile, ecco gli aggettivi adatti per descrivere Demna Gvasalia, il direttore creativo di Balenciaga, lo stilista georgiano ha stregato il pubblico della settimana della moda parigina con la nuova collezione del brand di culto, una linea esagerata in tutto, a cominciare dalla location: una sala del complesso degli Invalides, allestita con drappi di velluto rosso e moquette rossa, come un teatro vecchio stile. Street style e abiti da sera mutanti per la maison anch’essa del gruppo Kering. La grande curiosità sta nel fatto che in passerella il designer georgiano fa sfilare persone della sua vita: da sua mamma, che apre lo show, a giornaliste e fashion icon come Diane Pernet e Amanda Lepore.
Ghesquière frizza per Louis Vuitton
A Parigi, Louis Vuitton sceglie di portare in passerella una collezione frizzante e adatta a molti tipi di donna, di forme e di appartenenza geografica. Si parte con un bustier perfetto di pelle nera, grintoso e seducente, continuando poi con gonne che sfoggiano un doppio soffio di chiffon, e ancora plissè sciolti, borse Alma zippata e portata aperta, le mini dado e i mini bauletti logati, le scarpe con tacco basso in bianco e nero. Giochi di tasche e di volant un po’ ovunque, ma anche qualche gonna tagliata al ginocchio per la clientela più esigente e bon ton, maniche gonfie e camicetta scollata come quelle di una dama di corte di oggi, ma in giallo sole. Per la sera Vuitton propone un’eccentrica tuta lurex argentata, c’è stazio anche per il pied de poule, riproposto su giacche e gonne a pieghe.