Boom di richieste per questi lavori: ecco chi cercano le imprese

Il 2022 è stato l'anno della grande richiesta di nuovi lavoratori, ma l'offerta è rimasta congelata: le posizioni più ricercate in Italia

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Il 2022 è stato un anno molto complicato dal punto di vista economico e lavorativo, con tante aziende che si sono trovate in difficoltà con l’aumento dei costi di gestione e lavoratori che si sono trovati senza un impiego a causa dei tagli che diversi datori hanno messo in atto.

Ma è stato anche l’anno delle ricerche di nuovi impiegati, di tante figure e posizioni aperte che però, il più delle volte, non sono state poi occupate per difficoltà da parte delle aziende stesse di affidarsi a professionisti adeguati o, addirittura, per mancanza di candidati.

Il quadro, complicato e in salita, emerge dallo studio del rapporto Excelsior per l’anno che si sta per concludere, un 2022 che ha visto crescere la domanda delle imprese, situazione alla quale non è però seguita l’offerta di lavoratori.

Cresce la richiesta, ma non l’offerta

Stando a quanto riportato nel rapporto Excelsior, pubblicato sulle pagine de Il Sole 24 Ore, rispetto al 2021 le imprese hanno aumentato la richiesta di assunzioni, ma dall’altro lato non è corrisposta l’offerta. Infatti nel 2022 il 60% delle imprese con dipendenti ha previsto assunzioni, ma nel 41% dei casi la selezione si è rivelata essere più complicata del previsto.

Le cause? Dall’inadeguatezza del candidato (33% dei casi), passando all’assenza sul mercato del lavoro della figura (qui vi abbiamo parlato della settimana di lavoro corta) o ancora per la difficoltà di reperimento del candidato stesso (40,5%).

Si tratta di ostacoli difficili da affrontare che, tanto al Nord quanto al Sud, hanno portato l’offerta di lavoro a essere superata dalla domanda e non aver concluso in alcun modo l’assunzione. Nello specifico, guardando al divario regionale, è il Trentino Alto-Adige ad aver registrato maggior difficoltà nel reperire i candidati, col 50,3% dei lavoratori ricercati che non sono stati trovati.

La media nazionale del 41% è superata poi in regioni come Piemonte, Lombardia, Veneto, EmiliaRomagna, Umbria e Marche, mentre si attesta al di sotto solo in Sardegna (38,3%), Molise (37,1%), Campania (35%), Puglia (33,7%), Basilicata (38%), Calabria (36,8%), Sicilia (35,3%) e Lazio (34,4%).

I profili maggiormente ricercati

Ma quali sono stati i profili più ricercati e per i quali, purtroppo per le aziende, non è stato possibile arrivare al “match perfetto”? Secondo il rapporto Excelsior sono ben 5, principalmente in settori manifatturieri nei quali i problemi di mismatch sono stati più elevati.

Tra i profili troviamo quelli riguardanti il commercio e riparazione dei veicoli (55% di difficoltà di reperimento delle risorse), industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (53%), industrie del legno e del mobile, costruzioni, servizi informativi, tutti e tre con percentuali intorno al 52%.

Grande ricerca, ma anche tanti problemi nel reperire risorse lavorative, anche per operai e tecnici specializzati (55% di “mismatch”). Per costoro le aziende dichiarano di impiegare quasi cinque mesi prima di riuscire a trovare il candidato in possesso delle caratteristiche e delle competenze richieste (e qualche volta lo si “ruba” a un’altra azienda).

Ma oltre a queste posizioni, non manca la difficoltà anche nel reperire gruppi di “alto profilo”, ovvero specialisti e dirigenti per i quali il tempo medio di ricerca da parte dei datori è di poco inferiore ai quattro mesi. Addirittura sei, invece, i mesi per ricercare tecnici alimentari ed edili, e, tra gli operai, per gli addetti alla produzione di mobili e idraulici (qui vi abbiamo parlato di tutti gli aumenti per il 2023 in busta paga).

I giovani lavoratori più richiesti

Passando invece alle figure per i più giovani, ovvero per gli under 29 che si sono affacciati da poco al mondo del lavoro, cinque sono le figure maggiormente ricercate e difficili da reperire. Il profilo più difficile da soddisfare, secondo il rapporto, sarebbe quello del farmacista (con il titolare di farmacia che rientra tra le professioni più pagate, come abbiamo indicato qui), col 73% di difficoltà, seguito da tecnici programmatori (68%), idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e gas (67%), elettricisti nelle costruzioni civili (67%) e attrezzisti di macchine utensili (67%).