Quattro giorni di lavoro e stessa paga, dipendenti più felici e aumento dei profitti. L’esito dell’esperimento sulla settimana lavorativa di quattro giorni che ha coinvolto 61 aziende per un totale di circa 2.900 lavoratori dipendenti in tutto il Regno Unito, è stato del tutto positivo: i risultati, approvati anche dai dirigenti, sono stati eclatanti, oltre che incoraggianti. Delle 61 aziende che hanno effettuato la sperimentazione semestrale, 56 hanno esteso la prova e di queste 18 l’hanno resa permanente. E ora Londra pensa a una legge.
Settimana corta, l’esperimento in GB
Nel Regno Unito sono tutti, o quasi, d’accordo: la settimana lavorativa di 4 giorni non danneggia le aziende e migliora la produttività e la salute dei dipendenti. I risultati del maxi test sembrano alquanto inequivocabili a favore della settimana lavorativa di 32 ore: il test ha coinvolto 61 aziende britanniche che operano in settori diversi. Per sei mesi, le aziende si sono impegnate a ridurre del 20% l’orario di lavoro per tutto il personale, garantendo al tempo stesso parità di salario per i propri dipendenti.
Alla fine, è emerso che almeno 56 delle 61 aziende che hanno partecipato al programma hanno dichiarato di voler continuare con la settimana lavorativa di quattro giorni: di queste 18 aziende hanno confermato che questa impostazione è diventata un cambiamento permanente. Solo tre aziende hanno comunicato di aver sospeso per il momento la settimana lavorativa di quattro giorni nella loro organizzazione.
Settimana corta: meno stress, più produttività
I risultati hanno rivelato un calo significativo dei tassi di stress e malattia tra i circa 2.900 dipendenti che hanno sperimentato una settimana lavorativa più breve. Circa il 39% dei dipendenti ha dichiarato di essere meno stressato rispetto all’inizio del processo; il 40% di dormire meglio, il 54% che è più facile bilanciare il lavoro e le responsabilità domestiche. Il numero di giorni di malattia durante la sperimentazione è diminuito di circa due terzi e il 57% in meno dei dipendenti ha lasciato le aziende rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La maggior parte delle aziende ha scelto di concedere a tutto il proprio personale il venerdì libero, mentre alcuni hanno affermato di potersi prendere il lunedì o il venerdì, mentre altri hanno optato per un giorno libero comune per il personale.
Il risultato più significativo è che la produttività non è calata: la stragrande maggioranza delle aziende ha riferito di essere soddisfatta delle prestazioni aziendali durante il periodo di prova. Buone notizie anche sul fronte economico, visto che nel periodo del test i fatturati delle aziende coinvolte sono aumentati dell’1,4%.
Nel corso della sperimentazione, alle aziende sono stati offerti workshop e tutoraggio per aiutarle a ripensare le pratiche di lavoro. Al personale è stata data l’opportunità di mantenere lo stipendio esistente, lavorando per quattro giorni anziché cinque.
Settimana corta può aiutare le future assunzioni
Per Joe Ryle, direttore della 4 Day Week Campaign, questo esperimento è “un importante momento di svolta” in una campagna verso una settimana lavorativa di quattro giorni. “In un’ampia varietà di settori dell’economia, questi risultati incredibili mostrano che la settimana di quattro giorni a parità di stipendio funziona davvero“, ha affermato Ryle. “Sicuramente è giunto il momento di iniziare a diffonderla in tutto il paese”.
Alla Rivelin Robotics, con sede a Sheffield, una delle aziende partecipanti che prevede di continuare con il nuovo approccio, il chief product officer David Mason ha dichiarato di sperare che l’offerta di una settimana lavorativa più breve possa aiutare le future assunzioni: “È certamente qualcosa che ci rende un po’ diversi dalla media.”
Settimana corta, cosa succede ora nel Regno Unito
Ora la parola passa alla politica: a ottobre scorso il deputato laburista Peter Dowd ha presentato una proposta di che abbasserebbe il tetto massimo della settimana lavorativa da 48 a 32 ore per tutti i lavoratori britannici.