Negli ultimi anni Instagram, il social network fotografico più amato dagli influencer, è diventato terreno fertile per la vendita di prodotti contraffatti, con un aumento esponenziale di account che promuovono e vendono copie di articoli di lusso. Una delle ultime ricerche sul tema, effettuata da Ghost Data nel 2019, aveva rivelato che oltre 56mila account attivi erano dedicati alla vendita di prodotti falsi, con una crescita del 171% rispetto agli anni precedenti.
Nonostante le misure adottate da Meta nell’ultimo lustro, il fenomeno non sembra essersi affievolito. Oggi tra i marchi più colpiti ci sono Gucci, Louis Vuitton, Chanel e Prada, bersagliati per il loro prestigio e la loro popolarità. Il giro di denaro è impressionante.
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Quanto valgono i prodotti con marchi contraffatti
Il mercato dei prodotti contraffatti è un’industria multimiliardaria. I prodotti falsi, spesso provenienti dall’Asia e dall’Est Europa. , Dalla Cina arriverebbe il 43% delle merci contraffatte vendute su Instagram. Seguono la Russia, con il 30%, e l’Indonesia, con il 13%.
Le vendite online di questi articoli hanno visto un boom, con un aumento del 77% delle vendite digitali, a partire dagli anni della pandemia. La presenza online di prodotti contraffatti non solo danneggia le vendite dei marchi autentici, ma compromette anche la loro reputazione e l’esclusività percepita dai consumatori.
Secondo il Rapporto congiunto sui rischi del commercio illecito di prodotti contraffatti per le Pmi della Commissione Europea, datato 2023, lo scambio illegale di prodotti contraffatti ha un impatto significativo sull’economia, con un valore stimato di circa 500 miliardi di euro all’anno a livello mondiale.
In Italia, il fenomeno è particolarmente rilevante: lo studio Il commercio di beni contraffatti e l’economia italiana pubblicato dall’Oecd ha evidenziato che il valore dei prodotti contraffatti importati nel Belpaese supera i 10 miliardi di euro all’anno, con un impatto negativo significativo su vari settori industriali, inclusi l’abbigliamento, gli accessori di moda e i prodotti elettronici.
Come sono venduti i prodotti falsi su Instagram
I contraffattori utilizzano strategie sofisticate per eludere le misure di sicurezza delle piattaforme social. Evitano infatti di utilizzare i nomi dei marchi, i loro loghi e le immagini delle campagne promozionali nei propri annunci, per non essere individuati dagli algoritmi che usano l’intelligenza artificiale per scoprire le truffe.
Creano invece contenuti originali e criptici che indirizzano gli acquirenti verso canali intermedi come fogli di calcolo pubblici e piattaforme di messaggistica privata, rendendo difficile per Instagram, per le aziende coinvolte e le autorità rintracciare e bloccare queste vendite.
C’è anche un altro fenomeno in crescita, quello dei dupe. Il termine è un’abbreviazione di duplicate e si riferisce a prodotti che imitano esteticamente e funzionalmente articoli di marca senza necessariamente violare i diritti di proprietà intellettuale.
A differenza dei prodotti contraffatti, non hanno il marchio o il logo del prodotto originale, ma ne riproducono l’aspetto e talvolta anche le caratteristiche di qualità a un prezzo molto inferiore. In questo caso i cloni sono tollerati dalla legge, ma non per questo meno pericolosi per il fatturato delle aziende e la sicurezza dei consumatori.
Le misure di Meta per fermare la contraffazione
Meta, la società di Mark Zuckerberg che controlla Instagram e Facebook, ha implementato diverse misure per contrastare la vendita di prodotti contraffatti. Queste includono l’uso di intelligenza artificiale per rilevare e rimuovere contenuti sospetti, collaborazioni con marchi di lusso per identificare e segnalare account fraudolenti e il miglioramento dei sistemi di segnalazione per gli utenti.
Nonostante questi sforzi, la lotta alla contraffazione rimane una sfida significativa a causa della natura sempre più sofisticata delle tattiche dei contraffattori e della vastità della piattaforma, che vanta miliardi di utenti attivi in tutto il mondo.