Contratti del gas regionali, occhio alla truffa telefonica

Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le segnalazioni di sedicenti "operatori regionali" che propongono nuovi contratti di fornitura. Soprattutto in Toscana

Pubblicato: 18 Febbraio 2023 08:45

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

La forte instabilità registrata sul mercato energetico ha creato terreno fertile per una serie di tentativi di truffa segnalati dagli utenti. L’ultima in ordine cronologico riguarda fantomatici contratti di fornitura di gas proposti da sedicenti “operatori regionali” (cos’è il vishing, la truffa che svuota i conti in banca).

In cosa consiste la “truffa del gas”

Negli ultimi giorni sono state numerose le segnalazioni riportate all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) e al settore regionale Tutela consumatori e utenti da parte di cittadini contattati telefonicamente da sedicenti dipendenti di “enti regionali”.

Un fenomeno particolarmente diffuso in Toscana, dove i truffatori si sono spacciati come rappresentanti di immaginari “consorzi luce e gas della Regione Toscana”, proponendo la sottoscrizione di contratti di fornitura. Si tratta di una “truffa telefonica”, spiega l’amministrazione regionale, raccomandando di rifiutare l’offerta e presentare subito denuncia (attenti al finto bonus da 200 euro, è una truffa: ecco come funziona).

La proposta falsa via telefono

Le telefonate finite nel mirino delle autorità arrivano sempre da un numero di cellulare. A parlare è “una persona che si spaccia per un incaricato regionale o che millanta un rapporto con la Regione“. La proposta fraudolenta di solito allude a fantomatici bonus, a patto che vengano forniti i dati dell’utenza, e prospetta aumenti dei costi delle forniture in corso (ovvero sulla bolletta in essere) in caso di mancata adesione all’offerta.

Alcuni contribuenti hanno riferito di aver ricevuto anche offerte relativi a depuratori per l’acqua di rubinetto, sempre accompagnate dalla richiesta di dati personali. “Di fronte a situazioni di questo tipo, gli uffici dell’amministrazione regionale invitano a prestare la massima attenzione e a non esitare a sporgere denuncia alla polizia postale oppure a inviare una segnalazione agli stessi uffici del settore tutela consumatori”, si legge in una nota ufficiale (“rimborsi dall’Agenzia delle Entrate”, ma è una truffa: attenzione).

Come difendersi dalle truffe telefoniche

Per difendersi dalle truffe telefoniche riguardanti il mercato gas e luce è bene seguire alcuni accorgimenti. Il primo potrà risultare banale e superfluo, ma considerando il numero di utenti truffati, è bene ribadirlo: bisogna evitare di rivelare i propri dati finché non si è verificata la natura del proprio interlocutore. Ecco di seguito una serie di “difese” contro questo tipo di proposte false.

  • Fare attenzione alle parole pronunciate: evitare di pronunciare alcune specifiche parole è importante perché evita che possibili truffatori possano registrare comunicazioni interpretabilli in modo ambiguo o utilizzabili per altri scopi se estrapolate. Per questo motivo è opportuno non rispondere “sì” all’avvio della comunicazione, ma il più comune “pronto”
  • Non rivelare i dati della fornitura: per scongiurare il rischio di manipolazioni
  • Esercitare i propri diritti: se ci si ritrova coinvolti in un contratto indesiderato per errore o negligenza, è necessario esercitare i propri diritti previsti dalla legge.
  • Segnalare le irregolarità: è possibile segnalare alle autorità competenti tutte le irregolarità che ci coinvolgono direttamente o indirettamente, anche se si tratta soltanto di sospetti.
  • Verificare le informazioni: ogni volta che si riceve una telefonata sospetta, è bene verificare il numero di telefono di chi chiama, approfondire dove l’azienda coinvolta ha ottenuto i tuoi dati di contatto e dare uno sguardo a contratti e informazioni preliminari.
  • Confrontare le offerte luce e gas: utilizzando fonti verificate (siti ufficiali delle società e l’Arera, ad esempio) si possono evitare truffe e brutte sorprese.