Le bufale sul vaccino generano milioni di euro: chi li guadagna

Le bufale sul coronavirus e sul vaccino sono tantissime e generano milioni di euro: chi c'è dietro e a chi vanno i ricavi

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Redazione

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L’associazione Center for countering digital hate ha svolto uno studio sui produttori di fake news su scala globale. Uno degli influencer più noti è il dottor Joseph Mercola, che insieme alla compagna Erin Elizabeth si occuperebbe di veicolare bufale, traducendole tra l’altro in più lingue. I 12 produttori di notizie false genererebbero, da soli, addirittura il 65% delle fake news e delle teorie del complotto sulla pandemia e sui vaccini. Tra questi soggetti anche Robert Kennedy Jr, nipote di John Fitzgerald Kennedy. Ecco quanto guadagnano.

Vaccino e bufale: quanti ricavi generano in pubblicità

L’organizzazione no profit Center for Countering Digital Hate ha pubblicato un rapporto sul giro di affari dietro le fake news e il movimento no vax. L’ente monitora da anni la rete alla ricerca dei diffusori di notizie false e crimini di odio online. Quanto è emerso dall’ultima inchiesta è un panorama molto complesso e sorprendente.

Il settore dei no vax si è espanso in maniera esponenziale grazie alla pandemia, con influencer e imprenditori che si sono arricchiti diffondendo sfiducia verso la comunità scientifica, le istituzioni, le agenzie governative e gli enti sanitari. Online i no vax avrebbero un seguito di ben 62 milioni di follower. Grazie a questi numeri i no vax producono ricavi sui colossi digitali, attraverso video sponsorizzati e pubblicità, di almeno 1,1 miliardi di dollari all’anno.

Vaccino e bufale: quanto guadagnano i produttori di fake news vendendo i loro prodotti ai no vax

La macchina contro i vaccini, annualmente, produce invece quasi 36 milioni di dollari, anche se questo dato deriva solo dai dati ufficiali e pubblicati dalle personalità no vax più attive. Il sistema è molto complesso, con imprenditori che guadagnano nei modi più svariati:

  • vendita di prodotti alternativi e non testati;
  • raccolte fondi;
  • offerte e fondi statali (tra cui anche sostegni alle imprese causa pandemia).

I principali produttori di fake news sui vaccini

Il Center for Countering Digital Hate ha pubblicato un report che dimostra come questi 12 influencer no vax siano responsabili del 65% di tutti i post e tweet di fake news sulla pandemia condivisi su Facebook e Twitter. Sono stati analizzati oltre 800 mila contenuti tra il 1° febbraio 2021 e il 16 marzo 2021. Ecco chi sono i 5 più ‘pericolosi’:

  • Rizza Islam ha pubblicato diversi post su Facebook contro i vaccini, rilanciati da tanti afro-americani. Facebook così ha rimosso la sua pagina a febbraio: Islam però non si è fermato e ha proseguito la sua attività su Twitter e Instagram;
  • Sherri Tempenny è una osteopata che diffonde notizie false anche sulla sicurezza e sull’efficacia delle mascherine (per questo motivo Facebook ha rimosso diversi suoi post, che invece sono ancora ben visibili su Twitter e Instagram);
  • Ty e Charlene Bollinger sono una coppia no-vax e prova anche a guadagnarci: vendono libri e dvd sui vaccini, sul cancro e sul coronavirus. Sono stati tra i promotori della teoria della cospirazione organizzata da Bill Gates per impiantare microchip durante le vaccinazioni;
  • Robert F. Kennedy Jr, nipote dell’ex presidente americano e volto noto della compagine anti-vaccinista. Proprio per la sua intensa attività su questi temi Instagram ne ha bannato il profilo in maniera permanente dallo scorso febbraio. Kennedy al momento è però ancora attivo su Facebook e Twitter, nonostante le richieste arrivate da più parti di sospendere la sua attività online. Guadagna anche 255 mila dollari all’anno come presidente dell’organizzazione contro i vaccini Children’s Health Defense;
  • Joseph Mercola, che promuove la medicina alternativa e che ha avviato online un business legato alla vendita di integratori alimentari, spacciati ultimamente come cura del Covid. La stessa Food and Drug Administration gli ha recentemente intimato di fermare l’attività.