L’Istituto per la Vigilanza delle Assicurazioni – Ivass, ha segnalato l’esistenza di siti che vendono polizze auto non riconosciute dalla legge. Chi ha stipulato contratti di assicurazione con queste realtà non è in regola, e deve procedere ad assicurare la macchina con le società regolarmente autorizzate.
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Come difendersi dalle truffe dell’assicurazione online
Prima di affidarsi a una nuova società è sempre buona norma valutare la veridicità di offerte assicurative, che magari arrivano tramite banner pubblicitari online, spot sui social network, messaggi su WhatsApp o chiamate sospette.
Uno dei segnali spia di una polizza assicurativa fasulla, sottolinea l’Ivass, può essere un’offerta di durata temporanea e “in scadenza”, ad esempio con la dicitura “ultimi giorni a questo prezzo”, o limitate a un determinato numeri di clienti.
Prima del pagamento del premio è bene controllare che i preventivi e il contratto stesso siano attribuibili a società e intermediari regolarmente iscritti ai registri unici italiano ed europeo.
I pagamenti dei premi effettuati a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate sono irregolari, e lo sono anche tutti i pagamenti verso persone e aziende non iscritte alle liste ufficiali.
Rc auto, come riconoscere un sito irregolare: i segnali
Per riconoscere i siti ufficiali di una compagnia assicurativa o di un intermediario bisogna fare caso alla presenza di alcuni dati importanti che gli operatori ufficiali sono tenuti a riportare sulle proprie piattaforme online.
- Dati identificativi della società o dell’intermediario.
- Indirizzo della sede, numero di telefono, numero di fax, indirizzo di posta elettronica certificata.
- Numero e data di iscrizione al Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi.
- Indicazione che l’operatore è soggetto al controllo dell’Ivass.
Se un sito web o un canale social non contiene le informazioni riportate in questo elenco, non è conforme alla disciplina che regola l’intermediazione assicurativa, e per questo potrebbe trattarsi di una truffa.
I siti e i profili sui social network di intermediari esteri facendi parte del See, lo Spazio Economico Europeo, abilitati a operare in Italia, devono riportare ulteriori indicazioni oltre a quelle indicate sopra.
- Numero e data di iscrizione al registro dello stato di origine.
- Indicazione di eventuali sede secondarie in Italia.
- Dichiarazioe di abilitazione all’esercizio dell’attività nel nostro Paese.
- Indicazione dell’ente di vigilanza dello stato di origine.
Come verificare se un sito è in regola o meno
A questo punto il dubbio che potrebbe attanagliare quanti sono in procinto di sottoscrivere una Rc Auto è se la controparte – ossia una compagnia che opera attraverso un sito internet – sia autorizzata a vendere delle assicurazioni.
Il primo passo è verificare se l’impresa di assicurazione con la quale si è entrati in contatto è regolarmente iscritta all’Albo delle imprese di assicurazione italiane o negli elenchi annessi, in appendice all’Albo, delle imprese con sede legale in un altro Stato dello Spazio Economico Europeo (SEE) che possono operare in Italia. Per farlo è sufficiente accedere al sito internet dell’Ivass, dove si potranno attingere tutte le informazioni necessarie.
È importante che la compagnia sia iscritta negli appositi elenchi, perché in questo modo è sottoposta al controllo