Situazione a dir poco complessa in Sicilia, alle prese con incendi, temperature record, prolungata interruzione del servizio elettrico e non solo. Chi osserva il tutto da una distanza di sicurezza, non vede altro che il caos, pur consapevoli degli sforzi immani per riportare la situazione sotto controllo (per la normalità occorrerà del tempo, ndr).
Non tutta la Sicilia brucia, sia chiaro, ma spiegarlo ai turisti è cosa complessa. Calano quindi le prenotazioni, aumentano le cancellazioni e, in generale, si fa fronte agli ovvi disservizi legati al trasporto aereo. Proviamo a capire nel dettaglio cosa sta accadendo e che fare se si è già in possesso di una prenotazione.
Aeroporti di Catania e Palermo
A dare in qualche modo l’allarme in merito a ciò che sarebbe poi avvenuto in Sicilia era stato l’improvviso incendio presso l’aeroporto di Catania. Si sta lavorando per poterlo riaprire a pieno ritmo ma la situazione è ancora in essere.
Proseguono le indagini per comprendere la causa scatenante e, stando a quanto dichiarato dal presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, il ritorno alla piena normalità sarebbe previsto per la prossima settimana: “Da mercoledì 26 luglio l’operatività passerà da otto a dieci voli ogni ora (5 partenze e altrettanti arrivi, ndr). Dal primo agosto, invece, sarà in funzione la tensostruttura da 500 metri quadrati, allestita dall’aeronautica militare. Si potrà quindi arrivare a quattordici”.
Altrove, Gesap è stata costretta a chiudere l’aeroporto di Palermo, dato il vasto incendio sulle montagne di Cinisi, che ha raggiunto Putna Raisi. Immediato il caos sul fronte passeggeri, comprensibilmente, con numerosi voli cancellati.
Nella giornata di ieri, martedì 25 luglio, si è però provveduto alla riapertura, seppur in maniera controllata e limitata. Pochi voli in partenza e in arrivo, con le autorità pronte a bloccare le operazioni in caso di aggiornamenti negativi sul fronte controllo del territorio.
Tutta l’isola è in piena emergenza, con Catania alle prese da giorni con l’assenza di acqua e corrente elettrica. Allarme incendi inoltre anche per la provincia di Trapani e Messina, con numerosi cittadini evacuati.
I diritti dei passeggeri: rimborsi
Assoturismo evidenzia la situazione a dir poco complessa sul fronte visitatori. Costanti i contatti con turisti, soprattutto stranieri, intenzionati a disdire la propria prenotazione per ovvie ragioni di forza maggiore.
Ecco le parole di Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia e Assoturismo: “I viaggiatori non si fidano più. In assenza di una data certa sulla completa riapertura dell’aeroporto di Catania, preferiscono rinunciare alla vacanza siciliana. Non vogliono correre il rischio di ritrovarsi con voli spostati da un aeroporto all’altro o cancellati”.
Chi può cancellare, senza pagare penali, lo ha già fatto o ci sta pensando. Per tutti gli altri, ovvero chi si è visto impossibilitato a partire o è rimasto bloccato, ecco il piano d’azione di Altroconsumo. Sono trascorsi svariati giorni dall’incendio divampato nell’aeroporto di Catania, avvenuto il 16 luglio. Da allora i disagi sono stati costanti e crescenti.
Le compagnie sono tenute a garantire un volo di riprotezione, che consenta quindi di raggiungere la propria destinazione in qualche modo. In questo la Regione Sicilia è stata solerte, garantendo anche trasporti gratuiti da un aeroporto all’altro. Le condizioni si sono però ulteriormente complicate, data l’iniziale chiusura dell’aeroporto di Palermo, con riapertura monca.
Sono quindi aumentati i voli cancellati e nei prossimi giorni ce ne saranno ancora. Il proprio vettore deve per legge fornire assistenza, pasti e bevande, così come il pernottamento, in caso di volo di riprotezione fissato per il giorno dopo la data di partenza prevista. Il nuovo biglietto deve inoltre tener conto della spesa sostenuta, garantendo uguale classe e servizi.
Qualora l’alternativa non dovesse essere soddisfacente o vi fossero problematiche concrete d’altro genere, si potrà richiedere il rimborso integrale del biglietto. Facile pensare come in tal senso le compagnie possano proporre un voucher sostitutivo.
È bene ricordare, però, come in casi di forza maggiore, come gli incendi verificatisi, non sussiste alcun diritto a indennizzi ulteriori. Nessuna somma extra verrà versata, quindi, così come non si potranno avanzare pretese di risarcimento danni.