Supermercati chiusi per lo sciopero del 25 aprile minacciato dalle sigle di categoria. L’annuncio arriva a poche ore dallo sciopero del sabato di Pasqua. I lavoratori della grande distribuzione sono pronti a incrociare nuovamente le braccia in occasione della Festa della Liberazione e forse anche per il corrispondente ponte di primavera.
Supermercati in sciopero 25 aprile 2024
Mentre il recente accordo di categoria del terziario è stato siglato dai rappresentanti dei lavoratori con Confcommercio e Confesercenti, il comparto della grande distribuzione è in subbuglio: “Intanto abbiamo chiesto ai lavoratori di non dare la disponibilità per il giorno di Pasqua e quello di Pasquetta – fanno sapere Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil – poi la lotta continuerà finché non ci sarà un nuovo tavolo di trattative. Se necessario chiameremo nuovamente all’astensione dal lavoro il 25 aprile“.
Nella Milazzo della Filcams parla dello sciopero della vigilia di Pasqua, gemello dell’agitazione annunciata per il 25 aprile: “Tantissimi supermercati hanno dovuto chiudere: c’è un’adesione importante con punte del 90% e 100%. È un segnale molto importante che Federdistribuzione dovrebbe cogliere. In cambio di un riconoscimento economico di 240 euro lordi mensili vogliono togliere i diritti e questo non è pensabile”.
“Loro hanno riconosciuto 70 euro che sarebbe l’equivalente della prima tranche del precedente rinnovo contrattuale – spiega Giuseppe Atzori della Fisascat Cisl – però è una loro iniziativa che non è supportata da nessun tipo di accordo”.
Cristiano Ardau di Uiltucs non utilizza mezzi termini nell’invocare, prima di tutto, parità di trattamento fra colleghi: “È vergognoso che i lavoratori di un supermercato abbiano condizioni peggiori dei loro colleghi che fanno lo stesso identico mestiere di un supermercato aderente ad altre associazioni: è anche una questione etica. È inaccettabile”.
Le richieste dei sindacati
I sindacati sostengono che la Distribuzione Moderna Organizzata (cioè le imprese del commercio operanti attraverso la grande distribuzione e non solo) starebbe cercando di mortificare il rinnovo del contratto nazionale. Secondo le sigle, l’organizzazione propone uno scambio tra una retribuzione maggiore e un peggioramento della parte normativa del contratto. Tale scambio, sostengono, porterebbe ad un aumento della precarietà e umilierebbe la professionalità dei lavoratori tramite l’abbassamento dei livelli di inquadramento.
Guerra di cifre fra aziende e lavoratori
Intanto è guerra di cifre fra i sindacati e le imprese in merito all’adesione allo sciopero del sabato di Pasqua. Federdistribuzione ha annunciato una partecipazione risicata attorno all’8 o al 9% dei lavoratori interessati. L’associazione che rappresenta le imprese della Distribuzione Moderna, alimentare e non alimentare, si dice però pronta a tendere la mano ai rappresentanti dei lavoratori per discutere del rinnovo del contratto di categoria.
Secondo Federdistribuzione, i disagi nei punti vendita sono stati “limitati” e dunque non tali da far registrare significative “difficoltà per gli acquisti”. L’associazione sottolinea di non aver fatto “mai mancare la disponibilità alla trattativa nelle diverse fasi che si sono succedute nei mesi precedenti e nel corso dell’ultimo incontro del 26 e 27 marzo ha dato apertura a riconoscere gli aumenti salariali espressamente richiesti dalle organizzazioni sindacali, avendo sempre ritenuto importante tutelare i lavoratori e garantire la sostenibilità per le imprese”.
Intanto le maggiori sigle sindacali hanno annunciato uno sciopero nazionale per l’11 aprile.