Divorzio: come fare se si cambia idea sul consenso

Ecco che cosa succede quando in caso di divorzio e separazione si cambia idea sul consenso e sull'accordo

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Redazione

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Quando finisce un matrimonio, separazione e divorzio sono regolati da precise norme legislative, alle quali è importante attenersi.

Quando si decide di divorziare, ma anche in precedenza quando ci si separa, è importante stilare un accordo tra i coniugi in cui vengono condivisi e sottoscritti alcuni punti essenziali riguardanti l’assegno di mantenimento e le visite ai figli. L’accordo viene poi depositato in tribunale in attesa della prima udienza.

Tuttavia, può capitare che, a causa di screzi e dissensi, l’accordo non venga più accettato da una delle due parti, almeno a parole. Come fare quindi se si cambia idea sul consenso, quando l’accordo è stato già depositato in tribunale? Vediamo di capirlo.

Secondo la Cassazione, è possibile revocare unilateralmente il consenso al divorzio, ma ciò non porta all’arresto del processo. Durante quindi il procedimento, il giudice verifica in primo luogo la presenza dei presupposti per lo scioglimento del matrimonio:

  • devono essere trascorsi almeno sei mesi se la separazione è stata consensuale o un anno in caso di separazione in via giudiziale. Il termine si calcola dalla prima udienza, davanto al Presidente del Tribunale;
  • non deve esserci stata riconciliazione tra coniugi nel periodo di separazione.

Quindi il Tribunale verifica le condizioni concordate in merito a figli e beni e non può bloccare la procedura di divorzio, una volta che l’accordo congiunto e presentato dalle parti è stato depositato. Il risultato è che l’accordo raggiunto rimane e non può essere revocato. La causa quindi procede anche se uno dei due coniugi cambia idea sul consenso.

Diversa è invece la situazione in casi di ripensamento sul consenso della separazione. Essa è infatti un processo incentrato sull’accordo tra coniugi che il giudice deve “semplicemente” ratificare con un’attività di controllo. Se viene meno l’accordo, il giudice non può continuare il processo di separazione consensuale e rinvia i coniugi al giudice di merito, che istruirà la causa vera e propria.

Non si possono considerare quindi simili il divorzio e la separazione: solo in quest’ultimo caso infatti la revoca del consenso porta all’interruzione della procedura. Nel divorzio, al contrario, il consenso all’accordo una volta depositato non può più essere revocato: il ripensamento sulla parte dell’accordo che riguarda figli e patrimonio è inammissibile dalla legge.