Voteremo con l’app Io e senza Spid: novità per i documenti digitali

Tessera elettorale digitale nell’app Io e Spid in pensione, sostituito dalla Cie. Il Governo vuole essere l'unico a controllare le identità digitali

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

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Il futuro dell’identità digitale in Italia si evolve: entro i prossimi mesi lo Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale utilizzato da oltre 34 milioni di cittadini, sarà progressivamente sostituito dalla Cie (Carta d’Identità Elettronica).

La transizione non riguarda solo l’accesso ai servizi pubblici online, ma potrebbe avere ricadute anche su un aspetto delicatissimo: il diritto di voto.

La tessera elettorale digitale nell’app Io

Il nuovo decreto attuativo, ormai in dirittura d’arrivo, apre infatti la strada alla rivoluzione. All’interno di It-Wallet, il portafoglio digitale già integrato nell’app Io e utilizzato da circa 5 milioni di italiani, faranno presto il loro ingresso:

  • titoli di studio;
  • Isee;
  • patente di guida;
  • tessera elettorale.

Questo significa che, almeno in prospettiva, sarà possibile presentarsi al seggio senza più il documento cartaceo, ma semplicemente mostrando la versione digitale dal proprio smartphone.

La novità si inserisce nel percorso più ampio verso l’identità digitale unica europea: l’obiettivo del Governo è puntare tutto sulla Cie, considerata più sicura dello Spid e già riconosciuta come standard a livello comunitario.

Addio Spid, motivi politici e pratici

Il conto alla rovescia per lo spegnimento dello Spid è iniziato. Nonostante abbia semplificato la vita di milioni di cittadini e permesso di accedere a un’enorme quantità di servizi, il Governo vuole riportare la gestione dell’identità digitale sotto il pieno controllo dello Stato.

Oggi infatti lo Spid è garantito da provider privati come Aruba, Tim o Intesa, che operano in convenzione con l’Agenzia per l’Italia Digitale. Lo Spid era partito come servizio gratuito, poi molti gestori hanno introdotto lo Spid a pagamento.

Secondo il sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione Alessio Butti, raggiunto da Repubblica,

in uno Stato serio l’Identità Digitale debba essere unica e rilasciata dallo Stato, con tutto il rispetto per i provider privati.

Una posizione che spiega perché, tra qualche mese, lo Spid diventerà un ricordo del passato.

Il nodo sicurezza: Cie meglio dello Spid?

Sul piano tecnico, la Cie offre livelli di protezione più avanzati, grazie al chip crittografico e alla possibilità di sfruttare sistemi di autenticazione a più fattori. Anche Bruxelles, dal canto suo, spinge per un’identità digitale sovrana, cioè non delegata a soggetti privati.

Resta però un problema pratico non secondario: mentre lo Spid poteva essere attivato online in pochi minuti, la Cie richiede un iter burocratico spesso macchinoso. In molte grandi città, ottenere il documento può richiedere mesi. Possibile che, però, in vista della nuova spinta verso la digitalizzazione, le autorità investano per accelerare i tempi.

It-Wallet e il voto digitale

La possibilità di inserire la tessera elettorale nell’app Io apre a scenari finora inediti. Non si parla ancora di voto elettronico, ma la digitalizzazione degli strumenti elettorali potrebbe essere un primo passo in questa direzione. Le incognite, però, non mancano: dalla tenuta del sistema in caso di attacchi informatici alla tutela della segretezza del voto, passando per la capacità della pubblica amministrazione di garantire un servizio senza intoppi.

L’imminente cambio di paradigma da un lato promette più sicurezza e uniformità, dall’altro lato rischia di escludere chi non è ancora pronto a compiere il salto digitale: anziani, cittadini poco alfabetizzati dal punto di vista tecnologico e residenti nei piccoli comuni potrebbero trovarsi penalizzati. La sfida è aperta.

L’Italia sta inoltre sostenendo l’AI Act europeo per assicurare uno sviluppo responsabile dell’intelligenza artificiale.