Spreco alimentare, un problema da affrontare anche a Natale, i consigli per evitarlo

Ogni anno, durante le festività natalizie, si sprecano tonnellate di cibo, provocando non solo danni economici, ma anche gravi conseguenze per il nostro Pianeta

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Nessun momento dell’anno si presta più di quello delle festività natalizie a riflessioni e buoni propositi, specialmente sul fronte alimentare. Da un lato, ci si interroga su cosa cucinare per i vari pranzi e cene di vigilia, Natale e Capodanno; dall’altro, ci si preoccupa delle calorie che saranno ingerite. La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha formulato alcuni consigli utili per affrontare le festività senza stress e senza sensi di colpa legati all’eccesso di cibo.

Come evitare gli eccessi alimentari durante le feste natalizie

Contando i giorni festivi, le date sono essenzialmente quattro: le due vigilie e i relativi Natale e Capodanno. Anche se in questi quattro giorni ci “abbuffassimo”, la quantità di calorie ingerite non giustificherebbe mai quei chili in eccesso che siamo soliti lamentare dopo le feste. La ragione è nel fatto che i giorni degli eccessi hanno inizio il 24 dicembre e proseguono sino al 7 di gennaio. Le cause? Spesso acquistiamo troppo, più del dovuto, scegliendo la quantità e puntando meno alla qualità. La paura, poi, di buttare o i sensi di colpa di non sprecare fanno il resto.

Allora ecco che le cene e i pranzi si moltiplicano per l’intero periodo festivo. Sarebbe utile, invece, alternare ai pranzi e cene “liberi” dei giorni strettamente di festa, un regime alimentare più leggero e secondo i principi della dieta mediterranea per il resto del periodo, in modo da ridurre i giorni dedicati agli eccessi e seguire un’alimentazione sana ed equilibrata.

Spreco alimentare: un problema grave e costoso

L’indagine Crea sullo spreco alimentare nelle famiglie, condotta dall’Osservatorio sulle eccedenze sui recuperi e sugli sprechi alimentari (Oersa), dichiara che il 77% delle famiglie intervistate getta via cibo. A finire nel cassonetto sono principalmente frutta, verdura e pane. Stando agli analisti, quest’anno, nel periodo delle feste, si getteranno oltre 500mila tonnellate di cibo, corrispondenti a più di 80 euro per nucleo familiare: uno spreco enorme che porta anche a un’impennata del livello di inquinamento, dal momento che ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2.

Si calcola che circa il 5% dei cibi che compriamo durante le feste di Natale non verrà consumato e sarà buttato. Avere un’idea più chiara su cosa scegliamo di cucinare e soprattutto per quante persone dobbiamo preparare ci consentirà di fare acquisti più ragionati. La classica lista delle cose da comprare è sempre una valida strategia. Per ridurre questo spreco, è fondamentale adottare un approccio più consapevole e responsabile nella pianificazione dei pasti durante le festività.

Spreco di cibo: un costo alto per le famiglie e per il pianeta

La Confederazione Italiana Agricoltori ci fa sapere che ogni anno 25 milioni di tonnellate di cibo vengono buttate via senza essere consumate. Questo spreco ha un costo enorme, pari a 37 miliardi di euro, cioè il 3% del nostro Pil.

Il dato è ancora più preoccupante se si considera che, nel periodo natalizio, si getteranno via circa 500.000 tonnellate di cibo, che corrispondono a circa 80 euro per famiglia.

Andrea Segrè, fondatore del movimento Spreco Zero, spiega che lo spreco domestico ci costa ogni giorno all’incirca 1 euro, pari a 145 kg di cibo gettato in casa ogni anno. Questo spreco ha un impatto negativo sia sull’ambiente, sia sull’economia.

Per ridurre lo spreco alimentare, è importante sensibilizzare le persone, soprattutto i giovani, sull’importanza di una corretta gestione del cibo.

Il Paradosso delle festività: abbondanza e spreco

Le festività natalizie spesso portano a tavole imbandite, ma questo lusso può trasformarsi in un paradosso quando si tratta di spreco alimentare. La generosità delle portate contrasta con la triste realtà che molte persone nel mondo soffrono la fame. Come possiamo ridurre questo spreco e rendere le nostre celebrazioni più consapevoli?

Strategie per Evitare lo Spreco durante le Festività

Ci sono alcune semplici accortezze che possiamo adottare, sia prima che dopo i pasti festivi.

  1. Pianificazione attenta dei pasti: prima di iniziare la preparazione dei pasti festivi, è essenziale pianificare con attenzione per evitare l’eccesso. Calcolare le porzioni necessarie può aiutare a ridurre il cibo superfluo. La consapevolezza inizia già nell’acquisto degli ingredienti, cercando di evitare acquisti impulsivi che porterebbero a sprechi.
  2. Promuovere la condivisione: invogliare gli ospiti a portare a casa gli avanzi o a contribuire a iniziative locali di beneficenza è un modo per garantire che il cibo in eccesso non finisca nel cestino. Le comunità possono organizzare eventi in cui il cibo avanzato viene raccolto e distribuito tra coloro che ne hanno bisogno, creando una rete di solidarietà.
  3. Creatività in cucina: ricette con gli avanzi: sperimentare in cucina può essere divertente ed economico. Le ricette creative con gli avanzi, come zuppe, crocchette o insalate, possono trasformare cibi avanzati in piatti apprezzati. Questo non solo riduce gli sprechi ma aggiunge varietà al menu post-festività.
  4. Conservare e congelare responsabilmente: imparare le tecniche di conservazione e utilizzare il congelatore in modo strategico consente di prolungare la vita degli alimenti e ridurre la quantità di cibo che va perso. Inoltre, confezionare porzioni adeguate in contenitori riutilizzabili aiuta a gestire meglio gli avanzi senza sacrificare la qualità.

Le festività natalizie sono un momento di gioia e condivisione, ma non dovremmo dimenticare l’importanza di celebrarle in modo sostenibile. Ridurre lo spreco alimentare è un gesto tangibile che ognuno di noi può compiere per preservare il pianeta e garantire che le future generazioni possano anch’esse godere di feste abbondanti senza sacrificare la sostenibilità ambientale.