Il progetto per salvare la barriera corallina grazie alla curcuma

Secondo un nuovo studio, la curcumina potrebbe essere una soluzione naturale per proteggere i coralli dal fenomeno dello sbiancamento dovuto alla crisi climatica

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Acquario di Genova, ha scoperto che la curcumina, una sostanza antiossidante naturale estratta dalla curcuma, può essere utilizzata con successo per ridurre lo sbiancamento dei coralli, un fenomeno principalmente causato dai cambiamenti climatici. La scoperta è stata pubblicata su Acs Applied Materials and Interfaces.

Per rendere questa soluzione ancora più promettente, i ricercatori hanno sviluppato un biomateriale biodegradabile che consente la somministrazione della curcumina senza arrecare danni all’ambiente marino circostante. I test condotti all’Acquario di Genova hanno dimostrato un’efficacia significativa nel prevenire lo sbiancamento dei coralli grazie a questa innovativa soluzione.

Una minaccia per le barriere coralline e la biodiversità marina

Lo sbiancamento dei coralli è un fenomeno allarmante che può portare alla morte di questi preziosi organismi, avendo conseguenze devastanti per le barriere coralline. Queste barriere sono essenziali per l’economia globale, la protezione delle coste dai disastri naturali e la salvaguardia della biodiversità marina. La simbiosi tra i coralli e le alghe microscopiche è vitale per la sopravvivenza di questi organismi e per i loro vivaci colori. Tuttavia, i cambiamenti climatici hanno portato ad un aumento delle temperature marine, interrompendo questo delicato equilibrio tra i coralli e le alghe. Di conseguenza, i coralli diventano bianchi a causa della perdita delle alghe, rendendoli vulnerabili alla fame e alla morte. Questa drammatica situazione ha colpito molte delle barriere coralline più importanti del mondo, compresa la rinomata Grande Barriera Corallina australiana. È fondamentale agire con urgenza per proteggere questi ecosistemi preziosi e delicati, affrontando le cause dei cambiamenti climatici e cercando soluzioni innovative per preservare la loro bellezza e importanza per il nostro pianeta.

Curcumina: una nuova speranza per la protezione dei coralli

Tuttavia, a oggi non esistono interventi di mitigazione efficaci per prevenire lo sbiancamento dei coralli senza mettere in serio pericolo l’integrità di questi habitat e l’eccezionale biodiversità associata. Ma ora, un nuovo studio ha gettato luce su una possibile soluzione. La ricerca appena pubblicata ha dimostrato l’efficacia di una molecola naturale, la curcumina, nel bloccare lo sbiancamento dei coralli provocato dai cambiamenti climatici. Questa scoperta potrebbe rappresentare una speranza per i preziosi ecosistemi corallini minacciati, aprendo la strada a nuove strategie di protezione e conservazione degli ambienti marini.

Proteggere i coralli dallo sbiancamento

Come detto, la curcumina, una sostanza antiossidante estratta dalla curcuma, potrebbe essere la chiave per proteggere i coralli dallo sbiancamento causato dai cambiamenti climatici. La ricerca ha introdotto un innovativo approccio per somministrare la curcumina in modo controllato ai coralli, utilizzando un biomateriale a base di zeina, una proteina derivata dal mais, che è stato progettato appositamente per essere sicuro per l’ambiente.

Nell’ambito dei test condotti presso l’Acquario di Genova, sono state simulate le condizioni di surriscaldamento dei mari tropicali, aumentando la temperatura dell’acqua fino a 33°C. In questa condizione estrema, tutti i coralli non trattati hanno subito il fenomeno dello sbiancamento, proprio come accadrebbe in natura. Tuttavia, è emerso che tutti gli esemplari di coralli trattati con la curcumina non hanno mostrato segni di tale fenomeno. I risultati sono estremamente promettenti e indicano che questo metodo può essere efficace nel ridurre la suscettibilità dei coralli allo stress termico, proteggendo così questi delicati ecosistemi marini minacciati.

Per lo studio è stato utilizzato il corallo Stylophora pistillata, che è comune nell’oceano Indiano tropicale ed è stato incluso nell’elenco delle specie a rischio di estinzione redatto dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

Una promettente tecnologia per la salute dei coralli

La scoperta della curcumina come possibile rimedio per il blocco dello sbiancamento dei coralli ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica. Marco Contardi, il primo autore dello studio e ricercatore affiliato del gruppo Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia e del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha affermato che la tecnologia è oggetto di una domanda di brevetto depositata. Questo indica il grande potenziale che questa scoperta ha nel campo della conservazione degli ecosistemi marini.

I prossimi passi della ricerca si concentreranno sull’applicazione della curcumina in natura e su larga scala, con l’obiettivo di proteggere i coralli minacciati. Parallelamente, verrà esaminato l’utilizzo di altre sostanze antiossidanti di origine naturale, offrendo così nuove prospettive per contrastare il processo di sbiancamento e preservare le preziose barriere coralline. Questi sviluppi rappresentano una speranza concreta per la salute e la sopravvivenza dei coralli e dell’ecosistema marino nel suo complesso.

Materiali biodegradabili e sostanze naturali

Simone Montano, ricercatore del Disat e vicedirettore del MaRHE Center (Marine Research and Higher Education Center) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha espresso il suo entusiasmo riguardo all’uso di nuovi materiali biodegradabili e biocompatibili per il recupero degli ecosistemi corallini. Questi materiali sono in grado di rilasciare sostanze naturali, come la curcumina, che sembrano di ridurre lo sbiancamento dei coralli in maniera efficace.

Questa innovazione rappresenta una significativa novità nel campo della conservazione marina. Montano crede fermamente che questo approccio rivoluzionario possa trasformare in modo significativo lo sviluppo di strategie per proteggere e ripristinare i delicati ecosistemi marini. Con l’utilizzo di questi nuovi materiali, c’è la concreta speranza di preservare la bellezza e la biodiversità delle barriere coralline, aprendo la strada a un futuro più sostenibile per il nostro ambiente marino.