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Moto elettriche, il futuro (green) è adesso: intervista con Zero Motorcycles

Abbiamo intervistato Umberto Uccelli, Vice President and Managing Director di Zero Motorcycles EMEA, che ci presenta le prime moto green ad altissime prestazioni

Due ruote, una missione: rivoluzionare il settore della mobilità elettrica punta sul “verde” e sull’individuo. È questo il mantra che da 16 anni guida la corsa di Zero Motorcycles, azienda leader del settore delle moto elettriche e unica nel panorama motociclistico ad avere una gamma completa di modelli che vanno dalle off-road alle sportive passando per le moto naked e supermotard.

L’orologio climatico del pianeta sta esaurendo i giri di lancette e noi abbiamo sempre meno tempo per invertire la rotta. Un primo grande punto di svolta per la mobilità sarà il 2035, quando scatterà lo stop alle auto termiche. Ancora nulla invece è stato deciso per le moto, anche se probabilmente la direzione sarà simile. Ciò che è certo, comunque, è che la nuova traiettoria è già stata tracciata.

L’obiettivo è chiaro: proporre una gamma di prodotti di alta qualità (e alte prestazioni) a costi contenuti, sia per le tasche che per l’ambiente. Con la garanzia di “divertirsi un sacco”, per di più. Parola di Umberto Uccelli, Vice President and Managing Director di Zero Motorcycles EMEA, che ai nostri microfoni ha parlato delle ultime novità “di casa” e del futuro delle moto elettriche e della mobilità “verde”. A partire dall’ultima arrivata in famiglia, fresca di presentazione all’EICMA 2022: la Zero DSR/X.

“Sgasare” senza inquinare: la DSR/X

“All’EICMA 2022 abbiamo presentato la DSR/X, che è l’ultima nata nella nostra fabbrica ed è già in produzione e in consegna“, conferma Uccelli. Si tratta dell’equivalente “di moto di grande successo come possono essere una Bmw GS o una Ducati Multistrada. La nostra è una moto con cui puoi fare anche un po’ più di fuori strada e divertirti tanto“. Di gas insomma non ne dà, ma ne dà eccome: non inquina, ma scatta che è un piacere grazie a una configurazione del motore che genera la coppia più alta che sia mai stata garantita da una “Zero”.

Grandi prestazioni e grande velocità, dunque, con impatto zero a livello ambientale. E ovviamente mettendo in primissimo piano anche la sicurezza. La posizione di guida eretta e una notevole altezza da terra, insieme all’accelerazione istantanea e fluida del nuovissimo motore a trazione diretta Zero, il Z-Force 75-10X, consentono di affrontare facilmente anche i terreni estremi. L’enorme coppia di 225 Nm si rivela più che sufficiente per spingere la DSR/X a pieno carico e il pilota su qualsiasi terreno. Il precarico dell’ammortizzatore posteriore si regola a mano, per una guida fluida con carichi sia leggeri che pesanti. La DSR/X è la prima moto elettrica dotata del sistema Motorcycle Stability Control (MSC) di Bosch e supporta i nuovi aggiornamenti Cypher III+ come la ricarica più rapida, l’autonomia aumentata della batteria, la navigazione turn-by-turn e la modalità di parcheggio che aiuta a spostarsi avanti e indietro in fase di parcheggio o a superare ostacoli impegnativi.

Al di là degli aspetti tecnici, i modelli di Zero Motorcycles si pongono l’obiettivo di indicare la via per la mobilità individuale del futuro, dimostrando una volta per tutte che il rispetto per la natura e il taglio delle emissioni non corrispondono a un “sacrificio” per l’utente, che può contare su motocicli prestanti almeno quanto i modelli classici inquinanti.

Le moto elettriche in Italia

In Italia, però, resiste ancora una forte tradizione delle due ruote che sembra chiudersi su posizioni conservatrici e che fatica ad abbandonare il classico motore a combustione interna. “Il mercato dell’elettrico tira, anche se in ambito europeo l’Italia appare un pochettino indietro“, afferma il dirigente di Zero Motorcycles. “Ed è anche normale, perché ha una grandissima tradizione della moto con grandi marchi che vengono prodotti su territorio italiano. Per questo tendiamo ad avere una posizione un po’ più conservatrice di fronte all’elettrico. In altri Paesi c’è invece meno resistenza a questo cambiamento, c’è un impegno maggiore anche dal punto di vista sociale che spinge maggiormente sul passaggio dalla combustione interna al motore elettrico”.

“La sede europea di Zero Motorcycles è in Olanda” – prosegue Uccelli – “e qui ci sono infrastrutture molto più sviluppate rispetto ad altri Stati, con le famose colonnine sparse in gran numero per le città e aree dedicate alla ricarica dei veicoli elettrici in ogni parcheggio. Si tratta di un incentivo, perché è molto più facile gestire un’auto o una moto elettrica. L’Italia è indietro su questo terreno, ma sta lavorando molto per recuperare”.

Impatto zero e costi contenuti: il doppio vantaggio delle moto elettriche

La posta in gioco, l’abbiamo visto, è il futuro del nostro pianeta. E dunque anche il nostro, che però nel frattempo non vogliamo rinunciare ai progressi che abbiamo raggiunto in tema di mobilità. E non dovremo farlo. Guardando al solo impatto ambientale, la differenza è abissale: auto e moto elettriche emettono zero emissioni di CO2, con le moto molto più sostenibili delle auto. Una ricerca di Fondazione Caracciolo e del Centro CARe dimostra che un’auto elettrica genera emissioni fino a 29 volte in meno rispetto a una con propellente fossile.

Quello motociclistico rappresenta un settore importante per l’economia degli Stati UE. A certificarlo è una ricerca di Oxford Economics, secondo cui il settore garantisce, tra diretto e indotto, ben 389mila posti di lavoro. Solo nel 2019, ha contribuito a 21,4 miliardi di euro di Pil europeo e l’intera filiera ha generato 16,6 miliardi di euro di ricavi. Per non parlare dei vantaggi in termini di risparmio: se il 5% di chi usa la macchina ogni giorno per andare al lavoro utilizzasse le due ruote, risparmierebbe in totale qualcosa come 21,2 milioni di giorni l’anno, e spenderebbe un terzo in meno. Il costo della moto è in media di 545 euro, contro i 1.435 euro necessari per un’auto.

Le moto in circolazione in tutta Europa emettono mediamente 100 g CO2/km, meno della metà delle auto a diesel e benzina. Bene, immaginate di eliminare le già minori emissioni prodotte dalle moto, passando a modelli green senza rinunciare a prestazioni e velocità. Da qui è partita la crescita delle due ruote, in particolare di quelle elettriche, con sempre più utenti che la scelgono come mezzo principale, sia per la città che per l’extraurbano. Una spinta a questo tipo di investimenti è stata certamente data dai vari incentivi statali che anche in Italia agevolano l’acquisto di auto e moto elettriche o ibride.

L’ambito delle due ruote si è sviluppato in maniera costante, dalle biciclette alle moto”, spiega Uccelli. “Il Covid ha rallentato tanti settori dell’economia, ma non quello delle due ruote, che ha ricevuto una spinta ulteriore. Le persone hanno cambiato tempi e modi di spostarsi e la domanda è cresciuta molto. Si evitava di prendere auto e soprattutto mezzi pubblici all’inizio per necessità, poi è subentrata la passione per le due ruote che vediamo ancora oggi. C’è sempre più gente che guarda all’elettrico non come una cosa curiosa o di nicchia e quindi si inizia a parlare a un pubblico molto più ampio. Noi di Zero Motorcycles abbiamo iniziato 16 anni fa, sviluppando negli anni tanti modelli, ampliato la gamma e siamo in una posizione di vantaggio rispetto agli altri produttori. Proprio perché noi abbiamo sempre e solo fatto questo”.

La ricarica dei veicoli elettrici sta infatti diventando sempre più accessibile, soprattutto grazie a investimenti pubblici e privati che hanno creato in tutta Europa una rete in continua espansione. Si parla di oltre 375mila stazioni di ricarica pubbliche per veicoli elettrici. La crescita annua stimata delle infrastrutture di ricarica è di circa l’8% in tutto il mondo, comprese alcune delle località più remote.

Il futuro dell’elettrico su due ruote

Occorre dunque stare al tempo e, possibilmente, indicare la via. Oltre alla DSR/X, l’ultimo modello di moto elettrica, gli ingegneri dell’azienda stanno già lavorando ad altri prodotti. “Negli ultimi tre anni abbiamo già introdotto tre moto differenti: la SR/F, la SR/S e la DSR/X”, afferma Umberto Uccelli. “Stiamo già lavorando alacremente alle moto del futuro, a nuovi progetti e sotto questo punto di vista sono molto soddisfatto. Esiste già una gamma prodotta, la più professionale sul mercato, che prevede nove modelli in cinque segmenti di mercato differenti: un supermotard, un enduro leggero, moto naked e moto carenate per turismo sportivo come la SR/S e la DSR/X”.

Per quanto riguarda le strategie del futuro, Uccelli non ha dubbi: Zero Motorcycles “resta concentrata sulle due ruote e sulla mobilità individuale per continuare a essere i leader di questa tecnologia nel segmento delle moto elettriche. Questo è il nostro core business”.

Forze dell’ordine e militari più green

L’azienda sta inoltre “investendo parecchio sulla motorizzazione elettrica delle forze dell’ordine, delle autorità e dei corpi militari e speciali“, racconta ancora il Vice President e Managing Director. Un settore che può fare concretamente la differenza nell’ambito della transizione ecologica riguardante i trasporti. “Perché proponiamo un prodotto vincente: un agente di polizia o una guardia forestale, o chiunque debba usare una motocicletta parecchie ore al giorno, soffre delle vibrazioni e del calore emesso, che con una due ruote elettrica viene eliminato. La moto elettrica si spegne praticamente quando ti fermi, non inquina. Spesso chi è impegnato in attività pubbliche si trova in zone riservate ai pedoni, deve fare poco rumore e dare anche un esempio al cittadino sui vantaggi collettivi dell’elettrico”.

Rispetto per l’ambiente al primo posto, ma anche sicurezza ed efficienza. “Anche se deve fare uno scatto per acchiappare qualcuno, la moto elettrica è il mezzo migliore“, spiega Uccelli. “Anche nell’ambito della guardia forestale abbiamo clienti in altri Paesi, e in Italia le stanno testando, che utilizzano moto elettriche in parchi naturali senza dunque spaventare gli animali e senza inquinare, soprattutto in quelle zone di montagne e su sentieri non raggiungibili con una macchina”.