Addio Superbonus e Sismabonus: per le case arriva l’Ecobonus sociale

Con l'approvazione del Consiglio UE delle modifiche proposte dall'Italia al PNRR, il Superbonus potrebbe diventare un "ecobonus sociale" e il Sismabonus potrebbe invece scomparire

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Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Pubblicato: 7 Ottobre 2023 10:00

Il Consiglio UE ha dato il via libera alle modifiche proposte dall’Italia al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) durante l’estate. Queste modifiche potrebbero portare a una trasformazione significativa per il Superbonus che potrebbe diventare un “ecobonus sociale,” e il Sismabonus destinato a essere eliminato. Il nuovo testo delle modifiche non impatterà sull’efficacia del PNRR, il cui costo rimarrà stimato a 191,5 miliardi di euro, di cui 68,8 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti.

In arrivo un Ecobonus sociale

Una delle modifiche più significative riguarda gli incentivi all’edilizia, in particolare la ridefinizione dell’investimento 2.1, dedicato all’efficienza energetica e alla sicurezza degli edifici attraverso il cosiddetto “Ecobonus” e il “Sismabonus” nell’ambito della Missione 2 componente 3. L’approvazione da parte del Consiglio UE sembra confermare l’idea di un “Ecobonus sociale“, che sarebbe destinato principalmente ai redditi più bassi. Tuttavia, ciò comporta anche una significativa frenata per gli interventi antisismici.

Secondo l’Italia, l’attuale contesto geopolitico ha reso prioritari gli interventi di efficienza energetica rispetto a quelli antisismici, portando a una riduzione degli investimenti in quest’area. Di conseguenza, gli obiettivi del 2021 di ristrutturare almeno 400.000 mq di edifici in chiave antisismica entro il 2023 sono stati cancellati, sostituiti dalla ristrutturazione di almeno 17.000.000 metri quadri di edifici con un risparmio energetico primario del 40% e un miglioramento di almeno due classi energetiche. Queste modifiche al PNRR indicano una chiara spostamento verso un approccio più orientato all’efficienza energetica, anche se comportano la rinuncia a interventi antisismici significativi. Tuttavia, l’obiettivo generale di ripresa e resilienza rimane invariato.

Modifiche al PNRR: effetto sull’economia Italiana

Le modifiche al PNRR avranno un impatto significativo sull’economia italiana. Con l’eliminazione del Sismabonus, il settore dell’edilizia potrebbe subire una battuta d’arresto, poiché gli incentivi per migliorare la sicurezza antisismica dei edifici sono stati notevolmente ridimensionati. Tuttavia, l’accento posto sull’efficienza energetica potrebbe stimolare l’industria delle ristrutturazioni energetiche e creare opportunità di lavoro in questo settore.

L’introduzione dell’ “Ecobonus sociale” potrebbe contribuire a ridurre il divario economico in Italia, offrendo incentivi più generosi alle famiglie a basso reddito per migliorare l’efficienza energetica delle loro abitazioni. Ciò potrebbe avere un impatto positivo sull’equità sociale e sull’accesso ai vantaggi dei programmi di incentivi.

Rischi e opportunità delle modifiche al PNRR

Sebbene le modifiche al PNRR offrano opportunità significative nel settore dell’efficienza energetica, comportano anche rischi. La riduzione degli investimenti antisismici potrebbe lasciare molte strutture vulnerabili agli eventi tellurici, ponendo a rischio la sicurezza pubblica. Inoltre, la transizione verso un approccio più incentrato sull’efficienza energetica richiederà una pianificazione attenta e una capacità di esecuzione efficace per garantire che i fondi vengano utilizzati in modo efficiente e che gli obiettivi di miglioramento energetico siano raggiunti.

Le modifiche al PNRR dell’UE rappresentano una significativa svolta nella politica di incentivi italiani. Mentre l’eliminazione del Sismabonus è un colpo per la sicurezza antisismica, l’introduzione dell'”Ecobonus sociale” potrebbe portare a una maggiore equità economica e sostenibilità ambientale. Tuttavia, il successo di queste modifiche dipenderà dalla capacità dell’Italia di gestire con successo la transizione verso un’economia più efficiente dal punto di vista energetico e di garantire che gli investimenti siano diretti in modo efficace per massimizzare i benefici sia per l’ambiente che per la società. La sfida ora è realizzare appieno il potenziale di queste modifiche e assicurarsi che l’Italia sia sulla strada giusta per una ripresa economica resiliente e sostenibile.

Le modifiche apportate al PNRR includono anche disposizioni relative alle caldaie a gas

All’interno del testo di revisione del PNRR, nell’ambito della stessa misura relativa al nuovo Superbonus, viene introdotto un rilevante aspetto inerente al principio DNSH (Do No Significant Harm – Non arrecare un danno significativo) del 2021/C58/01 legato alle caldaie a gas. In precedenza, l’impatto del costo delle caldaie a gas non era valutato all’interno del calcolo complessivo dell’intervento, ma la modifica al PNRR apporta un cambiamento significativo al testo.

Il nuovo testo stabilisce che il costo dell’installazione delle caldaie a condensazione a gas non può superare il 20% del costo totale del programma di ristrutturazione. Inoltre, se le caldaie a condensazione a gas vengono installate in sostituzione di caldaie preesistenti inefficienti alimentate a gas, carbone o petrolio, è obbligatorio che queste caldaie siano classificate come di classe energetica A. Inoltre, l’installazione delle caldaie a gas naturale deve essere in conformità con le direttive tecniche stabilite per l’applicazione del principio DNSH (Do No Significant Harm), introducendo quindi un nuovo requisito anche in termini di classe energetica dell’impianto.

Sabatini green per l’autoproduzione di energia

All’interno delle misure di efficientamento energetico rientrano anche azioni destinate alle PMI. Il programma denominato “Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Piccole e Medie Imprese (PMI)” è dotato di un finanziamento di 320 milioni di euro. Questo programma mira a promuovere la transizione energetica delle PMI italiane, incoraggiando l’adozione di modelli produttivi più razionali, efficienti e sostenibili, con un’enfasi particolare sull’incorporazione di soluzioni tecnologiche e digitali innovative.

Queste iniziative permetteranno alle PMI di investire nell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e nell’ottimizzazione dei consumi energetici, contribuendo significativamente alla riduzione dei costi energetici di produzione e all’assoluta sostenibilità ambientale dei processi produttivi. Il programma opererà seguendo lo stesso meccanismo collaudato della “Nuova Sabatini“, da cui deriva il suo nome, ovvero concedendo un finanziamento bancario alle imprese beneficiarie e offrendo un contributo a fondo perduto calcolato in base a un tasso di interesse convenzionalmente stabilito.

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