Incendi: in Italia il 60% doloso, ma incide anche il cambiamento climatico

Per Coldiretti gli incendi sono causati da azioni dolose e maltempo. Le emissioni di CO2 e sostanze tossiche dai roghi preoccupano gli esperti

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Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Pubblicato: 6 Agosto 2023 10:00

Gli incendi stanno divampando in tutta Italia, distruggendo centinaia di ettari di macchia mediterranea. Sebbene il clima anomalo, caratterizzato da alte temperature e assenza di precipitazioni, possa favorire il propagarsi delle fiamme,  il 60% di questi incendi è causato deliberatamente da piromani. È quanto afferma la Coldiretti, sottolineando gli effetti devastanti di questa emergenza che colpisce l’Italia, dalla Sicilia alla Calabria fino alla Puglia.

Clima anomalo e piromani: una combinazione pericolosa

Per la Coldiretti, l’Italia è spaccata in due fronti: il Sud sta subendo le devastazioni degli incendi, mentre il Nord sta lottando contro i danni causati dal maltempo. Le recenti calamità naturali hanno già superato i 6 miliardi di euro di danni all’agricoltura, mettendo a dura prova il settore primario dell’economia italiana. Questi danni sono il risultato di condizioni climatiche estreme e di azioni criminali, che stanno mettendo a dura prova la resilienza delle comunità rurali.

Combattere gli incendi attraverso la prevenzione e la collaborazione

La chiusura delle aziende agricole ha contribuito a lasciare molte campagne e boschi abbandonati, favorendo l’innesco dei roghi. La scomparsa di queste attività agricole ha ridotto le possibilità di controllo e monitoraggio delle aree rurali, rendendole vulnerabili agli incendi. Per proteggere il patrimonio boschivo italiano, la Coldiretti suggerisce di creare le condizioni economiche e sociali per contrastare l’allontanamento dalle campagne e valorizzare le attività di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Prevenzione e attenzione sono quindi fondamentali per evitare che la situazione degeneri ulteriormente.

In questo contesto, l’azione di prevenzione e di attenzione da parte delle istituzioni e delle comunità locali è fondamentale. Gli incendi possono essere evitati attraverso la vigilanza e la tempestiva segnalazione di eventuali focolai. La Coldiretti e i Vigili del Fuoco, in collaborazione con l’Associazione A.B.-Agrivenatoria Biodiversitalia, hanno sottoscritto un protocollo per le attività di lotta attiva agli incendi boschivi e rischi idrogeologici. L’accordo prevede anche la partecipazione degli agricoltori a progetti mirati per lo sviluppo di procedure di allertamento in caso di emergenze. La collaborazione tra le varie istituzioni è fondamentale per affrontare questa emergenza e proteggere il patrimonio naturale del paese.

Una rete di sorveglianza per contrastare gli incendi

Nella lotta contro gli incendi, la velocità di azione è cruciale. Gli agricoltori rappresentano una rete naturale e diffusa di sorveglianza sul territorio, senza la quale le devastazioni sarebbero ancora più gravi. Tuttavia, la siccità e le alte temperature aumentano il rischio per gli agricoltori stessi mentre combattono gli incendi. La Coldiretti e gli operatori del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco si sono impegnati a lavorare insieme per contrastare gli incendi e proteggere l’ambiente. La formazione degli agricoltori sull’utilizzo sicuro di strumenti e mezzi antincendio è essenziale per massimizzare l’efficacia delle operazioni di spegnimento.

La cooperazione tra la Coldiretti e il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco si estende anche alla gestione di insetti pericolosi, come gli imenotteri aculeati, al fine di preservare l’ecosistema e la biodiversità, compresa la messa in sicurezza delle api. Il supporto al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco da parte della Coldiretti e dell’Associazione A.B.-Agrivenatoria Biodiversitalia è essenziale per garantire la sicurezza delle comunità rurali e la protezione dell’ambiente.

Incendi in Italia nel 2022: impatto ambientale e salute pubblica sotto esame

Che siano dolosi o no, gli incendi hanno un impatto non indifferente sull’atmosfera. Nel corso dell’intero 2022, l’Italia è stata colpita da incendi che hanno causato gravi danni all’ambiente e alla salute pubblica. Secondo il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Alessandro Miani, i dati rivelano che gli incendi hanno prodotto ben 1 milione e 900 mila tonnellate di CO2, equivalente a circa 5 milioni di barili di petrolio. Questo drammatico dato, tuttavia, è solo la punta dell’iceberg, considerando anche le 2.750 tonnellate di ossidi di azoto e le 7.500 tonnellate di PM 2.5 emesse nello stesso periodo a causa dei roghi in tutta Italia.

Un’Europa in fiamme: l’impatto degli incendi nel 2022

In Italia nel 2022, si sono verificati 2.709 incendi, più del triplo della media degli ultimi 17 anni. Il risultato di queste fiamme è stato il rilascio nell’atmosfera di ben 9 megatonnellate di carbonio, una cifra allarmante che ha catturato l’attenzione degli esperti in campo ambientale e della salute.

Come nel 2023, nel 2022 uno dei luoghi maggiormente colpiti dagli incendi è stata la città di Palermo. Qui, le rilevazioni hanno mostrato valori di diossina che sono risultati ben 9 volte superiori alla norma. La diossina è una sostanza altamente tossica e la sua presenza a tali livelli rappresenta una grave minaccia per la salute umana e l’ambiente.

Le emissioni di C02 degli incendi come milioni di automobili

La quantità di carbonio rilasciata dagli incendi è stata valutata utilizzando ricerche sull’impatto ambientale e sulla salute. Gli esperti hanno scoperto che la quantità di CO2 emessa è equivalente alle emissioni di 10 milioni di automobili durante lo stesso periodo. Questa cifra rappresenta il livello più alto registrato dal 2007 e mette in evidenza l’urgenza di affrontare la crisi degli incendi in modo tempestivo ed efficace.

Il presidente della Sima, Alessandro Miani, ha evidenziato il ruolo dell’uomo nell’innescare cambiamenti climatici che, a loro volta, creano le condizioni ideali per il propagarsi degli incendi. Le alte temperature e le condizioni climatiche estreme favoriscono la combustione delle risorse naturali, alimentando ulteriormente le emissioni di gas climalteranti e creando un circolo vizioso pericoloso.

Sostanze tossiche e i rischi per la salute

Gli incendi non producono solo CO2, ma rilasciano anche altre sostanze altamente tossiche nell’atmosfera. Tra queste, gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), le diossine e i PCB (policlorobifenili) rappresentano i più pericolosi. Queste sostanze possono persistere nell’aria e depositarsi al suolo anche dopo lo spegnimento degli incendi, minacciando la salute umana e l’ecosistema.

Gli incendi in Italia nel 2022 hanno avuto un impatto devastante sull’ambiente e sulla salute pubblica. Le emissioni di CO2 e le sostanze tossiche rilasciate sono causa di gravi preoccupazioni per gli esperti e mettono in luce l’importanza di affrontare questa emergenza ambientale con azioni concrete e misure preventive per proteggere il nostro pianeta e la salute delle persone.