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Contributi energetici alle aziende: novità per gli aiuti di Stato

Le nuove regole sui contributi rischiano di penalizzare i settori manifatturieri italiani ad alta intensità energetica

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Redazione

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Il documento di consultazione 545/2023/R/EEL, pubblicato da ARERA in attuazione delle disposizioni del decreto-legge 131/2023, sembra introdurre nuovi elementi nel complesso panorama delle aziende ad alto consumo energetico e dei relativi contributi statali. Tuttavia, ciò rischia di escludere molte aziende energivore, soprattutto quelle che hanno già adottato misure per decarbonizzare e migliorare l’efficienza, contando proprio sul supporto dello Stato.

Contributi per aziende energivore

Per questo abbiamo voluto esaminare la situazione chiedendo un parere a Collarini Energy Consulting, l’azienda specializzata in consulenze per il risparmio energetico e l’uso efficiente delle risorse. Si tratta di una delle società certificate di esperti del settore (EGE) con particolare attenzione al mondo dell’energia elettrica e del gas

Il tempo stringe: il portale CSEA, dove va presentata la domanda per richiedere i contributi economici, sarà attivo fino al 20 dicembre 2023. Vediamo dunque quali sono i nuovi requisiti per ottenere gli “Aiuti di Stato a favore del clima, dell’energia e dell’ambiente”.

Quali sono le principali modifiche che riguardano i contributi energetici per le imprese?

La revisione degli “Aiuti di Stato a favore del clima, dell’energia e dell’ambiente”, comunemente conosciuta come procedura per le aziende energetiche, sta subendo cambiamenti sostanziali nei contenuti e nei partecipanti chiave. Le aziende coinvolte dovranno impegnarsi a migliorare l’efficienza e l’impatto ambientale attraverso l’uso di energia da fonti rinnovabili, in cambio di un beneficio economico.

Cosa prevedono esattamente le nuove norme?

Esaminando la sezione 4.11 della Comunicazione della Commissione europea 2022/C 80/01, si deduce che le aziende coinvolte devono rispettare criteri specifici, e ci sono modifiche ai codici NACE ammissibili (settori ad alto rischio) presenti nella tabella dell’allegato I.

Quali sono le agevolazioni previste?

Le agevolazioni prevedono uno sgravio del 65% / 75% / 85% del costo della componente Asos, con una riduzione diretta nella fattura di fornitura di energia elettrica o tramite compensazione sul Valore Aggiunto Lordo (VAL) dell’impresa. In termini indicativi, si parla di un aiuto di Stato di circa 35.000 €/anno per ogni 1.000 MWh consumati. Un bonus è applicabile se vengono rispettati requisiti specifici sull’uso di energia da fonti rinnovabili.

Quale può essere l’ostacolo per le aziende che intendono beneficiare dei contributi di Stato?

Nel 2023, circa 3.985 aziende italiane beneficiano di questo contributo, oltre a 117 in fase di istruttoria. Queste aziende devono rispondere ai requisiti del D.M. del 21 dicembre 2017, e le aziende che hanno già usufruito della clausola di Grandfathering nel periodo 2018/2023 non potranno farlo nuovamente per il periodo 2024-2028.

Entro quanto tempo le aziende possono presentare la domanda?

Il portale CSEA è aperto dal 1 al 20 dicembre 2023, con una fase suppletiva a febbraio 2024 per consentire alle aziende senza audit energetico conforme alla legge 102/14 di effettuarlo e caricare la ricevuta su ENEA nel portale CSEA.

A chi va presentata la domanda di accesso al contributo economico?

La richiesta e la documentazione devono essere presentate al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza, che le trasmette alla Commissione europea dopo averne verificato la regolarità e la completezza.

Se hai bisogno di richiedere una consulenza energetica e preparare tutti i documenti necessari per richiedere il sostegno economico contatta Collarini Energy Consulting su collarini.eu